Il debutto fallimentare di Facebook sul Nasdaq ha portato una pioggia di accuse contro i protagonisti dell’Ipo. Gli azionisti del social network hanno avviato un’azione legale contro l’azienda, il suo amministratore delegato Mark Zuckerberg e Morgan Stanley, la banca che ha curato il collocamento, insieme alle altre banche che hanno sottoscritto l’offerta. L’accusa, come riporta il sito specializzato Business Insider, è di avere rivelato soltanto ad alcuni investitori privilegiati una riduzione consistente delle previsioni di crescita dei ricavi del social network, contribuendo al crollo del titolo nei primi giorni di contrattazioni.
A seguire la causa, avviata presso una corte distrettuale di Manhattan, è lo studio legale Robbins Geller, lo stesso che era riuscito a ottenere risarcimenti per 7 miliardi di dollari da Enron. Sotto tiro anche Nasdaq Omx Group, la società che controlla l’indice su cui è quotato il social network, accusata da un singolo azionista per i ritardi nel collocamento dovuti a problemi tecnici che secondo l’accusa hanno portato a gravi perdite per gli investitori.
Dopo la giornata di debutto a Wall Street deludente, conclusa attorno al prezzo di partenza, e il crollo del titolo nei due giorni seguenti, Facebook ha iniziato oggi in positivo e rimbalza di quasi il 3%.