Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi in crescita del 12,2% rispetto a ai 7.724 miliardi del 2023, sopra le attese degli analisti. Nei primi 9 mesi dell’anno aveva già raggiunto un utile netto di 7,2 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente.
L’istituto guidato da Carlo Messina, che ha dominato l’Eurozona lo scorso anno con una capitalizzazione di 68,8 miliardi, superando Santander e Bnp Paribas, vede per il 2025 un utile netto “migliorato a ben oltre 9 miliardi di euro”, livello considerato finora un traguardo dopo le previsioni iniziali di “oltre 8,5 miliardi”.
Significativo il ritorno cash per gli azionisti: il cda proporrà all’assemblea dividendi complessivi pari a 6,1 miliardi (3 miliardi di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e proposta di 3,1 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025), oltra a un buyback, già autorizzato dalla Bce, pari a 2 miliardi da avviare il prossimo giugno 2025. Al netto di ciò il common equity tier 1 ratio al 13,9%.
Intesa, proventi operativi netti in crescita del 7,5%
Intesa Sanpaolo nel 2024 ha visto una crescita del risultato corrente lordo del 13,9% rispetto al 2023 e del 12,5% del risultato della gestione operativa, con proventi operativi netti in crescita del 7,5%: interessi netti +6,9%, commissioni nette +9,4%, risultato dell’attività assicurativa +4,1%, mentre i costi operativi sono cresciuti dell’1,3%.
Resta elevata la qualità del credito: l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’ 1,2% al netto delle rettifiche e al 2,3% al lordo, rispettivamente all’1% e al 2% secondo la metodologia Eba, mentre il costo del rischio a 30 centesimi di punto, a 26 escludendo le rettifiche di valore.
Intesa, calano gli interessi ma salgono le commissioni
Nel quarto trimestre il conto economico ha dato qualche segnale di di rallentamento: gli interessi netti sono scesi a 3,8 miliardi (-3,6% rispetto al terzo trimestre e -5,2% rispetto al quarto trimestre 2023), ma sono salite le commissioni nette del 4,7% a 2,42 miliardi. I ricavi si sono quindi attestati a 6,7 miliardi, in flessione del 2% rispetto al terzo trimestre 2024 e in crescita del 4,2% rispetto al quarto trimestre 2023.
Intesa Sanpaolo, i punti di forza
I punti di forza che contraddistinguono il gruppo, dice un comunicato, sono in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di banca a “zero npl”, i significativi investimenti in tecnologia e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi. Inoltre l’istituto gode di una leadership nell’attività di wealth management, protection & advisory, con 900 miliardi di raccolta diretta e risparmio amministrato della clientela per alimentare la crescita del risparmio gestito.
L’istituto si definisce come un acceleratore della crescita dell’economia reale in Italia: nel 2024 ha erogato circa 43 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine a famiglie e imprese del paese, circa 3.100 aziende sono state riportate in bonis portando la cifra a 144.000 imprese “salvate” a partire dal 2014, preservando rispettivamente circa 15.500 e 720.000 posti di lavoro.
Intesa Sanpaolo: l’impegno sociale
“Il solido andamento economico e patrimoniale dell’anno si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder e non solo per gli azionisti, fondata anche sul forte impegno Esg del gruppo”, spiega la nota. In particolare Intesa Sanpaolo cita 5,3 miliardi di imposte generate (in aumento di 0,7 miliardi rispetto al 2023), espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (54,1 milioni di interventi nel 2022-2024), rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (20,4 miliardi di credito sociale e rigenerazione urbana nel 2022-2024), contributo pari a circa 1,5 miliardi nel 2023-2027 per far fronte ai bisogni sociali (di cui 0,7 miliardi già nel 2023-2024).