Banche e petroliferi sostengono Piazza Affari, che chiude una settimana altalenante in rialzo dello 0,63%, 22.857 punti, in un clima politico incerto e in attesa di conoscere il nuovo giudizio di Moody’s e Fitch.
Frazionali guadagni per gli altri listini europei, con Wall Street ben intonata in avvio, anche se la colazione resta indigesta a Tiffany, che viaggia in netto calo a causa del flop delle vendite nei negozi aperti da meno di un anno.
In Europa: Francoforte +0,36%; Parigi +0,29%; Londra +0,34%; Madrid +0,79%. L’inflazione rallenta nella zona euro (1,1% a febbraio contro 1,3% di gennaio), mentre l’economia a stelle e strisce nello stesso periodo va meglio del previsto, la produzione industriale è in salita e la fiducia dei consumatori in crescita. Il clima indebolisce lievemente l’euro e il cambio con il dollaro scende a 1,228. La prospettiva di una politica monetaria accomodante ancora a lungo da parte della Bce sostiene invece l’obbligazionario. Il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,9%, lo spread con il Bund risulta poco mosso a 132.30 punti base.
Stabile l’oro, a 34,4 euro al grammo, mentre il petrolio viaggia alla riscossa. Brent +1,27%, 65,95 dollari al barile; Wti +1,62%, 62,24 dollari al barile.
La risalita dell’oro nero incoraggia i titoli petroliferi di Piazza Affari. Fra tutti svetta Eni, +2%, anche a seguito di conti 2017 e del dividendo in crescita a 83 centesimi (+3,75%). Bene Tenaris +1,58% e Saipem +0,91%.
Negli altri settori sono in rialzo Poste, +1,57% e Pirelli +1,26%.
Fra le blue chip migliori della seduta c’è Intesa San Paolo, +1,95%, punta di diamante del settore del credito che festeggia l’addendum morbido della Bce. Fuori dal listino principale chiude in rally Banca Ifis +7,79%, specializzata nel finanziamento alle PMI.
Nell’area rossa del Ftse Mib sosta ancora Atlantia, che perde il 2,54%. Le vendite prevalgono inoltre su Cnh -1,58%; Italgas -0,61%, Mediaset -0,61%; Recordati -0,58%.
Lievi progressi per Telecom, +0,42%, mentre prende forma la battaglia fra il fondo Elliott e Vivendi.
Infine le costruzioni risultano sotto pressione in Borsa, con Salini Impregilo in netto rialzo +9,99%, dopo i conti in linea con le attese, e Astaldi in calo -5,62%, dopo la conferma del progetto di aumentare il capitale fino a 300 milioni di euro.
In un’intervista al Corriere della Sera, a commento dei risultati 2017, l’amministratore delegato Pietro Salini ha escluso un interesse del gruppo per Astaldi e Condotte, società di costruzioni in fase di ristrutturazione finanziaria.