Investire in sostenibilità conviene e lo ha finalmente certificato oggi, con dettagli statistici, una ricerca di Intesa Sanpaolo presentata in occasione dell’incontro “Sostenibilità e circolarità nel sistema casa” presso l’Arena dello spazio Design with Nature” del Salone del Mobile di Milano di cui l’istituto bancario è partner istituzionale.
Sistema casa: fatturati e redditività più alti per chi ha investito in sostenibilità
La ricerca di Intesa Sanpaolo, presentata da Stefania Trenti, ha offerto lo spunto per un dibattito molto interessante introdotto da Daniele Pastore, direttore generale di Intesa Sanpaolo Casa, seguito da un saluto dell’archistar, progettista dello spazio Design with Nature, Mario Cucinella, e nel quale è intervenuta anche la responsabile Sales&Marketing Imprese dell’istituto bancario, Anna Roscio. I numeri, come ha riferito nella sua relazione Stefania Trenti, responsabile Industry Research di Intesa Sanpaolo, confermano che investire sull’ambiente rappresenta non una spesa, ma un reale accumulo di competenze, risparmi, risorse umane e ricchezza.
“Per il Sistema Casa il nostro plafond è di 1,5 miliardi di euro, su 88 miliardi previsti dal Piano di Impresa 2022-2025 per favorire la transizione ecologica, l’economia green e circolare. Secondo la nostra ricerca, le imprese del mobile più sensibili al tema della sostenibilità, identificate dall’ottenimento di certificazioni ambientali, nel periodo 2008-19 hanno creato occupazione e ottenuto risultati migliori rispetto a quelle senza certificazioni, sia per crescita del fatturato (+20,7% in mediana vs -6,9%) sia per redditività (nello stesso periodo EBIDTA margin +0,6% vs -0,7% per le altre”.
La transizione green: è emergenza per il sistema casa italiano
Una serie incalzante di dati particolarmente preziosi da considerare una autentica guida alla sostenibilità, poiché sono stati evidenziati i plus e i problemi in ordine al percorso virtuoso della manifattura dell’arredo e della sua filiera.
Un ritratto positivo ma che contiene consigli decisamente “pressanti” perché – è stata la sottolineatura comune – investire nella trasformazione green e digitale delle aziende del comparto legno è diventata una emergenza. Una necessità per la sopravvivenza del made in Italy, una urgenza per esportare. Sono infatti sempre di più le richieste certificazioni e documentazioni dettagliate di una ecosostenibilità con sempre minori emissioni della Co2 in ogni continente.
Si tratta di una reale urgenza perché il comparto della casa “stocca”, per così dire, gli aumenti dei costi e i ritardi dei rifornimenti dell’intera filiera che purtroppo si sentiranno per diverso tempo ancora con rimbalzi ulteriori dei prezzi.
Quali le leve strategiche adottare? Più ricerca e sviluppo, più tecnologie green e digitali (qui il sistema casa è più indietro degli altri) e più investimenti nel capitale umano e nel benessere dell’ambiente-lavoro e della casa.
Dove il settore ha grandi anticipi? Nel risparmio sulle materie prime e sul recupero degli scarti e dei prodotti di lavorazione. Ma rispetto ai competitori esteri il comparto italiano ha una barriera competitiva straordinariamente utile nel momento in cui, a fronte del disordinato reshoring che sta scompaginando altre manifatture, si avvale – perché l’ha mantenuta – della filiera corta dei distretti, di competenze, brevetti e creatività di queste preziose catena che costituiscono il made in Italy dell’abitare e del vivere, unico al mondo.
I campioni di sostenibilità del sistema casa: le aziende e gli imprenditori
Andrea Tagliabue, vice presidente della Tabu, che fornisce il legno ai mobilieri l’ha confermato dichiarando che aver investito da anni e anni in questa direzione ha portato l’azienda verso una posizione di grande vantaggio. Gianni Caimi, Ceo della Caimi Spa, ha dichiarato che l’azienda da diversi decenni ha scelto di impegnarsi nella realizzazione di componenti per l’arredo dedicati al benessere delle persone, una lunga e vincente tradizione di cui Caimi si è dichiarato molto fiero e consapevole. E che ha portato diversi brevetti nell’insonorizzazione di qualsiasi mobile o oggetto esca dalla fabbrica: tutto cattura il rumore anche le lampade, in nome di una qualità della vita che richiede sempre di più un ambiente piacevole da “abitare”.
Una delle aziende che a livello mondiale è considerata un esempio straordinario è la padovana LAGO Spa che, secondo quanto ha rivelato nel corso del dibattito seguito alla ricerca Antonio Lago, è riuscita a realizzare uno stand al Salone quasi con Zero emissioni di Co2. “Dai 7 Tir che occorrevano per realizzare lo stand tradizionale degli altri Saloni, siamo scesi a Zero, con Zero rifiuti. Se questa strada venisse percorsa anche da altri mobilieri ne deriverebbe – ha commentato Lago – una riduzione della CO2 pari a quella emessa da 240mila famiglie di taglia media”. Lago è stato esplicito: qui dobbiamo cambiare tutto, dobbiamo farlo insieme, non ciascuna azienda per conto proprio. Per uscire dalla crisi ambientale e generale dobbiamo essere e operare come collettività”.
La stessa fortissima motivazione ha spinto qualche anno fa Tiziana Monterisi, Ceo e Co-founder di RiceHouse, a creare la sua azienda “nativa ecologica”. Una rivoluzione nella casa poiché si basa sulla utilizzazione solo degli scarti di lavorazione del riso per realizzare tutti i prodotti che occorrono per fare un edificio, escludendo, per il momento la struttura. Tutto ma proprio tutto con la natura. “Questa è la nostra strada e non siamo disposti a scendere a compromessi sull’ecosostenibilità totale”.
Sono questi imprenditori, queste PMI che spesso esportano dal 50 al 90 per cento della manifattura, che Intesa Sanpaolo da anni supporta fattivamente. E con una serie di ulteriori risorse volte a ridurre l’impatto ambientale delle imprese e a svilupparne le attività all’estero. L’iniziativa attiene alla più ampia collaborazione con il sistema FederlegnoArredo e con il Salone del Mobile di Milano e rientra in Motore Italia, il programma strategico di Intesa Sanpaolo avviato nel 2021 per sostenere le PMI con nuovo credito e liquidità.
Al Salone del Mobile tornano i visitatori stranieri
Quanto al Salone, i numeri che arrivano dalle registrazioni digitali delle entrate registrano più stranieri di quanto previsto inizialmente dagli organizzatori e le aziende. Un ritorno che conferma il primato mondiale del sistema casa e edificio dell’Italia. Con note negative, però, come avevano anticipato su FIRSTonline per l’export verso i paesi dell’est Europa a causa delle sanzioni contro la Russia e la Bielorussia. Il conflitto Nato-Russia produrrà effetti pesanti per la filiera del legno anche nei mesi successivi.