L’emittente ha un buon rating, il rendimento è piuttosto appetibile: le richieste non potevano che essere molto elevate. Intesa SanPaolo ha fatto il pieno ieri, accontentando investitori istituzionali e risparmiatori retail con 4 distinte emissioni, con diverse scadenze e rendimenti, dal 4,75% e il 5,7%, a premio rispetto ai livelli delle emissioni già sul mercato: a queste condizioni, nonostante un mercato non proprio premiante in questi giorni, gli investitori vi ci sono tuffati richiedendo complessivamente 5,3 miliardi.
“Sono molto positivamente sorpreso delle consistenti richieste arrivate per le emissioni di Intesa SanPaolo: non mi aspettavo una domanda così alta, tanto più che in questi giorni i tassi si stanno alzando” dice Giacomo Alessi, analista obbligazionario indipendente. “Intesa ha offerto un premio consistente rispetto al mercato, attraendo così molti investitori. Del resto in un momento di tassi alti le banche, avendo maggiori margini, se lo possono permettere”.
Per gli istituzionali green bond di tipo senior non-preferred, a 5 e 10 anni
Agli investitori istituzionali (taglio minimo 150.000 euro) Intesa Sanpaolo, con i Bookrunners Bbva, Bnp Paribas, BofA, Citi, Commerzbank, Imi Intesa Sanpaolo (B&D), Morgan Stanley e Ubs, ha offerto due green bond di tipo senior non-preferred, uno con scadenza a 5 anni, l’altro a 10 anni, che saranno scambiati alla borsa del Lussemburgo secondo la legge italiana.
Il più breve, scadenza 8 marzo 2028, ha aperto il libro ordini con una guidance a 190 punti base sopra la curva midswap per poi stringere a 170 punti, con un buon premio rispetto al bond di Intesa più vicino, il 2027, che quota 132 pb sopra la curva swap. Il rendimento del nuovo bond è del 5,105% e la cedola del 5%. E’ stato collocato a un prezzo di 99,629 per 1,5 miliardi contro richieste più che doppie: 3,2 miliardi. Per questo bond è previsto un richiamo da parte dell’emittente (call) alla pari nel 2027.
Il secondo bond a 10 anni (scadenza 8 marzo 2033) è stato offerto agli istituzionali per 750 milioni e ha visto richieste per 2,1 miliardi. All’apertura dei libri era stata proposta una guidance pari a 270 pb sopra la curva midswap per poi chiudere a 255 punti, anche in questo caso offrendo un premio rispetto al mercato: il bond Intesa più simile è il 2031 che sul mercato quota 207 bp. Il bond, prezzato a 99,254, offre un rendimento del 5,725% e una cedola del 5,625%.
Per il retail due bond in dollari Usa e australiani a 2 anni
Per il risparmiatore retail Intesa SanPaolo ha offerto invece due bond a due anni per 200 milioni ciascuno in valuta: uno denominato in dollari Usa (ISIN: XS2591231191, scadenza 24/02/2025), il secondo un’emissione in dollari australiani (ISIN: XS2591229534, 24/02/2025), entrambi quotati sul Mot.
Intesa ha già sul mercato ben 53 bond in 6 differenti valute: yen, sterline, dollaro Usa e australiano, euro e franco svizzero. “E’ una buona opportunità per l’investitore retail avere a disposizione emissioni in valuta tra le più importanti, emesse da un nome sicuro” dice Alessi.
Il bond in dollari Usa prevede il pagamento di cedole annuali fisse lorde del 5,40% pagabili semestralmente, con un rendimento del 5,50%, pari a 70 bp sopra il governativo corrispondente. Il bond in dollari australiani ha cedole annuali lorde fisse del 4,65%, con un rendimento del 4,75%, pari a 110 bp sopra il governativo corrispondente. Il taglio minimo di investimento per il retail è, rispettivamente, di 2.000 dollari Usa e di 2.000 dollari australiani.
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Ok ci interessa
Ovviamente contratto storico, grazie della specialissima cifra ripresa e il riepilogo