X

Investimenti diretti esteri e cosmetica: gli Usa sono il porto sicuro dell’export

Pixabay

Nel 2022 gli Stati Uniti si sono confermati il principale Paese investitore e destinatario di investimenti diretti esteri, sia in termini di stock, con rispettivamente 6.581 miliardi di dollari in uscita e 5.255 miliardi di dollari in entrata, sia in termini di flussi annuali, con un valore di miliardi in uscita e 285 mld in entrata.

L’Europa si conferma il principale destinatario degli IDE statunitensi con uno stock di 4.027 miliardi, pari al 61% del totale degli IDE oltreoceano, di cui quasi il 76% è concentrato in quattro paesi (Regno Unito, Paesi Bassi, Lussemburgo e Irlanda). L’Europa è anche il principale investitore negli Stati Uniti, con uno stock di 3.396 miliardi (65% del totale).

Usa-Europa: Italia al 15° Posto tra gli investitori globali

Lo stock di IDE statunitensi in Italia nel 2022 è sceso a 26,6 miliardi (-3,3% rispetto al 2021) e continua a rappresentare meno dell’1% del totale. Lo stock di investimenti italiani negli Usa è, invece, aumentato a 39,8 miliardi (+16,4% rispetto al 2021). L’Italia è salita al quindicesimo posto nella classifica dei Paesi investitori ma continua a rappresentare meno dell’1% del totale. Per quanto riguarda i flussi di IDE, nel 2022 gli Usa hanno investito 404 milioni (-71%), mentre i flussi di IDE italiani verso sono aumentati del 69%, raggiungendo i 5,4 miliardi di dollari.

Tra le principali aziende americane che hanno investito in Italia nel 2022-2023: Whirlpool, Enovis, Nordson, Oshkosh, Borgwarner, J.M. Huber e UPS, e i fondi di investimento APX Capital Group, RedBird Capital Partners. Tra i principali investitori italiani negli Usai nel 2022-2023: Gruppo Ferrero, Gruppo Campari, Illva Saronno, Piovan, Rina, Technoprobe, Technofirma, Investindustrial e Carel Industries.

Operazioni di fusione e acquisizione in Italia: performance sotto i riflettori

Per quanto riguarda le operazioni di fusione e acquisizione in Italia, nel 2022 la crescita è stata moderata. Secondo i dati prodotti da Ion Analytics, l’attività di M&A italiana ha brillato in un contesto macroeconomico difficile, sia in termini di valore che di volume delle operazioni. Nel 2022 sono state chiuse 980 operazioni per un valore di circa 104 miliardi di euro, rispetto alle 844 operazioni del 2021 per un valore di 85 miliardi.

Il debutto di Cosmoprof North America – Miami

In questo contesto, si è conclusa il 25 gennaio scorso la prima edizione di Cosmoprof North America – Miami, la manifestazione che ha inaugurato il calendario 2024 del network Cosmoprof. Per la prima volta il Miami Beach Convention Center è stato teatro di questo evento che si affianca al tradizionale appuntamento con Cosmoprof North America – Las Vegas in programma a luglio. 

L’evento si propone come una finestra per approfondire le occasioni di business in tutto il continente americano e nello specifico con un’attenzione particolare agli operatori dell’America Latina. La manifestazione è stata accolta positivamente dalle nostre imprese: sono 50, tra prodotto finito (brand e contoterzi) e filiera produttiva, che hanno partecipato alla fiera.

Stati Uniti e fragranze trainano l’export cosmetico made in Italy

L’area centro-meridionale del continente americano rappresenta circa il 4% del totale delle esportazioni dell’industria cosmetica italiana, ma mostra forti dinamiche di crescita: tra i primi nove mesi del 2023 e lo stesso periodo del 2022 l’export verso questa destinazione ha registrato una variazione positiva del 42% con un valore prossimo a 200 milioni di euro.

Tra i cosmetici prodotti in Italia più richiesti in questa regione si attesta al primo posto la profumeria alcolica, che concentra oltre metà dell’export cosmetico italiano verso l’America centro-meridionale. Segue la cura capelli che detiene una quota a valore del 30% e la cura della pelle con il 13%.

Nei primi nove mesi del 2023 gli Stati Uniti hanno confermato il proprio ruolo centrale per l’export dell’industria cosmetica italiana. Il valore delle esportazioni verso gli Usa è stato infatti di oltre 716 milioni (+40% rispetto al 2022), pari a circa il 14% del totale. Anche in questa area geografica la categoria di cosmetici Made in Italy più richiesta è la profumeria alcolica, seguita da make-up e cura della pelle.

Related Post
Categories: Economia e Imprese