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Intesa Sanpaolo: venduta la quota in Nexi e collocato uno Yankee Bond che riapre al mercato Usa

Imagoeconomica

Intesa Sanpaolo ha chiuso l’operazione di accelerated bookbuilding con cui ha venduto la sua quota in Nexi, pari al 5,1% del capitale della società di pagamenti digitali, incassando 584 milioni di ieri. Al tempo stesso la prima banca italiana ha collocato con successo sul mercato americano un’emissione dual tranche per un valore di 2 miliardi di dollari. La prima emissione (Senior preferred) è a 3 anni per un nominale di 750 milioni di dollari e a un livello pari a US Treasury + 285 bps con cedola a tasso fisso del 7% mentre la seconda emissione (Senior Non Preferred) è a 11 anni, con possibilità di essere richiamato al 10°anno, per un nominale di 1,25 miliardi di dollari e a un livello pari a US Treasury + 440 bps con cedola a tasso fisso di 8,2%.
La transazione è stata accolta dal mercato con interesse superando, in poco tempo, i 2 miliardi di dollari di ordini per singola tranche.

Questa emissione riapre il mercato Usa per Intesa Sanpaolo dopo più di un anno di assenza.

L’ammontare totale (più di 10 miliardi di dollari di ordini post allocazione) è stato il più grande mai realizzato per un’emissione Yankee dual tranche di Intesa Sanpaolo, ed ha visto anche la partecipazione di investitori europei ed asiatici.
Le Banche che hanno partecipato all’emissione in qualità di Joint book runner sono state, oltre alla Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, Bank of America, Barclays, HSBC, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Santander e Toronto Dominion.

Intesa: mercato americano sempre un’ottima finestra per gli investimenti

“Nonostante il mercato americano negli ultimi mesi sia stato di difficile accesso per emittenti europei, ieri abbiamo potuto sfruttare un’ottima finestra. Il collocamento ha performato con successo, dimostrando ancora una volta il forte apprezzamento per il nostro nome anche da parte degli investitori USA. Ordini superiori a 4,5 miliardi di dollari per la tranche Senior Preferred hanno infatti permesso un restringimento di 45 punti base rispetto all’indicazione iniziale di spread (IPT pari a T+330 punti base); ordini superiori a 5,5 miliardi di dollari per la tranche Senior Non Preferred hanno reso possibile un pari restringimento di 45 punti base rispetto allo spread iniziale (IPT pari a T+ 485 punti base). Stimiamo che gli spread finali esprimano livelli senza maggior costo rispetto ai rendimenti del mercato secondario” ha dichiarato Alessandro Lolli, Responsabile Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo di Intesa Sanpaolo.

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Categories: Finanza e Mercati