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Intesa Sanpaolo e CSE insieme per riqualificazione energetica

Imagoeconomica

Al via una delle operazioni di riqualificazione energetica più importanti promosse in Italia. Il Gruppo bancario guidato da Carlo Messina e Comat Servizi Energetici (CSE) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per offrire la possibilità a 2.500 italiani di diventare green grazie al Superbonus 110%. Ciò consentirà di abbattere 2.600 tonnellate di emissioni l’anno, pari all’assorbimento di 260mila alberi d’alto fusto.

La CSE – società partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica SGR Spa e da Comat Spa – ha già iniziato i lavori per un ammontare superiore ai 100 milioni di euro, dei quali la Banca acquisterà il corrispettivo credito d’imposta.

Dall’investimento trarranno beneficio tutta la collettività, in termini di riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, la stima dei benefici economici in termini di risparmio in bolletta è di 1,3 milioni di euro annuali (150 milioni in 10 anni se si considera l’aumento del combustibile). Si tratta in media di 450 euro per famiglia, a cui si aggiunge il 30% circa di rivalutazione immobiliare, pari a 110 milioni di euro.

La corposa operazione trae spunto dal Decreto Rilancio, che ha introdotto la possibilità di effettuare una radicale riqualificazione degli edifici portando in detrazione fiscale il 110% degli investimenti effettuati.

La prima tranche di interventi coinvolgerà 100 condomini per un totale di circa 3.000 unità abitative in Piemonte Liguria e Lombardia. Circa l’80% degli immobili passerà dalla classe energetica G-E alla B-A

La riqualificazione energetica degli immobili può contribuire fortemente al rilancio del mercato immobiliare. In Italia il 74% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1980, quando ancora non vigevano le prime norme sull’efficienza energetica. Il dato lombardo è leggermente inferiore rispetto alla media italiana (circa il 73%), mentre Liguria e Piemonte risultano essere le regioni italiani con la maggior quota di immobili costruiti prima del 1980, rispettivamente 87% e 83%. Firenze è la città italiana con la quota più alta di immobili edificati prima del 1980, la seconda Geneva (97,3%); la città di Torino si colloca al terzo posto, con una quota di immobili storici del 93,2%. Anche il capoluogo lombardo, ha un’alta quota di immobili vetusti: il 92% (Dati elaborati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo).

Il Gruppo bancario sta riscontrando un ampio interesse sia da parte delle imprese sia da parte dei cittadini, che attraverso il servizio offerto possono “monetizzare” i propri crediti senza dover aspettare anni, a vantaggio dell’intero sistema economico.

La Banca interviene in tre modi: con la cessione del credito d’imposta; eventuale finanziamento ponte per l’avvio e la gestione dei cantieri oggetto di cessione del credito d’imposta; servizio facoltativo e gratuito di Deloitte che segue il cliente nell’ottenimento del visto di conformità e nella gestione del cassetto fiscale.

“Attraverso il supporto finanziario di ISP siamo oggi in grado di accelerare notevolmente il processo di abbattimento delle CO2 – ha dichiarato l’Ing. Federico Augusti, Amministratore Delegato di Comat Servizi Energetici –  garantendo la riduzione dei costi in bolletta dei nostri clienti con il Servizio Energia Plus, che prevede oltre alla riqualificazione impiantistica ed edile una garanzia delle performance energetiche fino a 15 anni. L’accordo ISP-CSE è un concreto esempio di finanza a beneficio del territorio e dell’ambiente”.

“Siamo particolarmente soddisfatti di aver dato il via ad una delle operazioni di riqualificazione energetica più importanti promosse in Italia – ha sottolineato Teresio Testa, Direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo -. Da tempo la nostra Banca lavora in un’ottica di conversione green del Paese e delle attività produttive, per le quali abbiamo complessivamente stanziato 50 miliardi di euro”.

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Categories: Economia e Imprese