Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 306 milioni di euro, facendo meglio delle attese degli analisti, che puntavano su 270 milioni, e meglio del quarto trimestre 2012 quando c’era stata una perdita di 83 milioni mentre nei primi tre mesi del 2012 il risultato netto era stato positivo per 804 milioni.
I proventi operativi sono stati pari a 4,12 miliardi, in calo dell’8,3% rispetto al quarto trimestre 2012 e del 14,4% sui primi tre mesi dello scorso anno. Giù anche gli oneri operativi a 2,09 miliardi (-8,8% sul quarto trimestre e -5% sul primo trimestre 2012). Il risultato della gestione operativa ha mostrato una flessione del 7,9% sul quarto trimestre a 2,02 miliardi (-22,4% sul primo trimestre 2012). Sul fronte della solidità patrimoniale, il Common Equity Basilea pro forma si è attestato al 10,7%, il Core Tier 1 all’11,3% (al 10,7% considerando il nuovo trattamento degli investimenti assicurativi).
Intesa Sanpaolo si attende inoltre per il 2013 un dividendo per azione pari o superiore a quello distribuito nel 2012. E’ quanto si legge nelle slide di presentazione ai risultati del gruppo bancario. Per il 2012, la banca ha distribuito un dividendo di 5 centesimi.
Il Consigliere Delegato e Ceo Enrico Cucchiani ha così commentato i risultati raggiunti dalla banca nei primi tre mesi del 2013: “Intesa Sanpaolo si conferma come una tra le più solide banche europee in termini di stato patrimoniale, con una posizione di capitale e di liquidità in rafforzamento trimestre dopo trimestre. Il management della Banca è concentrato sull’”execution” e sul conseguimento di performance di riferimento; di nuovo, trimestre dopo trimestre apprezzo il costante miglioramento della qualità dei risultati; ne sono un esempio la riduzione strutturale dei costi – con livelli di efficienza ai vertici tra i concorrenti europei – e la crescita dei proventi commissionali, la cui incidenza risulta in progressivo aumento sul monte ricavi. Nel primo trimestre dell’anno la Banca ha adottato un atteggiamento di grande cautela e prudenza alla luce di avvenimenti esterni che hanno delineato uno scenario di estrema incertezza. Mi riferisco, in particolare, alla crisi di Cipro e al tempo che è stato necessario all’Italia per eleggere il Presidente della Repubblica e formare un nuovo Governo di standing adeguato. A fronte di questa situazione la Banca ha deciso di mantenere una riserva ulteriore e straordinaria di liquidità pari a 20 miliardi di euro, sostenendo un costo opportunità di 100 milioni di euro nel solo primo trimestre. Parimenti, nonostante l’evidenza di un tangibile miglioramento nella dinamica dei nuovi flussi di credito deteriorato, la Banca ha deciso di aumentare il grado di copertura sui crediti nonperforming per 150 milioni di euro, in evidente contrasto con la prassi generale di mercato”.
“In altre parole, abbiamo visto l’uragano avvicinarsi e abbiamo temuto di poter essere nell’occhio del ciclone. Fortunatamente, la tempesta sembra essersi allontanata e possiamo ora allentare le difese. Abbiamo volontariamente pagato una sorta di polizza assicurativa straordinaria a garanzia del sistema. Con il senno di poi, potremmo considerare il nostro approccio estremamente prudente e oggettivamente costoso. Crediamo comunque che il costo di farci trovare impreparati sarebbe potuto essere molto, molto più alto, per tutti gli stakeholders. In conclusione, sono soddisfatto per i risultati di questo trimestre, che appaiono superiori al consensus di mercato e sono in linea con il nostro impegno sul dividendo per l’esercizio in corso. Sono anche soddisfatto per il costante progresso all’interno della nostra organizzazione, con l’impatto positivo di tutte le iniziative attivate per migliorare la performance gestionale lungo la filiera del credito e per ridurre il profilo di rischio finanziario e di mercato della Banca. In un contesto di maggiore stabilità ci sentiamo assolutamente pronti ad intraprendere una strategia di crescita misurata e preparati a cogliere tutte le opportunità.”