Dopo un 2024 sottotono, il 2025 promette di riportare un po’ di entusiasmo sui mercati, con nuovi protagonisti pronti a fare il loro ingresso in Borsa. Le politiche monetarie più accomodanti, grazie ai tagli ai tassi d’interesse già avviati nel 2024, stanno creando un terreno fertile per la crescita. Tuttavia, le tensioni geopolitiche continuano a proiettare ombre sull’economia globale, influenzando gli equilibri dei mercati finanziari.
Nonostante queste sfide, i principali indici azionari hanno chiuso il 2024 in territorio positivo, con il Ftse Mib di Milano che ha registrato un +12,6%, il terzo miglior risultato in Europa (+12,6%). In questo scenario, numerose aziende si preparano a fare il loro debutto in Borsa.
Le Ipo più attese del 2025
L’ambiente per le Ipo appare promettente, con settori come l’IA, il fintech e la tecnologia pronti a dominare.
Discord, ad esempio, è sotto i riflettori di Wall Street dal 2021, anno in cui rifiutò l’offerta di 10 miliardi di dollari da Microsoft. Con una valutazione di 15 miliardi e tre acquisizioni strategiche recenti, la piattaforma, molto popolare tra i gamer, si prepara ora a un debutto significativo in Borsa, con oltre 1,5 miliardi di ore mensili trascorse dagli utenti.
Tra le startup emergenti, CoreWeave, specializzata in IA e piattaforme cloud ad alte prestazioni, mira a raccogliere 3 miliardi, con una valutazione di oltre 35 miliardi nel secondo trimestre.
Netskope, innovatore nella sicurezza cloud, con una valutazione di 7,5 miliardi di dollari, prevede un ingresso in Borsa nella seconda metà del 2025, sfruttando l’aumento della domanda dovuto al lavoro ibrido. Un altro nome di rilievo è Databricks, con una valutazione di 62 miliardi, si propone come uno dei principali innovatori nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati e potrebbe debuttare già all’inizio del 2025.
Nel settore fintech, cresce l’attesa per Klarna, leader del settore buy-now, pay-later, che punta a una valutazione di 14,6 miliardi di dollari. Con 85 milioni di clienti e 600mila partner, la fintech svedese prevede di quotarsi entro metà anno. Cresce l’attesa anche per Revolut, la super app londinese che ha rivoluzionato il fintech offrendo servizi che spaziano dal cambio valuta al trading di criptovalute. La sua valutazione, secondo Reuters, supera i 45 miliardi di dollari, posizionandola al di sopra di grandi nomi come Barclays e Societe Generale. Riflettori puntati su PicPay, la piattaforma fintech brasiliana con 65 milioni di utenti, che mira a farsi conoscere a livello globale con la quotazione al Nasdaq.
Animoca Brands punta a una Ipo nella seconda metà dell’anno, tra Hong Kong e il Medio Oriente, cavalcando l’onda del gaming blockchain e degli Nft.
C’è grande attesa per Shein, il re indiscusso del fast fashion, che dopo diverse sospensioni sembra pronto a fare il suo ingresso in Borsa, con destinazione Londra. Con una valutazione che sfiora i 66 miliardi di dollari, la sua Ipo potrebbe dare del filo da torcere a quelle delle big degli ultimi anni. La crescita travolgente di Shein è stata spinta da prezzi irresistibili, cicli di produzione ultra-veloci e una presenza social che non passa inosservata.
Nel settore delle forniture mediche, Medline Industries si prepara a una delle Ipo più rilevanti dell’anno, con una raccolta prevista di 5 miliardi di dollari e una valutazione che sfiora i 50 miliardi.
Focus su Piazza Affari
In Italia, il mercato borsistico continua a faticare rispetto agli altri Paesi. Il 2024 ha visto solo 22 nuove quotazioni, ben al di sotto delle 39 del 2023, con una raccolta che è crollata a 206 milioni di euro, contro i 1,6 miliardi dell’anno precedente. A questi numeri si aggiungono 29 delisting. Nonostante la ricchezza finanziaria degli italiani, pari a 5.500 miliardi, le operazioni di quotazione e aumenti di capitale sono rimaste sotto il miliardo, rendendo il 2024 uno degli anni più difficili per la Borsa italiana.
Nonostante queste difficoltà, il 2025 potrebbe portare alcune opportunità grazie a incentivi destinati principalmente alle Pmi, come il bonus Ipo fino al 2027 o il supporto della Regione Lombardia per le spese di quotazione, che combina risorse pubbliche e private. Inoltre, il credito d’imposta per le consulenze aziendali rappresenta un ulteriore stimolo per le Pmi a considerare la Borsa come opzione per crescere.
Ipo a Piazza Affari: il 2025 sarà l’anno giusto per il debutto?
Tra le possibili protagoniste, Cisalfa Sport, che secondo Milano Finanza punta a una valutazione di un miliardo di euro e a raccogliere fino a 500 milioni con un flottante minimo del 30%, e Aeroitalia, il cui debutto potrebbe arrivare tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, come ha dichiarato il ceo Gaetano Intrieri in un’intervista del Corriere della Sera. Eni punta a portare in Borsa Plenitude ed Enilive, con una valutazione complessiva di oltre 20 miliardi di euro. Per Plenitude, il debutto era atteso negli anni scorsi ma rinviato a causa di un contesto sfavorevole. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha ribadito che la quotazione “resta l’obiettivo”. Sarà il 2025 l’anno giusto?
In attesa anche Golden Goose, marchio italiano di scarpe da ginnastica di lusso controllato da Permira, che a giugno ha rinunciato alla quotazione a causa della volatilità del mercato dovuta all’incertezza politica in Europa. All’epoca, l’azienda di Marghera poteva vantare una valutazione di 1,74 miliardi di euro, ma il contraccolpo subito dal settore dei beni di lusso negli ultimi mesi ha indotto alla cautela. “Aspetteremo la giusta finestra di mercato. E saremo pronti”, ha detto l’amministratore delegato Silvio Campara in un’intervista telefonica con Reuters.
Ubaldi Costruzioni debutta con sprint
Intanto, la marchigiana Ubaldi Costruzioni ha fatto il suo ingresso sull’Euronext Growth Milan il 3 gennaio, diventando la prima società del 2025 a quotarsi sul listino dedicato alle Pmi. In fase di collocamento, ha raccolto 4,2 milioni di euro, con un flottante del 21,89% e una capitalizzazione di mercato iniziale di 19,2 milioni.
Le azioni, collocate a 2 euro, segnano un rialzo teorico del 50%, con richieste a 3 euro ma ancora senza contrattazioni effettive. “La quotazione è un nuovo inizio, non un traguardo,” ha dichiarato l’ad Massimo Ubaldi, sottolineando la costante crescita dell’azienda e la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi fissati nel piano industriale.