“Certo che c’è una connessione tra calcio, elezioni e politica: Balotelli porterà sicuramente voti a Berlusconi”. Chi parla non è un tifoso del bar sport ma un serissimo storico dell’economia che insegna alla Bocconi, Giuseppe Berta. Nel 2008 scrisse per Mondadori un saggio bellissimo, “Nord – Dal triangolo industriale alla megalopoli padana” in cui sosteneva che la presidenza del Milan era stata ed è fondamentale per costruire l’identità e la leadership popolare e politica di Silvio Berlusconi. Un come hanno sempre fatto i populisti latini e i peronisti argentini. Calcio e politica che miscela vincente. Chi meglio di Berta può dunque valutare l’effetto politico ed elettorale del colpaccio del Milan e di Berlusconi con l’acquisto di Balotelli, 20 milioni in 5 anni e 4 al bomber. Ecco il suo parere.
FIRSTonline – Professor Berta, lei è stato tra i primi studiosi a valutare gli effetti politici della passione di Berlusconi per il calcio. Pensa che anche l’acquisto di Balotelli rientri in questa casistica e possa avere ripercussioni sulla campagna elettorale?
BERTA – Sì, certamente. Berlusconi ha capito fin dall’inizio l’enorme potenziale che il suo impegno diretto nel calcio aveva sull’efficacia della sua comunicazione e del suo appeal personale. La sua presidenza del Milan è stata fondamentale per costruirne l’immagine e la leadership popolare e politica. Da uomo di marketing qual è, Berlusconi ha compreso subito che unire lo sport, la televisione e il mass marketing di prodotti di largo consumo poteva diventare una miscela esplosiva e vincente anche in politica e ne ha fatto tesoro. Fin dalla sua discesa in campo del ’94 questa dimensione è stata decisiva per il suo successo popolare perché Berlusconi si è sempre rivolto a un pubblico non investito dal messaggio politico tradizionale con un approccio a suo modo originale.
FIRSTonline – Uno stile di comunicazione che in parte assomiglia quello di un comico che vuol fare politica come Grillo?
BERTA – No, c’è una differenza fondamentale di target: Grillo si presenta come un antipolitico mentre Berlusconi si presenta come impolitico. Anche le parole disgustose ma calcolate che ha usato nei giorni scorsi su Mussolini rientrano in questo clichè. L’acquisto di Balotelli non è politicamente casuale ma tende ad esaltare gli stereotipi classici dell’uomo del miracolo italiano che Berlusconi ha vissuto in gioventù e a cui si rifà continuamente avendo ben presenti gli archetipi dell’immaginario collettivo.
FIRSTonline – Nei giorni scorsi alcuni sondaggi hanno quantificato in un incremento del 2% il vantaggio elettorale che l’eventuale acquisto di Kakà avrebbe portato a Berlusconi: pensa che l’effetto Balotelli sarà egualmente consistente?
BERTA – I sondaggi vanno presi con le pinze ma certamente l’acquisto di Balotelli porterà voti a Berlusconi. Ho letto sui giornali di stamattina che il Pdl si aspetta da Balotelli 400 mila voti in più. Non sono se saranno tanti i voti che Berlusconi guadagnerà con il suo ultimo colpo di mercato ma certamente non saranno pochi. Balotelli ha un suo valore aggiunto elettorale indiscutibile.
FIRSTonline – Quale sarà l’elettorato che si farà influenzare dall’acquisto di SuperMario?
BERTA – L’elettorato che ama sognare, che ha un umore variabile e che è sensibile ai colpi di scena in una campagna elettorale abbastanza piatta come quella che stiamo vivendo. Naturalmente resta aperto il problema che sta al centro di questa campagna elettorale e cioè se l’effetto Balotelli possa o meno scalfire anche quel 30% di elettori incerti e indecisi, che sono il vero enigma del voto.
FIRSTonline – Il fatto che Balotelli sia un giocatore di colore anche se cresciuto a Brescia può spaventare l’elettorato della Lega con cui Berlusconi ha stretto un’alleanza politica ed elettorale?
BERTA – Non credo perché il messaggio di Berlusconi si rivolge essenzialmente al Popolo delle Libertà che non ha spiccati connotati razzisti mentre il popolo leghista vive male l’alleanza con Berlusconi a prescindere da Balotelli e l’accetta solo in funzione del successo in Lombardia di Maroni.
FIRSTonline – Ma solo qualche giorno fa Berlusconi aveva definito Balotelli una mela marcia: il repentino capovolgimento di fronte che ha portato all’acquisto del bomber del Manchester City non accentua l’inattendibilità dell’ex premier?
BERTA – No, con Berlusconi gli schemi classici non funzionano perché dire tutto e il contrario di tutto fa parte del suo stile in quanto si rivolge a un elettorato volubile, variabile e soprattutto privo di memoria, un elettorato che vive solo nel presente. Tutto è effimero: questo è il punto di forza e di debolezza di Berlusconi ed è ciò che gli dà maggiori margini di manovra rispetto ad altri leader politici.