Intesa Sanpaolo e Confindustria hanno potenziato l’accordo 2016-2019 per la promozione di una nuova cultura di impresa che punti sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale e che sia in grado di adottare nuovi modelli di business. La partnership mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi nell’arco dei tre anni e dei quali 25 miliardi destinati alle imprese lombarde (15 miliardi per le imprese clienti della Direzione Regionale Lombardia e 10 miliardi alle imprese clienti della Direzione regionale Milano e Provincia).
Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, ha affermato: “Abbiamo un sistema produttivo unico al mondo, costituito per oltre il 90% da pmi e capace di creare occupazione e benessere per le comunità e i territori, che va accompagnato con soluzioni, strumenti e politiche industriali di medio termine funzionali al suo rafforzamento. Al contempo occorre impegnarsi per costruire una corretta e reale narrazione dell’impresa e del suo ruolo nella società: noi lo stiamo facendo e per questo ci concentriamo su temi come la cultura, la formazione, le competenze e la responsabilità sociale.
Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: “Gli accordi tra Intesa Sanpaolo e Confindustria proseguono e si rinnovano da dieci anni, in una partnership che si è sempre più consolidata, risultando fondamentale per il sistema Paese e consentendo alle aziende italiane di sviluppare iniziative concrete nel campo dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della formazione e del consolidamento dimensionale e patrimoniale.
L’esempio della provincia di Bergamo è virtuoso: il ruolo dell’industria è molto rilevante, con una incidenza sul pil locale pari al 40%, ben oltre il 27% della Lombardia e il 24% dell’Italia. L’industria del territorio ha saputo intercettare anche i mercati esteri, per cui l’incidenza delle esportazioni sul pil locale è pari al 49%, anche in questo caso ben oltre il 36% della Lombardia e il 29% dell’Italia. Il ricorso alle importazioni è limitato, tanto che il saldo commerciale ha raggiunto i 6,5 mld, il 14% del totale nazionale. Per una provincia che pesa come occupazione solo l’1,8 del totale nazionale, è un risultato di assoluto rilievo.
Il contesto internazionale rimane buono anche se con un leggero rallentamento, dando quindi supporto a un proseguire delle vendite all’estero. Per garantire la competitività del sistema industriale della provincia, sarà necessario continuare a investire, non soltanto in macchinari ma anche in investimenti immateriali dedicati a ricerca e sviluppo, software, marchi e formazione. Per accelerare sul fronte dell’innovazione è importante infine promuovere sempre più l’interazione del sistema produttivo con le circa 2.400 start-up innovative presenti sul territorio lombardo.