Intesa Sanpaolo, dopo aver chiuso un finanziamento per gli ospedali bresciani, prosegue il suo impegno in un altro territorio tra i più colpiti dall’emergenza coronavirus: Bergamo. E’ notizia di oggi l’accordo con il Comune per lanciare il “Programma Rinascimento”, che metterà a disposizione della città 30 milioni di euro. “Programma Rinascimento” andrà a supportare le micro e piccole attività d’impresa, i piccoli esercizi commerciali e artigianali di Bergamo, per sostenere, in questa fase di ripartenza, le attività in difficoltà che non usufruiscono di interventi o agevolazioni da parte delle istituzioni centrali o regionali.
L’operazione prevede innanzitutto 3 milioni di euro di contributi a fondo perduto per coprire le spese che le piccole imprese commerciali e artigianali hanno dovuto sostenere durante la chiusura forzata, accompagnati da uno strumento molto innovativo, quello dei prestiti d’impatto (per una cifra di 20 milioni di euro, con lunghe scadenze e tassi estremamente vantaggiosi) per consentire loro di affrontare gli investimenti che saranno necessari per adattare i propri spazi e i propri servizi al nuovo contesto di “convivenza” con il Covid-19, a loro volta abbinabili a contributi a fondo perduto per ulteriori 7 milioni di euro. Gli interventi potranno riguardare anche attività penalizzate da una forte contrazione di fatturato anche dopo la riapertura – per esempio quelle della filiera turistica – o startup che nasceranno per far fronte a nuove esigenze o incontrare nuovi stili di vita che caratterizzeranno il contesto post-Covid.
Infine, nella consapevolezza dell’impatto delle misure di prevenzione sanitaria sulla mobilità urbana – a partire dalla forte riduzione di capienza del trasporto pubblico – si intende favorire la diffusione di strumenti di mobilità sostenibile alternativi all’utilizzo dell’auto privata. I 10 milioni di euro complessivamente finalizzati all’erogazione di contributi a fondo perduto verranno versati nel Fondo di Mutuo Soccorso istituito dal Comune di Bergamo per sostenere il rilancio della città dopo l’emergenza Coronavirus e ne costituiranno uno speciale comparto destinato specificamente alle attività economiche private.
“Il Programma Rinascimento che nasce grazie al generoso contributo di Intesa Sanpaolo – ha commentato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – rappresenta una straordinaria forma di sostegno e di accompagnamento dell’ecosistema economico della nostra città. Bergamo è la città più colpita dall’epidemia che ha sconvolto il mondo, e per quanto sia solida, caratterizzata da un articolato tessuto di attività economiche, è oggi, oggettivamente, una città in grande difficoltà. Per questo il Comune di Bergamo ha creato il Fondo di Mutuo Soccorso e per questo accogliamo con viva gratitudine l’iniziativa di Intesa Sanpaolo. Dopo essere stati, nostro malgrado, la città simbolo dell’epidemia vogliamo diventare la città simbolo della ripartenza del nostro Paese. Siamo onorati che Intesa Sanpaolo abbia deciso di sperimentare a Bergamo, per estenderla poi ad altri territori, un’inedita e innovativa forma di cooperazione tra Ente Locale e Istituzione bancaria, che per parte nostra faremo ogni sforzo per rendere efficace a vantaggio della nostra comunità”.
“Con il Sindaco Gori e la sua Giunta – ha aggiunto Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo – intendiamo contribuire concretamente al rafforzamento della coesione sociale e civica attraverso il ricorso a nuove risorse e nuovi strumenti inclusivi e sostenibili, dando vita a un nuovo modello di sviluppo. Tra gli interventi previsti dal programma per il rilancio, condiviso con il Comune di Bergamo, mettiamo per la prima volta in campo uno strumento innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d’impatto. Uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco, la cui operosità rappresenta una marcia in più per la ripartenza del Paese. Siamo a fianco delle categorie più vulnerabili, del tessuto formato da micro e piccole imprese, delle infrastrutture e delle filiere strategiche del territorio di Bergamo, linfa vitale per la rinascita di questo territorio”.