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Intesa Sanpaolo: boom degli utili (+88%), confermati i dividendi

FIRSTonline

Intesa Sanpaolo archivia i primi nove mesi del 2014 con un utile netto a quota 1,203 miliardi, in crescita dell’88% rispetto su base annua. Se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione della plusvalenza registrata lo scorso anno sulla quota detenuta in Banca d’Italia, l’utile netto si attesta a fine settembre a quota 1,642 miliardi. Nel solo terzo trimestre, inoltre, il risultato è stato positivo per 483 milioni rispetto, contro i 217 milioni registrati nel secondo trimestre 2014 e i 218 milioni del terzo trimestre 2013.

Dopo la pubblicazione dei numeri, il titolo in Borsa di Intesa ha accelerato al rialzo, arrivando a guadagnare nel primo pomeriggio l’1,9%, a 2,286 euro.

“Nonostante le indubbie difficoltà che l’economia italiana sta affrontando siamo in grado di confermare tutti gli impegni assunti con il piano d’impresa, compresa la distribuzione di almeno 10 miliardi di dividendi nei prossimi quattro anni – ha annunciato il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina -. I risultati di oggi dimostrano inoltre che non mancano le opportunità per una creazione di valore significativa, grazie alla nostra ampia base di clientela in particolare nel settore del risparmio gestito”.

Anche l’utile ante imposte è risultato in forte crescita nei nove mesi, con un incremento annuo del 65,5%, a 3,061 miliardi, di cui 891 milioni di euro da Retail Italia (+138% rispetto ai nove mesi 2013), 493 milioni da Private Banking (+20%), 422 milioni da Asset Management (+35%), 640 milioni da Insurance (+17%), 1,508 miliardi da Corporate e Investment Banking (-12%) e di 375 milioni da Banche Estere (+60%). A questo si aggiunge la crescita del risparmio gestito: +32 miliardi di euro, con circa 16 miliardi convertiti da raccolta amministrata.

Messina ha sottolineato che dai conti emergono “forti segnali di miglioramento della performance, secondo il piano d’impresa, con un utile netto effettivo superiore a 1,6 miliardi, in crescita di oltre il 150% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi risultati confermano la posizione di Intesa Sanpaolo tra le migliori banche europee non solo per gli eccezionali punti di forza in termini di solidità patrimoniale già evidenziati dal recente Comprehensive Assessment della Bce, ma anche per crescita della redditività, con un aumento a due cifre dell’utile ante imposte e delle commissioni nette che è risultato il più elevato tra le banche europee”.

Messina ha anche affermato che la Banca prevede di erogare nuovo credito a medio lungo termine per 170 miliardi nel quadriennio 2014-2017, precisando che finora, nel 2014, sono stati erogati “oltre 25 miliardi”.

In ogni caso, la nota del gruppo chiarisce che nel 2014 “rimarrà prioritario preservare il carattere di sostenibilità dei risultati da conseguire. Gli obiettivi reddituali saranno affiancati dalla continua attenzione al profilo di rischio e liquidità e alla solidità patrimoniale. Saranno costantemente presidiate l’efficienza, la produttività e la qualità dell’attivo. Le azioni di repricing, anche per il 2014, consentiranno di contenere in parte le ripercussioni dello sfavorevole contesto atteso sui tassi di mercato”.

Quanto ai coefficienti patrimoniali, nei primi nove mesi sono migliorati: il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 13% dal 12,3% di fine 2013, livello più alto – sottolinea il gruppo – tra le maggiori banche europee ed equivalente a capitale in eccesso di 10,1 miliardi, che si confronta con quello di 12,7 miliardi risultante dall’Aqr e di 10,9 risultante dagli stress test. Il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2014 è pari al 13,3% rispetto all’11,9% pro-forma di fine 2013.

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