Lo scrittore Walter Lazzarin è nato a Padova nel 1982, ha due lauree, una in economia e una in filosofia. Dopo aver precariamente insegnato Filosofia e Storia da ottobre 2015 ha deciso di rincorrere un bellissimo sogno: promuovere i suoi libri girando per le strade d’Italia. Il motivo che spinge Walter è riavvicinare le persone alla lettura, e lo fa vendendo i suoi libri a chi interessato/a si china incuriosito/a, magari per via della macchina da scrivere che usa portar con sé (e con cui sforna tautogrammi espressi!).
Il suo primo romanzo si chiama “A volte un bacio” edito nel 2011, nel 2012 pubblica invece il libro “21 Lettere d’amore”, nel 2015 esce “Il drago non si droga” che comincia a portare in giro e vendere per le strade d’Italia e gioca anche nella Nazionale di Calcio Scrittori. Due anni dopo pubblica “Ventuno vicende vagamente vergognose”, una raccolta di tautogrammi, e nel 2019 ne pubblica un’altra dal nome “Animali all’avventura, raccolta di tautogrammi per bambini e adulti coccolosi”.
In questi tempi di quarantena preventiva, volta a sconfiggere quella che si può già definire come la più grande pandemia della storia moderna, Walter Lazzarin rilascia (per ora da casa) un’intervista per FIRST Arte:
Quando hai iniziato a vendere i tuoi libri per strada e perché?
“Ho iniziato nell’ottobre 2015, a Roma. Il 2014 era stato un anno brutto e il 2013 non eccezionale; per la prima volta nella vita mi sembrava di avere smesso di crescere, avevo bisogno di rivoluzionarmi. Perciò mi sono inventato questo progetto, ‘Scrittore per strada‘, così da unire le mie passioni: scrittura e viaggi. Con lo scopo anche di portare la narrativa tra le arti di strada.”
Com’è cambiata la tua vita e carriera da quando hai cominciato con questo progetto?
“È cambiata parecchio la mia vita: i giri per le strade d’Italia mi hanno permesso di conoscere migliaia e migliaia di persone, centinaia di città, maturandomi. Ho lasciato Rovigo e dopo un anno di vagabondaggi mi sono trasferito a Roma. Campo di sola scrittura dal 2016, ho lavorato per un anno a una trasmissione di Rai 2, ho pubblicato altri libri e perso qualche capello. Il progetto mi ha proprio trasformato!”
All’inizio del 2020 hai fatto un tour da “scrittore per strada” al Sud, com’è andato?
“Da fine gennaio a metà febbraio ho attraversato mezzo Meridione: Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Ho portato in giro per scuole, associazioni culturali, librerie e salotti di casa i miei ultimi tre libri, ma in particolare ho promosso “Animali all’avventura”, una raccolta di tautogrammi per bambini, l’ultimogenito. Il tour è andato alla grande, sia sul piano umano che su quello commerciale. La gente ha ancora fame di storie e libri, solo che bisogna tirarla dentro. È un’epoca in cui ci sono stimoli ovunque e aspettare che siano gli altri a scoprirti è spesso tempo perso. Meglio muoversi. Soprattutto nel Sud, dove si è accolti nel migliore dei modi. Abbracci e manicaretti, gentilezze. Ogni volta che torno giù è una scorpacciata di gioia.”
Ci vuoi parlare delle attività collaterali che hai condotto di fianco alla tua iniziativa?
“Tengo laboratori di scrittura creativa, soprattutto sui tautogrammi. Scrivo testi su commissione e porto in giro uno spettacolo di teatro canzone: Mitico! Col cantautore Marcello Ubertone, mi esibisco in locali e teatri, lui canta e suona le sue canzoni e io declamo i miei tautogrammi. Il nostro è un percorso storico e musico-letterario, dalla Grecia antica a oggi. Da Omero a Homer Simpson.”
In questi tempi di quarantena non giri più per strada ma ti dedichi comunque alla tua grande passione, i tautogrammi, ce ne vuoi parlare?
“Era da un po’ che mi chiedevo come valorizzare il mio canale YouTube. Il virus è venuto a punzecchiarmi e mi ci sono messo: ogni due o tre giorni preparo un video che sia legato al periodo che stiamo vivendo e lo butto sui social. Racimolando svariate pacche sulle spalle virtuali.”
E per finire, vuoi darci un parere da scrittore, e letterato, sulla pandemia da Covid-19 che sta investendo il mondo in questo difficile 2020?
“Mi permetto un consiglio, più che un parere.
Cerchiamo tutti di non farci vincere dalla tristezza. Usiamo i social per veicolare bellezza e serenità.”
Immagine di copertina: © Pagina Facebook Walter Lazzarin