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Intesa Sanpaolo lancia il Laboratorio Esg per la sostenibilità ambientale nel Nord Est: un modello per l’Italia

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Intesa Sanpaolo mette a disposizione 500 milioni di euro per la sostenibilità di nuovi investimenti tra Venezia, Treviso, Belluno e il Friuli Venezia Giulia. Intesa Sanpaolo ha deciso di mettere parte del plafond del suo programma “Motore Italia” a disposizione di un territorio impegnato nell’economia circolare. Secondo l’ISTAT nel 2018 circa 7 imprese turistiche di alloggio e ristorazione su 10 qui si sono impegnate per ridurre l’impatto ambientale. Sono state particolarmente virtuose nella raccolta differenziata e nella digitalizzazione delle attività. Un po’ meno nel contenimento delle emissioni atmosferiche.

Intesa Sanpaolo e il Laboratorio Erg: come nasce

La Direzione Studi e Ricerche della Banca, prima di passare ad altra iniziative ha realizzato una propria analisi sulle opportunità green nel Nord Est. Può essere una zona Laboratorio, specchio per l’Italia? Intuitivo e facile, a questo punto, per la Banca (tra le più sostenibili d’Europa) creare il “Laboratorio ESG – Environmental Social Governance”.

Le imprese potranno accedere al plafond finanziario per migliorare il proprio profilo di sostenibilità, è la principale mission. Alla base del Laboratorio c’è un’accordo con Fondazione di Venezia, Fondazione Friuli, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Fondazione Giorgio Cini e Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Le Fondazioni si impegneranno in progetti di innovazione e di impatto sociale privilegiando patrimonio culturale e valorizzazione dell’area portuale. Altre idee arriveranno da Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, Università, Scuole di Specializzazione, Centri di Ricerca e ITS .

Intesa Sanpaolo e il Laboratorio Esg: le risorse

I 500 milioni sono parte di uno stanziamento di 10 miliardi di euro a favore delle realtà produttive che a loro volta cercheranno di entrare nei progetti locali del PNRR. L’Italia mostra così una capacità di mobilitazione di risorse per obiettivi di medio periodo a valere sui piani clima e di transizione al 2030. Tra l’altro, proprio Intesa San Paolo ha scelto di ridurre i finanziamenti nei settori carbone, oil e gas non convenzionali. Il Laboratorio, con sede a Venezia, in questo modo, aspira a diventare acceleratore di nuove iniziative con il supporto di Intesa Sanpaolo Innovation Center. Il Gruppo ha al suo interno anche E-Ambiente, una società di ingegneria ambientale che assiste le PMI nella riduzione di CO2, rifiuti e acqua. La posizione del Veneto e il suo porto di Venezia rappresentano un importante asset di sviluppo anche per i futuri traffici che dovrebbero intensificarsi nel Mar Adriatico, spiega la Banca. Il trasporto via mare delle merci – di cui si discute in Europa per la riduzione degli effetti inquinanti – delle imprese venete copre il 30% del totale merci ed è secondo solo al trasporto su gomma (55%).

Entro il 2026 Intesa Sanpaolo ha in programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI. Ma è tutto il sistema bancario italiano che dal 2020 ha iniziato un percorso di sostegno a imprese e famiglie per rafforzare i criteri di sostenibilità nella produzione, negli acquisti e nei consumi. Per crescere non ci vogliono soltanto soldi pubblici e le banche non possono restare fuori da una transizione così complessa.

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Categories: Economia e Imprese