Cinquanta miliardi per sostenere le piccole e medie imprese italiane, le più colpite dalla crisi da Covid. E’ questo l’ennesimo impegno di Intesa Sanpaolo, prima banca italiana e seconda in Europa per capitalizzazione, che andrà a dare il proprio contributo nella fase più delicata, quella in cui stanno per scadere alcuni dei “paracadute” messi in campo dal Governo, che a sua volta sarà impegnato nelle prossime settimane nella definitiva stesura del Recovery Plan.
In questo contesto si inserisce il programma “Motore Italia”: 50 miliardi di euro di nuovo credito a favore di iniziative per la liquidità e investimenti nella transizione sostenibile e digitale, anticipando i bisogni di liquidità e supporto in vista delle prossime scadenze delle misure governative, ma anche formule per allungare la durata dei finanziamenti in essere.
Lo scenario, per la verità, non è nemmeno così disperato e lascia qualche spiraglio di ottimismo. “Nonostante le previsioni allarmanti – spiega Nando Pagnoncelli di Ipsos -, aggravate dalla grande incertezza sul futuro, le imprese riescono comunque ad intravedere all’interno della propria azienda più opportunità che rischi”. La conferma arriva dai dati presentati dal chief economisti di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice: “Anche grazie alle misure governative, questa volta non c’è stata l’ondata di fallimenti delle imprese che invece si registrò dopo la crisi del 2008″.
Le previsioni del Pil italiano sono ancora al ribasso nel primo semestre 2021, ma in compenso è già ripartito il commercio internazionale: nel biennio 2021-2022 i flussi commerciali internazionali sono previsti in netta ripresa al +12,4%, dopo il -9,4% del 2020. La crescita globale del Pil è vista al 5,3% nel 2021, dopo il -4,1% del 2020, con un ruolo trainante di Asia e Stati Uniti (+6,2%). Più fiacca l’Italia, che recupererà solo il 3,7% (la metà, in percentuale, di Francia e Spagna) dopo il -8,9% del 2020.
“Ma il potenziale per la ripresa c’è – conferma De Felice – e uno dei punti di forza è che si è creato un extra risparmio da parte delle famiglie e anche delle imprese. Le prime hanno consumato meno, le seconde hanno di fatto fermato gli investimenti. Questo si traduce ora in una riserva di liquidità, in una potenza di fuoco da sfruttare nei prossimi mesi”. A sostenere questa ripresa sarà anche Motore Italia, grazie anche al supporto delle risorse rese disponibili attraverso il Fondo Centrale di Garanzia e SACE. Il programma si articola in 5 punti:
- Liquidità ed estensione dei finanziamenti. Per accompagnare oggi le imprese nella strada della ripresa è essenziale individuare nuovi strumenti che favoriscano una prospettiva di medio-lungo periodo, in grado di rafforzare il posizionamento finanziario delle imprese, contribuire alla ricostituzione progressiva dei cash flow, recuperare sostenibilità finanziaria e cogliere opportunità per nuovi investimenti. Obiettivo a cui Intesa Sanpaolo punta grazie a ‘Motore Italia’, mettendo a disposizione nuove soluzioni per l’allungamento dei finanziamenti in essere fino a 15 anni, facendo leva sull’attuale quadro normativo che consente l’utilizzo delle garanzie del Fondo Centrale all’80% concesse ai sensi del regolamento sul “de minimis”. Inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo sta pianificando nuove modalità per sviluppare con ciascuna impresa soluzioni per estendere ulteriormente, anche oltre i 15 anni, la durata dei finanziamenti in corso.
- Investimenti per la transizione tecnologica. Il secondo pilastro del piano punta a supportare nuovi investimenti per favorire il rinnovamento tecnologico, la transizione digitale, l’innovazione e la ricerca industriale delle PMI. Le soluzioni e la consulenza di Intesa Sanpaolo accompagneranno le imprese nel cogliere i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 della Legge di Bilancio 2021, facendo leva sulle misure fiscali previste per chi investe, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan). Per garantire una efficace e tempestiva realizzazione dei progetti delle PMI, la strategia di Intesa Sanpaolo include l’affiancamento di partner di rilievo, in grado di accompagnare il piano di investimento dalla sua ideazione alla valutazione ex post.
