Le vendite prevalgono anche oggi sui mercati mondiali e i listini europei chiudono in profondo rosso, mentre la bussola di Wall Street, dopo il crollo di ieri, fatica a individuare una direzione, dominata dalla volatilità; l’indice Vix schizza in area 50 punti. Sulle piazze finanziarie globali sono stati bruciati 4.000 miliardi di dollari negli ultimi otto giorni e a quanto pare la conta dei danni non è ancora completa. A fare paura è la ripresa dell’inflazione Usa, un rialzo dei tassi a ritmo più sostenuto nel 2018 e quello che si sta vedendo in Borsa, secondo il segretario di Stato americano, Steven Mnuchin, è “una correzione normale, anche se grossa”
Piazza Affari chiude in calo del 2,08%, a 22.445 punti, con alcune banche che arginano il tracollo e tengono meglio la rotta rispetto alle colleghe continentali. Intesa Sanpaolo, +0,9%, viene premiata per i conti migliori delle attese e un piano con meno Npl, più utili e dividendi. L’ad Carlo Messina annuncia: ”vogliamo diventare la banca numero uno in Europa”. In evidenza Bper +0.37% e Banco Bpm +1,03%. Fuori dal paniere principale recuperano terreno la Popolare di Sondrio +2,46% e Banco Monte Paschi +3,35%.
Per il resto sul Ftse Mib, a parte le tre banche citate, è una lunga scia di sangue. Si parte da Finecobank, -4,14%; si prosegue con Saipem -4,06%; Banca Generali -3,47%; Exor -3,75%. Due pesi massimi come Eni ed Enel, perdono rispettivamente il 2,8% e il 2,6%.
Non se la passa meglio il resto d’Europa: Francoforte -2,32%; Madrid -2,53%; Londra -2,64%; Parigi -2,35%.
L’euro si deprezza moderatamente contro il dollaro e il cross si aggira attorno 1,234. Materie prime in calo; Brent -0,93%, 66,99 dollari al barile; oro -0,92%, 1327,225 dollari l’oncia.
Sul secondario il rendimento del Btp 10 anni scende all‘1,99%, ma il differenziale con il Bund si allarga dello 0,62% a 129.40 punti. Il rendimento dei T-Bond in avvio risulta di nuovo in aumento, in zona 2,8%.
Completa il quadro un nuovo crollo del Bitcoin, che questa mattina è scivolato sotto i 6mila dollari (-13%), portando le perdite della più conosciuta criptovaluta del mondo a oltre la metà da inizio 2018.