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Intesa Sanpaolo, altri 10 miliardi per l’economia italiana

La banca guidata da Carlo Messina ha deciso di potenziare il plafond del Programma Sviluppo Filiere, rivolgendosi a 2.500 filiere italiane ad altissimo potenziale per il nostro Paese.

Intesa Sanpaolo, altri 10 miliardi per l’economia italiana

Non si ferma l’impegno di Intesa Sanpaolo per aiutare il Paese a ripartire. L’ultima notizia è di un progetto dedicato a valorizzare le intere filiere produttive, che come è noto rappresentano il punto di forza del tessuto produttivo italiano: si tratta di migliaia di Pmi su tutto il territorio nazionale, che garantiscono sviluppo sostenibile, inclusivo e soprattutto alta qualità e know how. Come si suol dire, le filiere sono il perno del cosiddetto made in Italy, che attraverso l’export sostiene l’economia del Paese. Accanto ai grandi gruppi infatti ci sono migliaia di fornitori, anche loro italiani, che contribuiscono alla realizzazione dei prodotti di alta qualità che conosciamo, e ne costituiscono appunto la filiera produttiva.

Proprio per questo Intesa Sanpaolo ha deciso di potenziare il Programma Sviluppo Filiere, rivolgendosi a 2.500 filiere italiane ad altissimo potenziale per il nostro Paese, appartenenti a tutti i settori produttivi e distribuite sull’intero territorio nazionale, con un indotto generato per circa 300 miliardi di euro: ad esse sarà destinato il nuovo plafond di 10 miliardi di euro di nuovo credito. Il Programma Sviluppo Filiere è stato avviato a fine 2015 ed ha coinvolto circa 700 capi-filiera, con i loro 16.000 fornitori collegati e un giro di affari di circa 70 miliardi di euro.

“Il nostro nuovo Programma Filiere – ha commentato Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – è elemento di ulteriore vicinanza ai nostri clienti, che contano circa un milione di imprese e microimprese di cui 250mila Pmi. La versatilità e l’esperienza di un grande operatore come Intesa Sanpaolo è in grado di potenziare, sviluppare e modulare la propria offerta a supporto dell’intera filiera fino a garantirne il più piccolo fornitore, come dimostrano i 700 contratti di filiera supportati nel corso del Programma. Oggi più che mai, sono necessari strumenti facilmente accessibili, efficaci e immediati da parte della banca e il plafond da 10 miliardi che destiniamo alle filiere è il segno tangibile della nostra fiducia nella ripresa compatta del sistema”.

“Supportare l’economia reale facendo leva sulla solidità dei grandi ‘champion’ di sistema – ha aggiunto Mauro Micillo, responsabile della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo e Amministratore Delegato di Banca IMI – è la chiave per uscire più rapidamente dalla crisi e avviare la ripresa. Le Pmi possono trarre numerosi benefici dall’unire le forze con i capifiliera, tra i quali il miglioramento del merito di credito, la maggiore rapidità nell’accesso ai finanziamenti, la condivisione di progetti industriali di ampia portata che comprendono l’intera supply chain. Le aziende leader hanno compreso da tempo il valore e la portata strategica delle filiere indu striali e sono pronte a investimenti importanti per supportarle. Le recenti operazioni concluse da Intesa Sanpaolo con due eccellenze quali FCA Italy e Gucci vanno in questa direzione, a beneficio di migliaia di fornitori e sub-fornitori e di centinaia di migliaia di lavoratori italiani tra dipendenti diretti e dell’indotto”.

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