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Intesa Trump-Meloni: “Sì all’accordo Usa-Ue sui dazi”. E il tycoon accetta l’invito in Italia. Difesa, spazio ed energia: cosa si sono detti

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Intesa Trump-Meloni e spiragli per un accordo tra Usa e Ue sui dazi. “Giorgia mi piace molto, è una dei veri leader del mondo. Una premier eccezionale che sta facendo un lavoro eccezionale in Italia. Sono molto fiducioso” su un accordo commerciale con l’Ue, anzi “lo faremo al 100%”, ha detto il presidente americano prima del bilaterale alla Casa Bianca. “Credo che ci si debba parlare con franchezza e trovarsi a metà strada. Sono sicura che si possa raggiungere l’intesa, entrambi possiamo uscirne più forti, voglio rendere l’Occidente di nuovo grande”, ha replicato Meloni, che poi ha annunciato che Trump ha accettato l’invito ad una visita ufficiale in Italia per organizzare “un incontro con l’Europa”. Il presidente americano si è detto convinto che riuscirà a chiudere “un buon accordo” anche con la Cina.

Ucraina, difesa e spazio gli altri dossier sul tavolo, con Meloni che ha assicurato che Roma intende arrivare alla soglia del 2% per le spese militari. “Non abbiamo parlato di Starlink” ma “lavoreremo insieme per le missioni su Marte”, ha aggiunto.

Meloni da Trump: cosa è successo

Il terzo incontro in pochi mesi. Quello avvenuto giovedì tra Giorgia Meloni e Donald Trump a Washington si è concretizzato nel bel mezzo di una dura guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa. La visita della premier italiana alla Casa Bianca, prima rappresentante del Vecchio Continente a varcare la soglia dello Studio Ovale dall’annuncio delle tariffe, era tra i più attesi. Meloni è stata ospitata nella Blair House, la residenza riservata agli ospiti stranieri di rilievo, a pochi metri dalla Casa Bianca. “Non ti potrebbe andare meglio di così, dovremmo chiudere qui la conferenza stampa”, ha scherzato il presidente nella Cabinet Room dopo aver ricoperto di complimenti la premier italiana.

Cosa ha detto Meloni a Trump

“Le imprese italiane investiranno qui come hanno già fatto per molti anni, circa 10 miliardi“, ha detto Meloni a Trump. “Questo mostra quanto siano interconnesse le nostre economie. Questo è molto importante, non si tratta solamente dell’Italia, si tratta dell’Europa. E quindi lo scambio tra di noi è uno scambio di considerevoli dimensioni”, ha aggiunto la presidente del Consiglio. “Ci sono grandi investimenti in commercio, si tratta di un argomento di cui abbiamo parlato”, ha aggiunto.

Cosa ha detto Trump a Meloni

“L’Italia può essere il miglior alleato degli Stati Uniti se Meloni resta premier”, ha risposto Trump. “È una persona fantastica e sta facendo un ottimo lavoro e il nostro rapporto è ottimo. L’Italia è uno dei nostri più stretti alleati non solo in Europa. Abbiamo molti italiani in questo paese e a loro piace Trump”, ha aggiunto il presidente.

Trump ha quindi detto di aver “incassato dalla Cina più di 700 miliardi di dollari“. “Nessun altro presidente è riuscito a incassare nemmeno 10 centesimi, io ho incassato più di 700 miliardi di dollari” grazie ai dazi, ha aggiunto.

La pace commerciale? A Washington l’intesa pare evidente: la presidente del Consiglio lo invita in Italia e annuncia quello che tutti si aspettavano da lei: Trump accetta l’invito a Roma, che sarà anche “un’opportunità per incontrare il resto d’Europa”, e “rendere l’Occidente di nuovo grande”. “La presidente del Consiglio dei ministri italiana ha fatto un ottimo lavoro. Viene rispettata da tutte e tutti e non posso dire la stessa cosa di altri”, rimarca il presidente degli Stati Uniti. Poi alza il tiro e aggiunge: “L’Italia può essere il migliore alleato in Europa degli Stati Uniti solo se Meloni resta il primo ministro”.

