Archiviata la riunione della Bce, le banche centrali sono ancora al centro dell’attenzione. Ma con una novità: i mercati guardano al vertice della Bank of Japan di giovedì piuttosto che alle decisioni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed in programma per mercoledì. Salvo sorprese assai improbabili, infatti, i tassi Usa rimarranno fermi.
C’è grande attesa, invece, per le scelte giapponesi. La politica dei tassi negativi non è servita finora né a fermare la rivalutazione dello yen né a far ripartire gli investimenti. Non si esclude, a questo punto, che il governatore Kuroda compia un gesto estremo: prestiti alle imprese a tasso negativo, per stimolare gli impieghi. Ovvero un altro passo verso “l’helicopter money”, l’arma estrema della politica monetaria. In ogni caso, i mercati danno per scontato che la banca centrale stavolta non resterà a guardare la speculazione sulla moneta.
ASIA E PETROLIO IN CALO. INCOGNITA DEBITO SULLA CINA
Stamane, intanto, lo yen avanza a nuovi massimi (111,14 sul dollaro) mentre rallenta la Borsa di Tokyo (-0,7%). Debole anche Hong Kong (-0,7%) e le Borse cinesi: Shanghai -0,6%. Chiusa l’Australia. Avvio in ribasso per il petrolio: Brent -1,3% a 44,60, Wti -1,1% a 43,17. La sorsa settimana i prezzi hanno registrato un incremento del 4 % circa, beneficiando della discesa della produzione Usa di greggio ai livelli più bassi degli ultimi 10 anni e dei segnali di buona tenuta dell’economia cinese.
A marzo la domanda in Cina di tondini per il cemento armato è salita del 5%, dopo parecchi mesi di calo consecutivo. Ma sulla ripresa di Pechino incombe l’incognita del debito, ormai pari al 237% del Pil, un fardello che limita le possibilità di intervento delle autorità. Il vice governatore della Banca centrale, Chen Yulu, ha annunciato misure per “rafforzare la stabilità finanziaria”.
LA GRECIA NELL’AGENDA EUROPEA. POPULISTI RECORD IN AUSTRIA
Poco mosso l’euro a 1,1245 sul dollaro (-0,2%) in vista di una settimana ricca di appuntamenti macro e societari. E’ destinato a pesare non poco, soprattutto sul piano psicologico, il successo della destra di Norbert Hufer in Austria: è prevedibile un nuovo irrigidimento di Wolfgang Schaeuble sui vari dossier Ue. Ieri sera Barack Obama ed Angela Merkel hanno concordato sulla volontà di chiedere entro l’anno i negoziati sul trattato commerciale Ttip.
Oggi il presidente Usa incontra Matteo Renzi assieme ai premier di Francia, Germania Regno Unito Nell’agenda europea della settimana spicca il nuovo Eurogruppo convocato con l’obiettivo di raggiungere un accordo sugli aiuti alla Grecia. Subito dopo partirà il confronto sull’alleggerimento del debito ellenico considerato la chiave di volta dell’intera operazione di salvataggio sia dal governo di Atene sia dal Fondo monetario internazionale.
Non mancano altri appuntamenti macro di interesse per i mercati: oggi sarà reso noto l’indice Ifo tedesco, giovedì toccherà alla fiducia europea, venerdì ci saranno i dati su inflazione e disoccupazione.
AL VIA LE ASTE DEL TESORO, IL 28 L’ASSEMBLEA DI BANCA D’ITALIA
Novità storica per la Banca d’Italia. L’assemblea di bilancio di via Nazionale si terrà giovedì prossimo 28 aprile, un mese abbondante prima della data tradizionale del 31 maggio. L’anticipo è stato reso necessario dalla necessità di adeguarsi alle esigenze della Bce di raccogliere in tempi rapidi i dati economici delle banche centrali dell’Eurosistema. Ma le considerazioni finali, orfane dell’assemblea, si terranno nella data tradizionale.
