Apre oggi alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, sede museale e culturale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, l’esposizione La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia, nuova edizione della rassegna Il Tempo dell’Antico. Ceramiche attiche e magnogreche dalla collezione Intesa Sanpaolo, il progetto espositivo dedicato alla valorizzazione della raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche.
La mostra, curata dall’archeologa Federica Giacobello e realizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e con il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, indaga le forme e le immagini della seduzione nella Grecia antica, evocando quella dimensione amorosa così fortemente presente nel mondo greco, documentata dall’arte e dalla letteratura, ben espressa dagli appassionati versi della poesia di Saffo e ancor prima dai poemi omerici, testimoniata da figure e racconti mitici.
Michele Coppola, Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo commenta: “Il nuovo appuntamento del Tempo dell’Antico rinnova l’impegno della Banca per la valorizzazione del proprio patrimonio artistico e conferma il dialogo e la collaborazione con due importanti realtà italiane, i Musei Archeologici di Napoli e di Reggio Calabria. Grazie a un’originale mostra che approfondisce il tema della seduzione partendo proprio dai vasi in collezione Intesa Sanpaolo, le Gallerie d’Italia e Progetto Cultura dimostrano ancora una volta di sapersi affermare come luogo di promozione dell’identità e della tradizione culturale italiana.”
La seduzione induce all’amore ammaliando e ingannando le menti e i sensi dell’uomo e si realizza attraverso la compartecipazione di diverse dimensioni sensoriali: la bellezza dei corpi, delle vesti e dei monili, il profumo e le parole suadenti. L’esperienza d’amore nella cultura greca è considerata fortemente intrisa di religiosità posta sotto l’egida di Afrodite, la dea seduttrice per eccellenza. A lei e a Eros è dedicata la prima sezione della mostra in cui, attraverso le raffigurazioni dei vasi e tre esemplari statuari dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sarà tracciata la personalità di queste divinità e il culto a loro dedicato.
Una delle più grandi seduttrici che il mito greco ci ha restituito è Elena di Sparta (seconda sezione della mostra), capace di ammaliare e fascinare con la sua proverbiale bellezza principi ed eroi. Le sue vicende e il suo potere seduttivo sono indagate a partire dal cratere di Intesa Sanpaolo che la ritrae insieme ai fratelli Dioscuri, e da una loutrophoros, forma vascolare legata alle nozze e al mondo femminile, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Parallelamente è tracciata la personalità dei maschi seduttori che nella mentalità greca sono agli antipodi dei valorosi eroi guerrieri.
Dalle divinità e dal mito si passa quindi agli uomini: s’indagano le dinamiche di seduzione, realizzate attraverso la beltà – ottenuta con un’accurata preparazione, scelta di abiti, acconciature e gioielli – lo scambio di sguardi e di gesti, gli incontri fugaci. Forme vascolari destinate a contenere olii, unguenti, oggetti della cosmesi e del maquillage insieme a straordinari specchi bronzei dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, utensili funzionali al ‘farsi bella’ della donna e dal forte valore simbolico chiudono la visita alle quarantadue opere esposte. Numerose le attività collaterali per approfondire i temi della mostra, arricchita da contenuti multimediali e da un percorso olfattivo.
Il progetto espositivo denominato Il Tempo dell’Antico. Ceramiche attiche e magnogreche dalla collezione Intesa Sanpaolo è dedicato alla valorizzazione e alla condivisione con la collettività della importante collezione Intesa Sanpaolo e presenta a rotazione nuclei di vasi selezionati su base tematica dalla raccolta. La storica raccolta Caputi, la cui formazione risale alla prima metà dell’Ottocento, si compone di un ingente corpus di 522 reperti provenienti dai corredi tombali di Ruvo di Puglia, fiorente centro antico nell’attuale provincia di Bari. I vasi dipinti, che nell’insieme forniscono una significativa testimonianza della cultura e dell’arte della Grecia d’Occidente, furono prodotti tra il VI e il III secolo a.C. nelle officine ceramiche dell’Apulia e della Lucania o importati da Atene. Il catalogo è edito da Marsilio Editori.