Utile raddoppiato, rettifiche in calo, dividendo cash di 2 miliardi confermato. E la prospettiva che il 2015 sarà il punto di svolta per l’Italia. Intesa Sanpaolo ha licenziato oggi i conti del primo trimestre mostrando risultati tra i migliori degli ultimi cinque anni e deciso ottimismo sull’anno in corso. E la Borsa ha accolto con favore: il titolo sale del 2,54% tra i migliori del Ftse Mib.
“Gli ottimi risultati raggiunti nel primo trimestre – ha detto il ceo Carlo Messina – rappresentano la miglior base di partenza del 2015 e la conferma del ruolo svolto da Intesa Sanpaolo a sostegno della ripresa italiana. Si tratta di una performance che posiziona il nostro gruppo ai vertici europei in termini di crescita dei ricavi e di solidità patrimoniale”.
Per Ca’ de Sass, insomma, è la volta buona. “Il 2015 rappresenta per l’economia italiana l’anno della svolta – ha precisato Messina – dopo anni di calo del Pil abbiamo finalmente di fronte a noi un anno con delle prospettive di crescita. In questo contesto il ruolo giocato da Intesa Sanpaolo è quello dell’acceleratore della ripresa, con un concreto sostegno all’economia reale che si e’ manifestato in oltre otto miliardi di nuovo credito a medio e lungo termine fornito a imprese e famiglie”.
Ottimismo che si riflette nei conti: nel trimestre la banca ha registrato rettifiche per 755 milioni di euro, il valore più basso dal terzo trimestre del 2011, e il margine di interesse ha toccato il minimo lasciando sperare in una ripartenza nel 2015. “Il margine di interesse ha toccato il fondo”, ha detto Messina,nel corso della conference call con gli analisti. Con il calo dei tassi di interesse gli interessi netti sono progressivamente scesi negli ultimi trimestri e anche in questo trimestre hanno registrato una flessione del 6% a 1,97 miliardi. “Questo trimestre rappresenta il punto di minimo – ha quindi detto Messina rilevando che è difficile dire come possa evolvere in futuro “ma penso possa migliorare nel 2015”.
Per quanto riguarda le rettifiche sono risultate in deciso calo rispetto agli 1,03 miliardi del quarto trimestre e gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 126 milioni (comprendenti circa 75 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo stimati per l’intero 2015), rispetto ai 294 milioni del quarto trimestre 2014. Facendo meglio delle attese degli analisti: accantonamenti e delle rettifiche di valore nette ammontano a 890 milioni di euro, rispetto ai 1.412 milioni del quarto trimestre 2014 e ai 932 milioni stimati dagli analisti. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Common equity tier 1 si attesta al 13,2% sia a regime sia tenendo conti dei criteri transitori per il 2015 (13,6% a fine 2014).
Ecco che l’utile è più che raddoppiato a 1,06 miliardi (+112%). “Il primo trimestre – ha commentato Messina durante la conference call – è stato molto buono, fra i migliori degli ultimi cinque anni”. E lasciano pensare a un futuro in crescita. “Questi risultati illustrano bene che Intesa Sanpaolo è ben posizionata per raggiungere i risultati del piano d’impresa – ha aggiunto – D’ora in avanti potremmo anche far leva sul fatto che l’Italia e’ uscita dalla recessione”.
Con evidenti benefici per gli azionisti che si sono visti confermare l’impegno alla distribuzione di due miliardi di euro di dividendi cash nel 2015, come indica il piano di impresa 2014-2017. “La remunerazione degli azionisti con dividendi elevati e sostenibili è confermata come priorità del management e mia personale”, ha aggiunto Messina in avvio della conference call con gli analisti.