Prima dell’incontro, Meloni resta in contatto continuo con Ursula von der Leyen, concorda la missione con la Commissione europea, continuerà a sentirla nelle prossime ore, prima di vedere il vice di Trump, JD Vance, a Palazzo Chigi, venerdì 18 aprile alle 13.

Si tratta della prima leader dell’Unione ad avere un bilaterale alla Casa Bianca dallo scoppio della guerra dei dazi. Su una soluzione non sembra esserci dubbio: entrambi si dicono ottimisti sulla possibile intesa sui dazi con Bruxelles. Il tycoon assicura che non solo troverà “al 100%” un accordo con l’Ue, ma che lo troverà anche con la Cina. Trump ricorda a ogni modo che gli accordi che riuscirà a strappare serviranno a rimettere in “pari” la bilancia commerciale degli stati Uniti con il resto del mondo.

Balzo del petrolio dopo le parole di Trump

Il mercato è sostenuto dalle parole di Trump dopo che egli ha detto che gli Usa raggiungeranno “un accordo” con la Cina. Dopo aver registrato un rialzo di oltre il 3% il Wti chiude al Nymex avanzando del 2,14% a 62,64 dollari al barile mentre il Brent avanza dell’1,65% a 65,93 dollari al barile.

L’impegno dell’Italia sulla difesa

Sulla questione difesa, l’Italia è pronta ad aumentare il suo impegno al 2% del Pil, conferma la premier. “Siamo consapevoli che la difesa sia un tema particolarmente importante in questo tempo”, spiega in conferenza stampa dopo il bilaterale a porte chiuse: “l’Italia sta raggiungendo il 2% come è stato già deciso, non abbiamo parlato di una specifica percentuale ma sappiamo che la difesa è importante per il futuro e abbiamo esaminato anche il lavoro che c’è da fare”.

I progetti su cui collaborare sono molti, includono anche lo spazio e l’energia. Come era filtrato nelle ore scorse, Roma aumenterà le importazioni di Gnl dagli Stati Uniti: “L’Italia dovrà aumentare le importazioni energetiche e anche il nucleare – afferma -. Stiamo cercando di svilupparlo, questa è un altro asse di lavoro insieme e penso che ci saranno altri percorsi di lavoro congiunto”.

Trump, Meloni e l’Ucraina

Sul fronte Ucraina, il presidente americano scommette in una “pace” a stretto giro: “Possiamo salvare le vite umane, ci stiamo avvicinando a una soluzione. Sentiremo la giustizia a breve. Vogliamo che finiscano i massacri”, scandisce. E annuncia l’accordo sulle terre rare: “Si potrebbe firmare oggi, ma credo che verrà firmato il prossimo giovedì e presto vedremo se si potrà rispettare”, precisa, aggiungendo che “L’Italia è stata molto utile nel sostegno all’Ucraina”.

L’appoggio senza riserve di Meloni a Zelensky, però, nel caso di Trump non c’è: “Non accuso Zelensky” per la guerra in Ucraina, “è una guerra che non doveva proprio iniziare”, ma quello “che dico è che non ha fatto il migliore dei lavori, non sono un suo grande fan”, ammette l’inquilino della Casa Bianca.

Trump su tregua: in settimana mi aspetto risposta da Mosca

Trump si aspetta che Mosca dia una risposta alla proposta statunitense di un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina “questa settimana”. “Avremo notizie questa settimana, molto presto, in realtà, e vedremo. Ma vogliamo che le uccisioni finiscano”, ha detto ai giornalisti nello Studio Ovale insieme a Meloni. Il segretario di Stato americano Marco Rubio e l’inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff, sono a Parigi per tenere contatti diplomatici con la Francia e le delegazioni di Kiev, del Regno Unito e della Germania.

Trump si è detto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo: “Penso che stiamo procedendo bene in questo senso, ma vogliamo arrivarci e vedremo se ci riusciremo. Pensateci: ogni settimana muoiono 2.500 persone, per lo più soldati russi e ucraini. Se riuscissimo a salvare quelle vite, sarebbe un fatto molto positivo. Vedremo cosa possiamo fare. Credo che ci stiamo avvicinando”. Venerdì scorso la Casa Bianca ha annunciato che il presidente era “frustrato” con la Russia e l’Ucraina per la mancanza di progressi nei negoziati di pace e, lo stesso giorno, ha esortato la Russia a “muoversi”.

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