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Intesa-Ubi: offerta residuale, ecco le date

Imagoeconomica

Intesa Sanpaolo ha pubblicato le date ufficiali per portare a termine l’offerta residuale sulle azioni Ubi Banca, dopo che l’Opas lanciata negli scorsi mesi si è chiusa con un boom di adesioni. Con questo ultimo passaggio si completerà l’operazione di fusione tra le due banche, che darà vita al secondo istituto di credito europeo per capitalizzazione e sancirà il delisting di Uni Banca da Piazza Affari, previsto per il 18 settembre. L’Opas lanciata a febbraio da Carlo Messina ha già portato Ca’ de Sass oltre il 90% del capitale, ma sotto la soglia del 95%.

L’offerta sulle azioni residue riguarda dunque 112.327.119 titoli, che rappresentano il 9,8164% del capitale sociale, ad un prezzo già determinato ed uguale a quello dell’Opas (1,7 azioni Intesa per ognuna di Ubi, più un corrispettivo cash di 0,57 euro). Oppure, per chi non volesse aderire ma solo vendere la propria quota, l’incasso, in denaro cash sarà pari a 3,539 euro per azione. Il periodo concordato con Borsa Italiana per l’acquisto delle azioni residue avrà inizio il 24 agosto 2020 e terminerà l’11 settembre 2020. Il pagamento sarà poi effettuato il quarto giorno di Borsa aperta successivo alla data di chiusura dell’offerta residuale, vale a dire giovedì 17 settembre.

L’indomani, cioè venerdì 18, le azioni di Ubi Banca saranno definitivamente revocate dalla quotazione sul mercato azionario di Borsa Italiana. Secondo i calcoli di Intesa Sanpaolo, qualora tutti gli azionisti di Ubi presentassero richieste di vendita relative alla totalità delle azioni possedute, chiedendo il corrispettivo in contanti, l’importo complessivo cash che dovrebbe essere pagato da Intesa sarebbe pari a circa 397 milioni di euro. A garanzia dell’esatto adempimento dell’obbligazione di pagamento del corrispettivo, Intesa Sanpaolo ha ottenuto da parte di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario l’emissione di lettera di garanzia di esatto adempimento degli impegni assunti (pagamento corrispettivo in forma mista o in denaro).

Nel frattempo prosegue l’impegno quotidiano di Intesa Sanpaolo a sostegno del Paese, in un momento delicato per l’economia. L’ultima notizia è quella di un accordo con Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria, per sostenere le piccole imprese nella fase di ripresa. In particolare Intesa Sanpaolo mette a disposizione degli associati Confapi innovative soluzioni di finanziamento ad hoc, ad esempio per massimizzare gli incentivi governativi del Superbonus 110%. Previste anche forme di finanziamento green.

“In questa delicata fase di rilancio dell’economia – commenta Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo -, la nostra priorità, come prima banca del Paese, è favorire sempre il credito e, in questo, le iniziative con le associazioni di categoria sono fondamentali. L’accordo di oggi con un partner quale Confapi ci permette di rafforzare ulteriormente il rapporto con la piccola e media industria italiana, mettendo in campo le migliori soluzioni di sostegno alle imprese. Fra queste, riserviamo agli associati i finanziamenti “Sustainability Loan” per favorire la transizione “green” delle imprese. L’attenzione al tema dello sviluppo sostenibile sarà, infatti, un passo cruciale anche per il rilancio delle PMI che si orientano verso il miglioramento in ambito sociale e di governance”.

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