Intesa SanPaolo ha raggiunto un accordo con i sindacati per la sperimentazione del lavoro flessibile fra i propri dipendenti. L’istituto di credito precisa che il periodo sperimentale “partirà da marzo e proseguirà per tutto il 2015”.
In questo caso, per lavoro flessibile s’intende lo svolgimento della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede di assegnazione. I bancari potrebbero quindi lavorare, “previa prenotazione – si legge nella nota di Intesa SanPaolo -, in uno spazio utilizzabile per periodi limitati/esigenze temporanee (c.d. hub aziendali), da casa o dal cliente”, ma sempre “nell’ambito dalle regole aziendali in essere”.
Secondo il chief operating officer di Intesa Sanpaolo, Eliano Omar Lodesani, l’accordo mira a coniugare “le esigenze organizzative aziendali con le esigenze personali dei colleghi, favorendone la qualità di vita e creando così le condizioni per una sempre più efficace risposta ai bisogni, espressi e potenziali, dei clienti del gruppo”.
La svolta sperimentale dello smart working fra i dipendenti di Intesa SanPaolo “si inserisce nel Piano d’Impresa 2014-17 – continua Lodesani -, in cui le persone sono il fattore fondamentale di successo. Attraverso l’accordo sul lavoro flessibile si è dato avvio a un progetto che permetterà ai nostri colleghi di lavorare migliorando la gestione dei tempi di vita e limitando gli spostamenti casa-lavoro”.