- Investimenti per la transizione sostenibile. Altra fondamentale area di intervento è il percorso di accompagnamento alla transizione sostenibile delle imprese, dedicando misure per finanziare investimenti in ottica ESG ed economia circolare. La trasformazione delle imprese in chiave di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) accresce infatti il valore della loro competitività, al tempo stesso l’adozione di modelli di business “circolari” sarà un fattore fondamentale per la crescita e il rilancio dell’economia italiana. Su queste premesse sono già attivi i nuovi S-Loans, che si affiancano al plafond destinato da Intesa Sanpaolo ad investimenti in Circular Economy. Si tratta di una linea specifica di finanziamenti volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile, che in pochi mesi dalla loro introduzione hanno già messo a disposizione oltre 800 milioni di euro per progetti realizzati da piccole e medie imprese. Un’ulteriore linea verso la transizione sostenibile riguarda gli interventi a favore dell’efficientamento e della riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Intesa Sanpaolo ha attivato, fin da agosto 2020, soluzioni per l’acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus previsto dal Decreto Rilancio. In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste da parte delle imprese per oltre 13.000 progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, che salgono a 35.000 includendo anche le richieste dirette da parte di privati e condomìni.
- Finanza strutturata e straordinaria. Il rafforzamento dell’offerta e delle strutture consulenziali dedicate a operazioni di finanza straordinaria per PMI rappresenta una ulteriore area di intervento di ‘Motore Italia’. L’obiettivo è favorire la crescita dimensionale delle imprese attraverso operazioni di M&A, rafforzamento patrimoniale o soluzioni di finanza innovativa quali l’emissione di bond. La nuova proposta di Intesa Sanpaolo è in grado di assecondare le evoluzioni del contesto di mercato, essendosi dotata in IMI CIB di una struttura per la finanza straordinaria dedicata alle PMI, che riserva un servizio di assistenza dalla nascita del bisogno fino all’execution dell’operazione, analogamente a quanto viene usualmente fatto con le imprese di grandi dimensioni. L’offerta è ulteriormente rafforzata in quanto include strumenti finanziari innovativi e bond con garanzia pubblica e contribuisce a rafforzare il legame delle imprese con gli interlocutori istituzionali. Grazie alla collaborazione con Elite di Borsa Italiana, sono già state avviate esperienze come i basket bond e Elite Lounge per le PMI. Si tratta di un supporto specialistico innovativo dedicato alle PMI rispetto a una operatività di norma riservata solo alle aziende di grandi dimensioni, che ha già sostenuto oltre 300 deal per un controvalore di oltre 4,5 miliardi di euro.
- Soluzioni non finanziarie e partnership qualificate. Il quinto pilastro del Piano mette a disposizione delle PMI strumenti per favorirne l’orientamento alla digitalizzazione e allo sviluppo anche attraverso servizi non finanziari. Per colmare il gap in ambito digitale, Intesa Sanpaolo ForValue e le sue società partner offrono alle imprese supporto nel posizionamento digitale per rafforzarne la presenza sul web e garantirne la competitività nel mercato attuale e potenziale. Inoltre, grazie alla nuova realtà operante nel Gruppo, Intesa Sanpaolo RentForyou, le PMI potranno optare verso il noleggio operativo a lungo termine come soluzione alternativa all’acquisto dei beni strumentali.
“A distanza di un anno dalle prime misure intraprese per la tenuta dell’economia – ha tirato le somme Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori, la divisione più legata alle Pmi -, Intesa Sanpaolo si conferma fedele alleato delle PMI adottando con tempestività, in questa fase ancora critica, la misura più idonea e indispensabile per offrire loro maggiore tranquillità finanziaria: l’estensione della durata dei finanziamenti in essere. Da un lato si allunga così l’orizzonte di rientro del debito, dall’altro si consente alle aziende di pianificare investimenti che siamo pronti a sostenere con nuovo credito per 50 miliardi di euro. Dall’inizio della pandemia abbiamo fronteggiato le emergenze con iniziative ed erogazioni della Banca dei Territori per le PMI pari a 45 miliardi di euro nel 2020, sostenendo la gestione degli impegni finanziari di breve termine, finanziando la liquidità e intervenendo con la sospensione delle rate e con specifici interventi sui settori più colpiti. Ora è il momento di fare un passo in più per accelerare insieme il rilancio”.