Il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 503 milioni, in aumento del 64,4% rispetto al primo trimestre del 2013. Si tratta, spiega una nota della banca, del risultato più elevato degli ultimi otto trimestri. I ricavi sono saliti del 4,5% a 4,1 miliardi.
Ulteriormente rafforzati poi i coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2014, tenendo conto dei dividendi maturati nel trimestre per l’esercizio 2014: il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 12,6% dal 12,3% di fine 2013, livello top tra le maggiori banche europee ed equivalente a circa 9 miliardi di euro di capitale in eccesso e a circa 12 miliardi di buffer di capitale per l’esercizio di Aqr.
In miglioramento il trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis in diminuzione: i flussi netti sono calati a 1,5 miliardi nel primo trimestre 2014 rispetto ai 3,6 miliardi del quarto trimestre 2013 (-58%) e ai 2 miliardi del primo trimestre 2013 (-24%).
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette è pari a 1,144 miliardi, in forte calo rispetto ai 3,517 miliardi del quarto trimestre 2013 e, in particolare, le rettifiche nette su crediti sono pari a 1,077 miliardi (3,098 miliardi nel quarto trimestre 2013).
La politica di accantonamenti si mantiene rigorosa e prudenziale: gli stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per 1,077 miliardi nel primo trimestre è in diminuzione rispetto ai 3,098 miliardi del quarto trimestre 2013 e ai 1,158 miliardi del primo trimestre 2013.
Il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati è in crescita al 46,7% rispetto al 46% di fine 2013, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze salita al 62,9% dal 62,5% di fine 2013.
All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Intesa cede il 2,47%, a 2,288 euro.