Dopo il susseguirsi di indiscrezioni di stampa, Banca Intesa ha fatto sapere di stare considerando opzioni strategiche in relazione alla cessione di crediti classificati come inadempienze improbabili (conosciuti come UTP – Unlikely to pay).
Nel dettaglio, la banca ha firmato un accordo non vincolante con Prelios – società di gestione e servizi immobiliari – a cui ha concesso un periodo di negoziazione esclusiva per la possibile costituzione di una partnership strategica finalizzata all’ottimizzazione della gestione delle posizioni UTP.
L’eventuale perfezionamento di queste opzioni e la effettiva costituzione della partnership tra Intesa Sanpaolo e Prelios avverranno “nel rispetto degli obiettivi e delle previsioni di natura economica e patrimoniale del Gruppo già resi noti al mercato per l’esercizio 2019 e per il Piano di Impresa 2018-2021 e non influenzerà la partnership strategica riguardante i crediti in sofferenza già perfezionata con Intrum, spiega il comunicato stampa ufficiale dell’intermediario”, si legge nella nota della società.
Secondo quanto riporta Milano Finanza, sarebbe appena stata avviata la due diligence del servicer milanese sul portafoglio da circa 10 miliardi di valore nominale su cui la banca intende lavorare.
Il piano industriale di Intesa Sanpaolo, guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina, prevede di raggiungere un utile netto di 6 miliardi nel 2021, con un tasso di crescita medio annuo del 12,1% rispetto ai 3,8 miliardi (al netto del contributo per le Venete) del 2017. I proventi operativi sono attesi in aumento del 4% medio annuo a 20,8 miliardi, con costi operativi in calo dello 0,9% annuo a 9,5 miliardi e un cost/income in miglioramento al 45,4% dal 55,1 del 2017 (considerando anche gli asset delle Venete). Il Rote è visto in aumento al 14,6% dal 9,3%, con un Roe al 12,4% (dal 7,9%). Il coefficiente Cet1 sarà pari al 13,1% nel 2021.
In una seduta positiva di Piazza Affari a metà mattina che cresce del +0,28%, anche il titolo Intesa Sanpaolo registra un incremento del +0,33%.