Riflettori su Intesa Sanpaolo che venerdì presenta i dati del bilancio 2021 e il nuovo piano industriale al 2025. Il gruppo bancario ha comunicato intanto di aver superato l’esame della Bce sui requisiti patrimoniali. La decisione di Francoforte è arrivata proprio a ridosso dell’appuntamento con il mercato sui conti e le nuove strategie e conferma che Intesa Sanpaolo ha largamente superato i requisiti richiesti a partire dal 1 marzo 2022 a livello consolidato. È questo in sintesi il risultato del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio – precisa il gruppo bancario – risulta pari a 8,81%.
I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2021, risultano pari a:
- 14,3% per il Common Equity Tier 1 ratio
- 19% per il Total Capital ratio
- 13,8% per il Common Equity Tier 1 ratio, 18,8% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri a regime
- 15,1% per il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime
- 20,3% per il Total Capital ratio pro-forma a regime.
In una giornata altalenante per la Borsa che attende la riunione della Bce, le azioni Intesa Sanpaolo oscillano intorno alla parità a 2,69 euro. Gli analisti di Equita, intanto, hanno espresso un giudizio Buy stimano un target price a 2,9 euro. Secondo gli analisti di Equita, la banca dovrebbe aver chiuso il quarto trimestre 2021 con un utile netto di 174 milioni da raffrontare con il rosso di 901 milioni dell’anno precedente. L’attesa è per un risultato netto di 4,18 miliardi riferito all’intero anno 2021 contro i 3 miliardi raggiunti nel 2020.
Venendo invece al piano industriale, gli analisti si attendono un tasso medio di crescita dei ricavi intorno al 3% in modo di raggiungere 23 miliardi nel 2025. Utile operativo in crescita media annua del 5%, dividendo per azione cumulato dal 2021 al 2025 complessivamente di 104 centesimi. Queste sono al momento le previsioni, venerdì arriveranno invece i numeri ufficiali.