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Intesa Sanpaolo valuta piccoli M&A all’estero per rafforzare le attività oltreconfine

Imagoeconomica

Intesa Sanpaolo potrebbe effettuare piccole acquisizioni ed M&A all’estero allo scopo di rafforzare la propria attività. Lo ha dichiarato Marco Elio Rottigni, responsabile della divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo, in un’intervista a Bloomberg rilasciata prima del varo della tassa sugli extraprofitti da parte del governo italiano, che tuttavia non inciderà sulla strategia della banca.

Intesa, Rottiglioni: “Pronti a cogliere opportunità di crescita esterna”

“Mentre ci stiamo concentrando sulla crescita organica, la banca è pronta a cogliere tutte le opportunità di crescita esterna che potrebbero presentarsi. Un’acquisizione dovrebbe portare sinergie, essere in linea con il nostro modello di business ed essere fatta al giusto valore, condizioni che al momento non vediamo”. 

La divisione banche estere di Intesa sta già cercando di incrementare la propria quota nei mercati dove è già presente, espandendo le attività di investment banking e global markets e rafforzando le attività di wealth management, del private banking e del settore assicurativo.

“Vogliamo essere più forti nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, dove siamo già ben presenti. Potremmo anche prendere in considerazione l’espansione in alcuni dei Paesi del bacino del Mediterraneo, dove le aziende italiane hanno forti relazioni d’affari, per avere una porta d’accesso in quella parte del mondo”, ha detto Rottiglioni. 

In Egitto, dove detiene una partecipazione dell’80% in Alex Bank, Intesa in particolare ha avviato colloqui preliminari con il governo per un eventuale acquisto della quota rimanente, che è di proprietà dello Stato. Quanto all’andamento della divisione, Rottigni prevede che “quest’anno l’utile netto possa raggiungere un livello del tutto nuovo, ben al di sopra degli anni precedenti, grazie alla crescita equilibrata di prestiti e depositi e all’aumento dei ricavi core”.

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