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Intesa Sanpaolo: presentate soluzione innovative nel Watertech. Seconda edizione di Up2Stars

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Tema: soluzioni tecnologicamente evolute per una migliore gestione della risorsa idrica. Contesto: la crisi idrica e climatica impone alle imprese un ripensamento dei modelli di gestione e sviluppo di reti, impianti e infrastrutture. Per lo svolgimento di questi punti cruciali si sono presentate 10 startup, selezionate e accelerate, che hanno avuto l’occasione di presentarsi ad un’ampia platea di imprenditori e di aziende clienti di Intesa Sanpaolo potenzialmente interessate ad investire nei loro progetti innovativi. L’ambito è il primo demo day della nuova edizione, dedicato al Watertech, di Up2Stars, il programma, alla sua seconda edizione, ideato da Intesa Sanpaolo per stimolare il potenziale che le giovani realtà imprenditoriali possono generare a supporto della transizione digitale indicata dal PNRR.

Dal controllo dei consumi, alla desalinizzazione, alla depurazione, all’irrigazione

Tra le idee innovative presentate dalle startup: sensori e dispositivi intelligenti per monitorare il consumo idrico e rilevare eventuali perdite o sprechi, meccanismi per la desalinizzazione dell’acqua di mare, soluzioni di recupero e depurazione delle acque reflue, a sistemi di irrigazione basati sui dati.
“L’acqua è una risorsa insostituibile e non infinita, per questo è prioritario per le imprese creare modelli per un utilizzo sostenibile e il recupero delle risorse idriche attraverso tecnologie evolute applicate ai processi produttivi” dice Anna Roscio, Executive Director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo. “In questo ambito le startup possono rivestire un ruolo determinante nel trasferire competenze tecnologiche alle aziende mature” e aggiunge “Intesa Sanpaolo favorisce questo processo anche con il programma Up2Stars: dall’avvio del programma abbiamo già selezionato 50 tra le migliori realtà imprenditoriali innovative accompagnandole in percorsi di crescita manageriali e di networking con investitori e imprese. Parallelamente, sosteniamo la ricerca e la condivisione di competenze creando un dialogo sul territorio tra CNR, università, incubatori, e competence center con un supporto finanziario, consulenziale e prospettico”.
L’evento, organizzato e realizzato con il sostegno di Visa, si è svolto presso l’Apple Developer Academy dell’Università Federico II di Napoli, polo d’eccellenza per l’innovazione, in cui convergono ricerca, tecnologia e mondo imprenditoriale. L’Ateneo è infatti sede anche del CNR Agritech – centro di riferimento del PNRR per l’innovazione e ricerca in ambito agro alimentare e partner di questa edizione di Up2Stars – e dell’Innovation Hub di Intesa Sanpaolo, dedicato al trasferimento tecnologico dalla ricerca accademica verso le imprese, punto d’incontro e di dialogo tra startup, centri di ricerca, incubatori, “acceleratori” e altri player e stakeholder dell’innovazione.
In questo primo demo day dedicato al WaterTech le startup partecipanti al programma Up2Stars hanno avuto l’opportunità di presentarsi ad un’ampia platea di imprenditori e di aziende clienti di Intesa Sanpaolo potenzialmente interessate ad investire nei loro progetti innovativi.

Una sfida importante, in cui la tecnologia digitale riveste un ruolo fondamentale. Sono sempre di più, infatti, le aziende e le startup che impiegano tecnologie evolute come Big Data, Internet of Things, Intelligenza Artificiale e cloud per rendere più efficiente l’approvvigionamento e la distribuzione idrica. Anche l’acqua, dunque, può diventare “smart”. Ne sono un esempio

Intesa Sanpaolo è partner dell’Università Federico II, con cui ha sviluppato molteplici attività per la promozione di ricerca, innovazione e sostenibilità. Tra queste, i 34 workshop in cui la Banca ha favorito l’incontro di oltre 40 startup con più di 900 aziende clienti del territorio e 500 studenti, creando diversi matching di innovazione. Inoltre, sempre in collaborazione con l’Ateneo, Intesa Sanpaolo ha sviluppato il progetto Fintech Project work per avvicinare gli studenti al futuro professionale acquisendo competenze di project management e digital strategy, e Terra Next, il programma di accelerazione per startup e PMI innovative operanti nel settore della Bioeconomia, nato in collaborazione tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti, che vede l’Università Federico II come partner scientifico accanto a corporate partner.
Il Watertech in Italia: l’efficientamento dei consumi è imprescindibile
L’Italia è fra i paesi europei a maggior stress idrico e l’impatto del cambiamento climatico va ad aggiungersi ad una dotazione di impianti ed opere non sempre adeguata e ad un consumo di acqua fra i più elevati d’Europa, sottolinea Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. L’efficientamento dei consumi in questo contesto è un tassello imprescindibile: le demand side measures comportano significativi investimenti in tecnologie e impianti innanzitutto nel comparto agricolo, che risulta essere il principale utilizzatore di risorsa con 11,6 miliardi di metri cubi nel 2021, pari al 47% dei consumi totali. Rilevanti potrebbero essere i vantaggi derivanti dall’adozione di nuove tecnologie anche nel comparto industriale (22,4% dei consumi,) dove l’acqua viene utilizzata sia come input primario nel processo produttivo sia per il raffreddamento dei macchinari o il lavaggio degli impianti e dove risultano ancora poco diffuse misure di risparmio idrico e di riutilizzo della risorsa. “Cruciale quindi investire sia nelle opere connesse all’approvvigionamento, sia nelle reti di distribuzione e nei comparti della fognatura e depurazione, sia in innovazione e tecnologia” dice Intesa SanPaolo. “E’ necessario inoltre immagazzinare più risorse, ridurre le perdite e migliorare l’efficienza nei consumi.
Nuove tecnologie e soluzioni per un nuovo modello di gestione
Il cambiamento climatico richiede investimenti in innovazione in una logica di maggiore attenzione alla sostenibilità e al rispetto ambientale. Analizzando i dati sui brevetti ambientali di fonte Oecd, dice Intesa Sanpaolo, è possibile individuare alcuni trend tecnologici specifici per il settore dell’acqua: riduzione inquinamento delle acque (ad esempio trattamento delle acque reflue, fanghi, bonifiche), conservazione dell’acqua (ad esempio riduzione sprechi, controllo infrastrutture, controllo irrigazione, distribuzione) e disponibilità (ad esempio raccolta acqua piovana, dissalazione delle acque marine). Secondo lo studio dell’Oecd, sebbene l’Italia non sia presente tra i principali brevettatori del settore dell’acqua, risulta però nel ranking di quei paesi che depositano brevetti nelle tecnologie idriche dall’alto valore innovativo. “Questo risultato riflette le potenzialità che il nostro Paese può avere nello sviluppare nuove soluzioni in ambito idrico e supportare anche la nascita di nuove startup” conclude Intesa.

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Categories: Economia e Imprese