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Intesa-Ubi: l’Ops scatta il 6 luglio

FIRSTonline

L’Ops totalitaria di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca è ormai in rampa di lancio. L’ultimo tassello si è incastrato giovedì sera, con il via libera da parte della Consob al progetto di offerta e al documento informativo. La comunicazione è arrivata attraverso una nota di Intesa Sanpaolo, in cui l’istituto precisa anche che il periodo di adesione all’offerta pubblica di scambio – concordato con Borsa Italiana – avrà inizio alle 8.30 del 6 luglio e terminerà alle 17.30 del 28 luglio.

Intanto, la prossima settimana – entro cinque giorni dalla pubblicazione del documento di offerta – il Consiglio d’amministrazione di Ubi dirà la sua sulla proposta di Intesa, esprimendosi sulla congruità dell’offerta.

A fine mattinata, il titolo in Borsa di intesa Sanpaolo guadagna lo 0,4%, a 1,6912 euro, mentre le azioni di Ubi Banca viaggiano in rialzo dello 0,8%, a 2,898 euro. Negli stessi minuti, il Ftse Mib segna +1,3%, a 19.477 punti.

Se si considera il concambio offerto da Intesa (17 azioni per ogni 10 di Ubi), la quotazione dei titoli Ubi incorpora un premio dello 0,81% rispetto al valore implicito nei termini dell’Ops (2,87368 euro).

In ogni caso, i valori di Borsa dei due istituti sono rimasti pressoché allineati dal 17 febbraio, data in cui è arrivato l’annuncio dell’Ops.

Gli analisti di Kepler Cheuvreux sottolineano che, prima dell’offerta di Intesa, il prezzo delle azioni Ubi era inferiore del 21% rispetto ai termini dell’Ops. “In base alle nostre stime – scrivono gli analisti – l’offerta valuta implicitamente Ubi Banca 0,43 volte il valore di libro tangibile, a fronte di un multiplo inferiore a 0,3 volte per altre banche regionali italiane”, con un analogo “basso livello di redditività atteso per il 2022”, pari a circa il 4% in termini di ritorno sul tangibile book value.

Per quanto riguarda invece Intesa, è valutata con un multiplo di 0,61 volte a fronte di un ritorno atteso del 7,9%.

Resta sullo sfondo l’incognita del giudizio Antitrust, che dovrebbe arrivare nella seconda metà di luglio e risulterà decisivo per l’efficacia dell’offerta.

Se tutto andrà come previsto, Intesa prevede di pagare il dovuto e chiudere l’operazione il 3 agosto.

Sulle ultime novità è intervenuto direttamente il CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, attraverso un lungo statement che vi proponiamo di seguito, per intero:

“Con l’approvazione da parte della Consob, si compie un ulteriore significativo passaggio e si avvia l’offerta promossa da Intesa Sanpaolo che si contraddistingue come un’operazione di mercato rivolta direttamente a tutti gli azionisti di UBI Banca, con l’obiettivo di rafforzare la posizione degli stakeholders dei due gruppi nel panorama bancario europeo. Alla base di questo obiettivo abbiamo posto la prospettiva di una realtà bancaria caratterizzata dal profondo radicamento territoriale, grazie alla creazione di quattro nuove direzioni regionali, con elevata autonomia creditizia e gestionale, situate a Bergamo, Brescia, Cuneo e Bari, per le quali verranno valorizzate le migliori capacità manageriali di UBI Banca.

Nel triennio 2021 – 2023 sono previste ulteriori erogazioni di credito per 10 miliardi l’anno a sostegno dell’economia reale, grazie al rafforzamento della prossimità al tessuto produttivo. Non sono previste riduzioni di credito ai clienti comuni. Puntiamo al pieno coinvolgimento delle Fondazioni Territoriali di UBI per fornire un consistente supporto alle comunità territoriali, con un’attenzione particolare alle ricadute sociali. Prevediamo 2.500 assunzioni di giovani per supportare la crescita del Gruppo, promuovendo il ricambio generazionale e sostenendo l’occupazione, con un’accresciuta attrattività per nuovi talenti e maggiori opportunità di crescita professionale e di carriera.

Saremo ancor più il motore della crescita sostenibile e inclusiva, impegnato a affermarsi come punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, a supportare l’economia circolare a rafforzare le iniziative a sostegno delle persone in difficoltà. La forza di questo progetto si basa sulla solida relazione – che consolideremo ulteriormente – tra la banca, i progetti delle famiglie e le capacità degli imprenditori appartenenti alle comunità in cui opereremo. La piena valorizzazione delle potenzialità presenti in Intesa Sanpaolo e UBI potrà permettere la creazione di valore per gli azionisti, tramite la distribuzione di flussi di dividendi sostenibili nel tempo.

Da momento in cui abbiamo comunicato l’intenzione di lanciare la nostra offerta fino al via libera da parte della Consob, abbiamo seguito un percorso contraddistinto da tappe importanti, segnate dalle valutazioni di autorità regolatorie, nazionali e sovranazionali. BCE, Banca d’Italia e IVASS hanno autorizzato l’operazione di acquisizione del controllo di UBI, anche alla luce di valutazioni aggiornate e prospettiche. Abbiamo ottenuto il via libera di Consob, dopo un esame che si è in particolare concentrato su come la nostra offerta si ponga in maniera pienamente corretta nei confronti del mercato. L’ampiezza di tutte le analisi compiute conferma che l’operazione è stata valutata positivamente, anche in chiave prospettica, soprattutto con riferimento alla sana e prudente gestione, alla capacità di rispettare nel tempo obiettivi di patrimonializzazione, liquidità, presidio dei rischi, redditività, livello di servizio allaclientela, conformità alle norme.

Si tratta di un’operazione basata su solidi fondamentali industriali, in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano, in un contesto in cui è richiesto agli operatori di sviluppare la capacità di competere nell’interesse del Paese. A questo punto, come deve avvenire in un mercato trasparente, la parola passa agli azionisti. Al termine di questo iter spetta solo a loro decidere”.

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