Il Covid-19 ha vinto il duello con lo sceriffo. Il governatore del Texas Greg Abbott è stato costretto a fare marcia indietro sulla riapertura delle attività dopo il forte aumento dei contagi. Bar, ristoranti e cinema chiusi di nuovo anche in California e Florida. Un quarto dei dieci milioni di casi di contagio al mondo riguarda proprio gli Usa, che registrano 125 mila decessi su mezzo milione di vittime a livello globale. L’Europa, salvo qualche focolaio, tiene. Ma il rischio della seconda ondata è concreto. Il segretario alla salute degli Stati Uniti, Alex Azar, ha affermato ieri sera che lo spazio di manovra per fermare il contagio si sta riducendo.
TOKYO PERDE PIÙ DEL 2%, SALGONO I PROFITTI IN CINA
La ripresa dell’epidemia frena i listini, all’avvio di una settima corta per Wall Street, chiusa il giorno 3 per il lungo fine settimana della Festa dell’Indipendenza. Scendono le Borse dell’Asia: Nikkei di Tokyo -2,2%, Sidney -2%, Kospi di Seul -1,9%.
Le Borse della Cina hanno riaperto in rosso dopo due giorni di chiusura per festività: Hong Kong -1,6%, Shanghai Composite -0,7%. In maggio, si apprende dai dati macroeconomici diffusi la scorsa notte, sono tornati a crescere i profitti dell’industria cinese: +6% anno su ano a 582 miliardi di yuan (82 miliardi di dollari), dal -4,3% di aprile.
Dai dati raccolti da Bloomberg emerge che Pechino sta più o meno rispettando i termini dell’accordo sui commerci firmato a gennaio con Washington, nei primi cinque mesi dell’anno, gli acquisti supplementari di beni statunitensi su cui le parti avevano convenuto, sono arrivati a circa un quinto del target, per effetto soprattutto dell’aumento delle importazioni di soia.
GLI INSERZIONISTI LASCIANO FACEBOOK: TROPPA VIOLENZA
I future su Wall Street sono incerti: stanotte hanno aperto in positivo e poi hanno girato. Negativi anche i derivati sulla Borsa inglese.
Donald Trump è stato costretto a ritirare un video rilanciato dal suo blog che inneggiava ai suprematisti bianchi.
Gli inserzionisti hanno preso atto dell’atteggiamento antirazzista dell’opinione pubblica: Facebook ha perso venerdì l’8,5%, per effetto dell’esodo di grandi investitori pubblicitari. Gli ultimi ad aver annunciato un ripensamento o uno stop momentaneo alle inserzioni sono Starbucks e Levi’s Strauss. La grande clientela non gradisce l’accostamento a post che incitano alla violenza e al razzismo, liberi di circolare sul sito social più visitato al mondo.
Venerdì le Borse Usa hanno chiuso in pesante ribasso: S&P 500 -2,4% dopo lo stop della Fed a dividendi e buyback delle banche.
PETROLIO DEBOLE, CALA LA DOMANDA
Il petrolio tipo Brent è in ribasso dell’1,8%, a 40,3 dollari il barile. La paura di una nuova flessione della domanda sta spingendo anche i produttori più indisciplinati ad adeguarsi ai vincoli contenuti nell’ultimo accordo raggiunto a livello di Opec Plus.
Ha dichiarato fallimento Cheapeake Energy, una delle prime società dello shale oil.
MERKEL ALLA GUIDA DELL’EUROPA, BATOSTA DI MACRON
Euro dollaro in lieve apprezzamento a 1,124 (+0,2%).
La Germania è più che mai il cuore d’Europa. Mercoledì la guida dell’Unione Europea per i prossimi sei mesi passa a Berlino. Angela Merkel, in vista della missione, si è incontrata con Emmanuel Macron, uscito malconcio dalle elezioni di domenica, che hanno sancito l’avanzata dei Verdi (trionfatori a Lyon) e la resurrezione dei socialisti (conferma di Annie Hidalgo a Parigi, strappata Marsiglia alla destra). Il primo obiettivo di Merkel è l’adesione di tutti i Paesi Ue al Recovery Fund e al Mes. Ma la cancelliera dovrà anche porre rapidamente rimedio alle lacune nel controllo emerse nel crack Wirecard. Da seguire i dati sull’inflazione di oltre Reno.
POWELL E MNUCHIN AL CONGRESSO
Negli Usa i riflettori sono già accesi sul Congresso per le audizioni del presidente della Fed, Jerome Powell, e del ministro del Tesoro, Steven Mnuchin: sarà l’occasione per capire se la Casa Bianca punta o meno su una nuova iniezione di stimoli all’economia, possibili se i dati sull’occupazione di giugno saranno deludenti. Mercoledì saranno pubblicate le minute dell’ultima riunione della Fed. Sono in programma anche gli interventi di due governatori della Fed, John Williams e Charles Evans.
NIKOLA LANCIA IL CAMIOM A IDROGENO, UN RUOLO PER FCA
Nikola, la start up miliardaria che progetta lo sbarco nei camion elettrici e quelli alimentati con l’idrogeno, da oggi accetta le prenotazioni per il “Badger”, ovvero il “Tasso”, il veicolo che potrebbe rivoluzionare l’offerta dei mezzi pesanti. A breve la società, in cui Cnh detiene il7%, annuncerà la scelta del fornitore dei componenti: favorita Fiat Chrysler.
VERSO L’OPS DI INTESA. WE BUILD A FAVORE
Al centro della scena di Piazza Affari le banche, intorno alle quali si giocano alcune partite storiche. Sabato i soci di Cattolica Assicurazioni hanno approvato l’aumento di capitale da 500 milioni spianando di fatto la strada all’ingresso nell’orbita delle Generali. Stamane il Cda convocherà l’assemblea per la trasformazione della cooperativa in Spa. Sul tavolo della discussione ci saranno anche i primi passi formali per l’ingresso di Generali con la prima tranche dell’aumento di capitale riservato da 300 milioni che sarà lanciato in autunno. A quel punto il Leone sarà il primo azionista al 24,4% con la possibilità di partecipare pro quota a una successiva ricapitalizzazione da 200 milioni.
In agenda ci sono altre due operazioni: l’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo per prendersi Ubi Banca e la richiesta alla Bce di Leonardo Del Vecchio di salire fino al 20% di Mediobanca, il maggiore azionista del gruppo Generali.
In attesa di segnali da Francoforte per Del Vecchio, il mercato si concentra sull’Ops di Intesa che partirà il 6 luglio. L’offerta “di mercato” della banca guidata da Carlo Messina, valida fino al 28 luglio, prevede lo scambio di 17 azioni Intesa per 10 Ubi con “l’obiettivo di rafforzare la posizione degli stakeholders dei due gruppi nel panorama bancario europeo”. Dopo la pubblicazione del documento, il Cda di Ubi ha cinque giorni di tempo per esaminare la proposta ed esprimere il proprio giudizio. L’Antitrust dovrebbe esprimersi sull’offerta nella seconda metà di luglio. Già venerdì Pietro Salini, presidente di We Build, si è schierato a favore dell’operazione.
LIGURIA ISOLATA, MA SU AUTOSTRADE È TUTTO FERMO
Un ennesimo folle weekend sulle autostrade liguri, paralizzate per buona parte della giornata da incidenti e blocco del traffico, dovrebbe imporre per elementare buon senso almeno un’accelerazione della ricerca di una soluzione nel contenzioso tra il governo e Aspi, controllata di Atlantia. La richiesta del M5S di arrivare al controllo di Aspi senza contropartite non sembra percorribile, ma evidenzia lo stallo politico sul tema.