“Siamo i campioni europei del valore in Borsa e la bandiera italiana dei grandi investitori internazionali”: con queste parole Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha aperto l’assemblea degli azionisti della banca a Torino, chiamata ad approvare un bilancio, quello del 2018, che ha registrato un utile da record, per la prima volta sopra i 4 miliardi di euro. “Più utili, meno rischi, più patrimonio”, ha aggiunto l’Ad che ha tenuto a ringraziare i soci ma anche “tutti i 91.000 dipendenti della banca, che sono la vera forza di Intesa Sanpaolo”. E’ proprio sulla questione del personale, oltre che sulla riduzione dei rischi, che Messina ha tuttavia promesso maggiore impegno: nel 2018 il personale è stato ridotto di quasi 5.000 unità (contando anche la cessione della piattaforma di recupero crediti ad Intrum) e nel piano sono previste altre 4.000 uscite entro giugno 2020.
“Nel precedente piano abbiamo evitato 5.000 esuberi – ha spiegato il numero uno della prima banca italiana -, e altri 5.000 ne eviteremo in questo, quindi avremo fatto in modo di trovare una soluzione per continuare a far lavorare in tutto 10.000 persone”. Anche per gli Npl è previsto un impegno maggiore di quello già grande profuso, che ha portato Intesa a ridurre di 28 miliardi i crediti deteriorati, dai massimi raggiunti a settembre 2015, quando lo stock toccava i 64,5 miliardi lordi, di cui 34,2 netti: “Solo nel 2018 ne abbiamo ceduti 15,6 miliardi, ma vogliamo fare ancora meglio”, ha assicurato Messina anche se stando alla tabella di marcia indicata dal piano, il 2018 ha già raggiunto il 61% dell’obiettivo totale di riduzione.
Per il resto, nonostante un contesto sfavorevole per le banche, con lo spread Btp-Bund che negli ultimi 12 mesi è praticamente raddoppiato dai 129 di marzo 2018 ai circa 260 di oggi, il bilancio di Intesa Sanpaolo è più che positivo e conferma tutti gli obiettivi del piano 2018-2021. “La nostra capitalizzazione di Borsa è raddoppiata da 20 a 40 miliardi, toccando anche i 50 miliardi un anno fa. L’utile continua a crescere, lo fa da cinque anni consecutivi ed è più che triplicato rispetto al 2014. La banca è molto solida e questo ci ha permesso di remunerare bene i nostri azionisti: nel bilancio 2018 ne distribuiamo 3,4 miliardi, nel precedente piano ne abbiamo distribuiti 10 miliardi e circa altrettanti ne distribuiremo alla fine del piano industriale in corso. E’ un caso unico tra le banche”. La solidità di Intesa Sanpaolo rispetto anche ai concorrenti è testimoniata dal dato sul capitale in eccesso, il CET1 Ratio che, includendo già l’impatto di 30 pb dovuto all’aumento dello spread, vale oggi 430 punti base rispetto ai 250 della media dei concorrenti.
L’assemblea ha anche approvato il rinnovo del Cda, confermando Gros-Pietro come presidente del consiglio di amministrazione e Messina come amministratore delegato. Quanto a Giovanni Bazoli, ex presidente di lungo corso di Intesa Sanpaolo, lo stesso Messina ha auspicato che continui ad avere un ruolo nella banca: “Spero che il professor Bazoli possa continuare a essere vicino alla banca. E mi auguro che l’avvocato Guzzetti resti legato in qualche modo al mondo delle fondazioni. Sono due figure certamente non replicabili in Italia”, ha detto l’Ad di Intesa.
GROS-PIETRO: “RUOLO TRAINANTE NELLA FINANZA ETICA”
In apertura di seduta il presidente Gian Maria Gros-Pietro è intervenuto sulle linee guida di Intesa Sanpaolo, all’insegna della finanza sostenibile: “Per noi è fondamentale remunerare i nostri azionisti, che dobbiamo ringraziare per l’aumento di capitale da 5 miliardi del 2011. Abbiamo ripagato con 10 miliardi di dividendi nel periodo 2014-2017, ma il ruolo della nostra banca è quello di dare un contributo utile alla società, di raccogliere le sfide del futuro e di sostenere le famiglie in difficoltà”. “Una banca – ha proseguito Gros-Pietro – finanzia investimenti, ma sceglie quali sostenere. Occupa migliaia di persone e conosce problemi e opportunità del mercato. La nostra partecipazione ai principi ESG (Environmental, social and governance) non è adattativa ma trainante”.
Il presidente di Intesa ha poi enunciato alcuni risultati già raggiunti nell’impegno sociale e di economia circolare: “Abbiamo fatto tornare in bonis 20.000 aziende, contribuendo a salvare circa 100.000 posti di lavoro. Abbiamo nel 2018 fatto distribuire 3,3 milioni di pasti e offerto 94.000 posti letto. Eurizon è la prima SGR in Italia per fondi sostenibili ed etici. Abbiamo erogato 60 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine, di cui 50 in Italia. Abbiamo anche lanciato il ‘Fund for Impact’, che consentirà di erogare circa 1,2 miliardi di euro a categorie in difficoltà di accesso al credito”. Senza dimenticare la rivoluzione digitale, con la tecnologia che è vista come una opportunità e non un pericolo: “L’85% dei nostri prodotti è disponibile sulle piattaforme multicanale”, ha aggiunto il presidente.