Intesa Sanpaolo nella prima metà del 2023 ha registrato il miglior semestre di sempre con un risultato netto di 4,2 miliardi, di cui 2,3 miliardi nel solo secondo trimestre.
La guidance di risultato netto per il 2023 è cresciuta oltre i 7 miliardi, sostenuta dalla solida crescita del margine di interesse, atteso superare i 13,5 miliardi nel 2023, dalla continua attenzione nella gestione dei costi e dal forte calo degli accantonamenti per rischi su crediti. In prospettiva, l’utile netto nel 2024 e nel 2025 dovrebbe superare quello del 2023, con il Piano Industriale 2022-2025 del Gruppo che “procede a pieno ritmo”.
Nel dettaglio, il risultato netto di 4,2 miliardi ha visto una crescita dell’80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segnando il miglior risultato dal 2007. Stesso livello record anche per il risultato netto del solo secondo trimestre, pari a 2,3 miliardi con un rialzo del 74% sul secondo trimestre 2022.
Il titolo a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei dati guadagna l’1,75% a 2,62 euro. Negli ultimi 5 giorni il titolo ha messo a segno un guadagno del 3,74%, nell’ultimo mese del 10,93%.
L’ad Messina: “Ai soci distribuiremo 5,8 miliardi di euro”
Intesa Sanpaolo dice che “remunerare gli azionisti mantenendo una solida posizione patrimoniale rimane una priorità”. Nel primo semestre 2023, il Gruppo ha maturato dividendi cash per 3 miliardi e ha completato il riacquisto di azioni proprie per 1,7 miliardi. A novembre verrà distribuito agli azionisti un acconto sul dividendo in contanti di almeno 2,45 miliardi.
“Quest’anno potremo distribuire ai nostri azionisti 5,8 miliardi considerati: il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre” ha sottolineato il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. “Si tratta di risorse importanti, non solo per i nostri azionisti, ma per l’economia del Paese”.
La patrimonializzazione al 30 giugno 2023 rimane comunque elevata e largamente superiore ai requisiti normativi: common equity tier 1 ratio a regime al 13,7% deducendo dal capitale i dividendi maturati nel 1° semestre. 2023, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (dta), di cui circa 30 nell’orizzonte 3° trim. 2023 – 2025.
Prevista ulteriore crescita dell’utile nel prossimo biennio
“Per il 2024 e il 2025 prevediamo un utile netto in ulteriore crescita, grazie ai maggiori ricavi da interessi e commissioni, al rafforzamento dell’efficienza operativa e a un costo del rischio molto contenuto” ha detto ancora Messina sottolineando la prospettiva di una maggiore redditività consentirà l’accelerazione di altri “progetti a favore di chi si trova in situazioni di particolare disagio sociale”.
Intesa Sanpaolo si dice pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di banca a “zero npl” e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi” dice una nota.
La tecnologia varcherà i confini. Apporto di 500 milioni al risultato 2025
Intesa Sanpaolo ha avviato un forte investimento nel comparto tecnologico che porterà a un apporto aggiuntivo di circa 500 milioni al risultato 2025, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025.
“Siamo convinti che la forte spinta per la trasformazione tecnologica del nostro Gruppo ci permetterà di giocare un ruolo da leader europeo negli anni a venire” ha detto Messina.
Il mese scorso il Gruppo ha lanciato Isybank, la banca digitale che ha l’obiettivo di raccogliere 5 milioni di clienti in Italia entro il 2025. “Abbiamo già effettuato robusti investimenti, pari a 1,8 miliardi, nella nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), dove oltre 1.200 specialisti IT già assunti stanno portando il loro contributo di professionalità avanzate” dice il manager. “Nostra intenzione è estendere progressivamente nuove offerte interamente digitali a livello internazionale, a partire dai paesi dove siamo già presenti con la Divisione International Subsidiary Banks”.
Inoltre Intesa Sanpaolo ha recentemente completato il lancio di Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, che ha l’obiettivo di circa 150.000 clienti nel 2025. “Siamo concretamente impegnati nel campo dell’intelligenza artificiale, per sviluppare entro il 2025 circa 140 App grazie alla competenza di 300 specialisti. La forte spinta tecnologica comporterà un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025” precisa Messina. “Gli investitori di lungo termine pongono un’attenzione sempre maggiore alla capacità di avere visione industriale e di realizzare forti innovazioni tecnologiche. Siamo convinti di essere posizionati in maniera ottimale in questa prospettiva”.
Erogati oltre 19 miliardi alle imprese
Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia nel semestre è superiore ai 19 miliardi di euro. “Le aziende da noi sostenute nel ritorno da temporanee difficoltà alla normale operatività sono oltre 1.900 solo nel semestre, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro” dice il Ceo.
“Riteniamo di cruciale importanza sostenere la transizione del sistema produttivo del Paese verso modelli sempre più orientati alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale” sottolinea Messina. “Intesa Sanpaolo è l’unica banca in Europa ad aver dichiarato nel Piano d’Impresa un obiettivo specifico in termini di finanziamenti dedicati all’Economia Circolare (8 miliardi di euro in termini di volumi erogati) e, ad oggi, siamo la banca che ha effettuato il maggior numero di finanziamenti a favore dell’economia circolare”.
Le imposte dirette e indirette generate nel semestre sono pari a 2,6 miliardi, ciò comporta un aumento di quasi 600 milioni rispetto al primo semestre 2022, con un incremento del beneficio apportato dai conti di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico, dice una nota.
Ai dipendenti data immediata disponibilità all’aumento richiesto
La somma complessiva stanziata nel semestre per le persone che lavorano in Intesa Sanpaolo è pari a 3,2 miliardi. “Nel 2022 abbiamo stanziato un contributo straordinario di 1.000 euro nei confronti delle nostre Persone, esclusi i dirigenti, al fine di fronteggiare l’inflazione, per un totale di circa 80 milioni” dice il Ceo. Quanto al rinnovo del contratto che lega le nostre persone alla banca, previsto a partire dal prossimo anno, Intesa ha “dato immediata disponibilità all’aumento richiesto”. “In una fase caratterizzata da un incremento significativo della nostra redditività, e considerato l’aumento del costo della vita, riteniamo necessario un intervento in grado di fare la differenza per le Persone che lavorano in banca” sottolinea il manager.