I titoli di Stato vanno a caccia di nuovi record negativi. A centrare l’impresa potrebbe essere il nuovo trentennale tedesco offerto mercoledì sui mercati. Il Tesoro italiano affronta intanto le aste di fine mese: l’appuntamento clou cadrà giovedì 28 aprile quando verranno offerti fra 6,25 e 7,75 miliardi di Ccteu e dei Btp a 5 e 10 anni. Mercoledì andranno all’asta 6 miliardi di Bot a sei mesi (stesso quantitativo in scadenza).
STASERA I CONTI DI APPLE. GENERALI IN ASSEMBLEA GIOVEDÌ
Sotto i riflettori i conti aziendali, sia in Europa che in Usa. È una settimana piena di appuntamenti per la corporate America: sono 186 le società dell’indice S&P 500 chiamate ad approvare le trimestrali. Al centro dell’attenzione, già stasera, Apple, reduce da una stagione contrastata (anche per il braccio di ferro con l’Fbi). Mercoledì tocca a Facebook. In evidenza anche i consuntivi dei big del petrolio, dopo l’altalena dei prezzi dell’ultimo periodo. Non meno affollato il taccuino europeo. Grande attesa, in particolare, per i numeri di Deutsche Bank e Volkswagen.
L‘Italia non fa eccezione. Tra gli appuntamenti da segnalare l’assemblea di Mediaset (mercoledì), Finmeccanica e Generali (entrambe di giovedì) e di Saipem (venerdì). Sono previste anche le trimestrali di Cnh Industrial (che oggi staccherà il dividendo), Eni, Tenaris e Stm.
INTESA VOLTA PAGINA. BPM VERSO LE NOZZE
Tra gli appuntamenti più importanti spicca l’assemblea di Intesa SanPaolo che mercoledì archivierà la governance duale, con la nomina alla presidenza di Gian Maria Gros Pietro e la designazione a presidente onorario di Giovanni Bazoli.
Ancora al centro dell’attenzione il comparto bancario, dopo il rally della scorsa settimana. L’indice Stoxx europeo del settore è salito del 5% grazie anche alla spinta delle aziende di credito italiane: Monte Paschi +13,5%, Mediobanca +11,1% e Ubi +7,6%. Intanto avanzano le riforme: prosegue l’aumento di capitale di Popolare Vicenza, favorito dal paracadute del fondo Atlante. Riflettori accesi sabato sull’assemblea della Popolare di Milano, tappa decisiva per la fusione con il Banco Popolare.
FCA RITIRA 1,1 MILIONI DI AUTO. IL SETTORE DI NUOVO SOTTO TIRO
Un’attenzione particolare sarà riservata martedì alla trimestrale di Fiat Chrysler, che ha chiuso la settimana con un lusinghiero guadagno del 7,5% nonostante la battuta d’arresto di venerdì (-2,3%). La frenata è arrivata prima della notizia che Fca dovrà richiamare 1,1 milioni di autoveicoli (la maggior parte negli Usa) per difetti alla trasmissione che hanno provocato numerosi incidenti. Un’altra cattiva notizia arriva dalla Germania: nel week end Bild Am Sonntag ha pubblicato che, secondo le autorità d’oltre Reno, anche Fiat non sarebbe esente da irregolarità tipo Dieselgate.
La scorsa settimana il settore automotive è stato tra i più brillanti (+3,7% l’indice Stoxx) per merito soprattutto di Volkswagen (+14%), dopo l’accordo raggiunto in America sui risarcimenti da pagare agli automobilisti. Ma nel mirino dell’amministrazione Usa è finita nel frattempo Daimler (-5,1% venerdì).
PIAZZA AFFARI RECUPERA MA RESTA IN ROSSO: -12,7% DA GENNAIO
Bilancio finalmente positivo per Piazza Affari: nelle ultime cinque giornate l’indice è cresciuto del 2,3%. È la seconda settimana consecutiva di rialzo, che permette a Piazza Affari di ridurre la perdita da inizio anno a -12,7%. Positive anche le altre Borse europee: l’indice Dax di Francoforte è salito in settimana del 3,1%. Il saldo negativo da inizio anno si riduce a -3,5%. L’indice complessivo delle Borse europee Stoxx 600 evidenzia un rialzo settimanale dell’1,5%: dal primo gennaio la perdita ammonta al 4,8%.