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Intesa Sanpaolo: utile netto 2022 +31%, oltre gli obiettivi. Saldo dividendo per 1,6 miliardi. Buy back di 1,4 miliardi

Il Gruppo guidato da Carlo Messina ha accantonato 1,4 miliardi per Russia e Ucraina: ora l’esposizione è scesa sotto lo 0,3% dei crediti complessiv.

Intesa Sanpaolo: utile netto 2022 +31%, oltre gli obiettivi. Saldo dividendo per 1,6 miliardi. Buy back di 1,4 miliardi

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, guidato da Carlo Messina, ha chiuso il 2022 con un utile netto di 5,499 miliardi di euro che rappresenta una crescita del 31,4% rispetto al 2021, trainato soprattutto dagli interessi netti, escludendo 1,4 miliardi di accantonamenti e rettifiche di valore per Russia e Ucraina. Il risultato supera l’obiettivo del piano di impresa dell’istituto di Piazza Scala per il 2022-2025 di oltre 5 miliardi. L’utile netto contabile è pari a 4.354 milioni di euro.

Lo dice una nota dell’istituto bancario che, a proposito della Russia, precisa anche che nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% (pari a circa 2,5 miliardi) l’esposizione verso quel paese, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo e che i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.

Il titolo a Piazza Affari, reduce da tre sessioni con il segno più, dopo aver chiuso quella di ieri con un frazionale rialzo dello 0,08%, dopo i dati quota nel primo pomeriggio 2,38 euro in calo del 2,89%.

Confermato l’utile al 2025 di 6,5 miliardi. Saldo dividendi a 1,648 miliardi con payout al 70%. A novembre acconto da 1,9 mld

Intesa Sanpaolo, che conferma la formula del Piano di Impresa 2022- 2025 con l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025, proporrà un saldo dividendi 2022 per 1,648 miliardi, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, che va ad aggiungersi a 1,4 miliardi dell’ acconto dividendi 2022 pagato lo scorso novembre. Sulla base dell’attuale numero di 18.988.803.160 azioni ordinarie in cui è suddiviso il capitale sociale, il saldo dividendi è pari a 8,68 centesimi di euro per azione. La distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avverrà a partire dal prossimo 24 maggio (con stacco cedole il 22 maggio e record date il 23 maggio). Rapportando l’importo unitario a saldo di 8,68 centesimi al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, risulta un rendimento (dividend yield) pari a 3,5%. Se si rapporta anche l’importo unitario di 7,38 centesimi di euro corrisposto come acconto nello scorso novembre, il dividend yield complessivo a valere sull’esercizio 2022 risulta pari a 6,5%.

Nel corso della call di presentazione dei conti alla comunità finanzioaria, l’Ad Carlo Messina ha precisato che a novembre Intesa Sanpaolo prevede di pagare almeno 1,9 miliardi di acconto sul dividendo.

Inoltre l’istituto ha deliberato l’esecuzione del buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi autorizzato dalla Bce. Grazie a una riduzione degli asset totali pari a 47 miliardi, il Cet1 ratio sale dal 12,4% di settembre al 13,5% del 31 dicembre.

“Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro” dice la nota, “potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL” e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi. La generazione di valore per tutti gli stakeholder si fonda anche sul forte impegno Esg di Intesa Sanpaolo, che nell’anno si è tradotto, tra l’altro, in un contributo economico straordinario di circa 80 mln alle persone (non dirigenti) del gruppo per mitigare l’impatto dell’inflazione e in molteplici iniziative umanitarie a favore delle persone della controllata pravex bank e della popolazione dell’Ucraina” dice la nota.

Per il 2023, Intesa si aspetta una “solida crescita dei ricavi, trainata dagli interessi netti, unita al continuo focus sul cost management, che determina un aumento significativo del risultato della gestione operativa” ha detto ancora Messina. Inoltre, la “forte riduzione delle rettifiche nette sui crediti genererà una crescita del risultato netto ben al di sopra rispetto ai 5,5 miliardi di euro di risultato netto 2022, basandoci su assunzioni conservative”.

E’ migliorata la qualità del credito

Il risultato della gestione operativa è risultato in aumento del 7,4% rispetto al 2021 con proventi operativi netti in aumento del 3,3% e costi operativi in calo dello 0,4%. Da fine 2021 la banca ha registrato una riduzione dei crediti deteriorati di 4,6 miliardi, lontano da quel picco di circa 54 miliardi del settembre 2015. Lo stock di crediti deteriorati è sceso da fine 2021 del 30,2% al lordo delle rettifiche di valore e del 22,3% al netto. In questo modo l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi risulta pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,2% al netto. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1,9% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1% al netto;

Interessi netti in aumento del 20%, in calo le commissioni

Il conto economico consolidato del 2022 registra interessi netti pari a 9,5 miliardi, in crescita del 20,2% rispetto al 2021. Calano invece del 6,4% le commissioni nette a 8,919 mld, trascinate in particolare dal calo del 13,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, come risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli, e in particolre dalla diminuzione del 32,8% della componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 13,7% per quella relativa al risparmio gestito e dell’ 1,2% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Il risultato della gestione operativa ammonta a 10.536 milioni di euro, in crescita del 7,4% rispetto ai 9.813 milioni del 2021. Il cost/income ratio nel 2022 è pari al 50,9%, rispetto al 52,8% del 2021.

Nel quarto trimestre 2022 gestione operativa a +7,1%

Il risultato della gestione operativa ammonta a 2.544 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto ai 2.375 milioni del terzo trimestre 2022 e del 28,5% rispetto ai 1.980 milioni del quarto trimestre 2021. Il cost/income ratio nel quarto trimestre 2022 è pari al 55,2%, rispetto al 52,6% del terzo trimestre 2022 e al 60,5% del quarto trimestre 2021.

Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2022 registra interessi netti pari a 3.064 milioni, in aumento del 28,4% rispetto ai 2.387 milioni del terzo trimestre 2022 e del 56,7% rispetto ai 1.955 milioni del quarto trimestre 2021. Continua invece anche nel quarto trimestre il trend in calo dell’attività assicurativa che porta un risultato di 402 milioni contro i 436 milioni del terzo trimestre e i 410 milioni del quarto trimestre 2021.

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