Intesa Sanpaolo presenterà domani a Taormina nuove iniziative per lo sviluppo dell’industria turistica, fondamentale per l’economia italiana e del Mezzogiorno. Rinnovato il suo impegno nel turismo con 10 miliardi di euro in nuovo credito, di cui 3 miliardi destinati specificamente alle aziende del Sud Italia, aggiungendosi ai 9 miliardi già erogati dal 2020. Questo intervento rientra nel programma “Il tuo futuro è la nostra impresa“, della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, che prevede 120 miliardi di euro fino al 2026 per investimenti aziendali, con un focus speciale su Turismo e Agribusiness.
Intesa: orientare il settore turismo alla transizione 5.0
Intesa Sanpaolo intende promuovere sinergie tra settori, facilitando nuove opportunità tra imprese turistiche e agroalimentari attraverso la Direzione Agribusiness. Il plafond di 10 miliardi di euro sarà orientato verso la Transizione 5.0, sostenendo la sostenibilità, l’efficienza energetica e l’innalzamento degli standard qualitativi delle strutture.
Il gruppo illustrerà le sue iniziative durante un convegno a Giardini Naxos, con la partecipazione di dirigenti e esperti del settore, sottolineando il contributo significativo del turismo all’economia italiana, previsto crescere fino a generare un valore aggiunto di circa 103,6 miliardi di euro nel 2024. Intesa Sanpaolo si impegna a supportare la crescita strutturale del settore, in linea con le direttive del PNRR, accelerando la transizione verso un’ospitalità più efficiente e sostenibile.
Intesa Sanpaolo e il sostegno al turismo
Durante e dopo la pandemia, Intesa Sanpaolo ha intensificato il suo sostegno alle imprese turistiche, offrendo aiuto a migliaia di aziende colpite dalle chiusure forzate. La banca ha garantito liquidità attraverso moratorie estese fino a 36 mesi, con oltre 70.000 richieste di sospensione di pagamenti per un debito residuo di oltre 8,4 miliardi di euro, di cui circa il 26% nel Mezzogiorno.
Tra le altre misure adottate per il settore, il gruppo ha introdotto le soluzioni di finanziamento S-Loan, che incentivano le imprese a investire e raggiungere obiettivi Esg. Intesa ha anche partecipato al fondo tematico per il turismo tramite Equiter, con risorse gestite dalla Bei per conto del Mef e destinate alle imprese. Infine, sono previste soluzioni di noleggio operativo per avviare programmi di modernizzazione delle strutture, contribuendo a mantenere l’equilibrio finanziario delle Pmi del settore turistico.
“Come banca di riferimento dei principali settori del Paese, rinnoviamo il nostro sostegno all’industria turistica, la cui crescita è determinante per rafforzare strutturalmente l’economia italiana. Il percorso intrapreso in questi ultimi anni dalle imprese del comparto verso sostenibilità, digitalizzazione e innalzamento degli standard qualitativi delle strutture mostra risultati incoraggianti e deve proseguire con maggior intensità e diffusione, grazie al potenziale delle filiere del mondo enogastronomico. Intesa Sanpaolo mette a disposizione 10 miliardi di euro per incentivare nuovi investimenti, accompagnare i passaggi generazionali di queste aziende, favorendone anche la crescita dimensionale. Il nostro obiettivo, in linea con le direttrici del Pnrr, è accelerare i processi di transizione per agevolare una proposta di ospitalità più efficiente per i bilanci delle imprese e di maggiore salvaguardia per il turismo e per l’ambiente” ha dichiarato Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.
Turismo in Italia: la fotografia di Srm
L’Italia si distingue globalmente come una destinazione turistica unica grazie alla sua cultura, ambiente, mare, identità, socialità, stile di vita, accoglienza ed enogastronomia. Secondo l’analisi di Srm, Centro Studi collegato al gruppo Intesa, l’Italia si posiziona al 4° posto in Europa per numero di arrivi turistici, con 133,6 milioni, e al 3° posto per giorni di presenza, con 447,1 milioni.
Nel contesto nazionale, il Mezzogiorno contribuisce con circa il 20% degli arrivi e presenze turistiche, rappresentando una fonte significativa di ricchezza economica per l’intero Paese. Nel 2024, il settore turistico è previsto generare un valore aggiunto di circa 103,6 miliardi di euro, contribuendo al Pil con il 5,9%, che sale al 10,8% se si considerano gli impatti indiretti ed indotti. Il 24% del Pil turistico nazionale proviene dal Sud Italia, con un valore aggiunto turistico specifico di 24,9 miliardi di euro, il 6,4% del Pil regionale, aumentando all’11,6% se si considera l’impatto totale.
Il settore turistico italiano impiega circa 1.300.000 lavoratori, distribuiti in circa 200.000 aziende. Nel Sud Italia, il turismo rappresenta il 26,4% dell’occupazione nazionale, con 340.585 addetti e il 31% delle imprese (60.936). La forza lavoro è giovane (58,7% sotto i 40 anni) e prevalentemente femminile (52,3%).
Questi dati sottolineano l’importanza economica e sociale del turismo nel Mezzogiorno, confermando la sua specializzazione economica nel settore rispetto al resto del Paese.
Turismo: le sfide per il Mezzogiorno
Srm ha poi analizzato in dettaglio presentato le principali sfide e le opportunità della filiera turistica in del Mezzogiorno. Le principali sfide includono le crisi geopolitiche, gli effetti climatici estremi, l’aumento dei costi e la necessità di promuovere la sostenibilità. In un contesto di “Turismo che Cambia e si Innova”, il rapporto sottolinea l’importanza di strategie basate sulla diversificazione, delocalizzazione, destagionalizzazione, digitalizzazione e su una dimensione d’impresa efficace. Queste 5D sono fondamentali per mantenere e rafforzare la competitività turistica del Mezzogiorno.
Dal punto di vista statistico, nel Mezzogiorno sono state trascorse 86,1 milioni di notti, corrispondenti al 19% dell’Italia, con una permanenza media di 3,5 giorni e un’alta stagionalità con il 76,8% delle presenze concentrato nei mesi estivi. Le presenze straniere, in fase di recupero post Covid-19, rappresentano il 38,9%. Gli alberghi nel Mezzogiorno offrono il 28,8% dei posti letto in Italia, con una percentuale che sale al 37,9% per strutture di lusso. Le strutture extra-alberghiere contribuiscono con il 23,1%. Il turismo nel Mezzogiorno genera un valore aggiunto di 24,9 miliardi di euro, il 24% del totale nazionale.
Per il futuro, si prevede un completo recupero delle presenze turistiche nel 2024, con una crescita stimata del 2,8% rispetto al 2019, superando così il periodo pre-Covid. L’incremento della domanda internazionale è previsto in crescita del 4,5% rispetto al 2023, superando il livello del 2019 del 105,4%.
Nella cornice europea, il turismo del Sud Italia si posiziona bene ma con ampi margini di miglioramento in termini di competitività. Esistono opportunità significative per crescere sia quantitativamente che qualitativamente, migliorando la connettività internazionale e l’accessibilità del territorio. Le imprese turistiche del Sud stanno investendo per migliorare la qualità dei servizi e la sostenibilità, con un’attenzione crescente alla digitalizzazione e alla responsabilità sociale d’impresa (Esg).
La semplificazione burocratica, le politiche per il decoro urbano, la diversificazione dell’offerta e una gestione più efficiente dei servizi pubblici sono le priorità identificate per migliorare la competitività del territorio.