L’Inter vola, il Milan crolla. Il sabato di campionato conferma le sensazioni avute in settimana, con i nerazzurri che battono il Sassuolo e volano al secondo posto in classifica, seppur in attesa della Juventus, e i rossoneri affossati dallo Spezia e “salvati” solo dall’Atalanta, sconfitta a Salerno e rimasta così a 3 punti di distanza. La zona Champions è ormai diventata una formalità per Inzaghi, mentre Pioli deve appellarsi alla giustizia sportiva: solo una (probabile) penalizzazione dei bianconeri, infatti, terrebbe aperte le porte per qualificarsi alla prossima Europa che conta. Questa sera, dopo aver visto Juventus-Cremonese e Bologna-Roma ne sapremo di più, ma di certo gli equilibri in vista dell’euro-derby restano invariati, con la sensazione che solo un miracolo potrebbe permettere al Milan di ribaltare un qualcosa che sembra già scritto.
Inter – Sassuolo 4-2, Inzaghi trova la settima vittoria consecutiva (ma salta la conferenza perché afono)
Vittoria rotonda quella dei nerazzurri, anche se più sofferta di quanto non dica il risultato finale. Il Sassuolo, infatti, se l’è giocata e ha avuto pure un pizzico di sfortuna nel “auto segnarsi” due gol (e mezzo) su quattro, visto il ruolo da protagonista di Tressoldi sulle prime tre reti interiste. Resta comunque la buona prestazione della squadra di Inzaghi, incurante dell’ampio turnover e della qualità dell’avversario: un Lukaku così, del resto, farebbe il titolare dovunque, mentre qui può permettersi il lusso di alternarsi con Dzeko. Il belga sta continuando a mostrare sprazzi del giocatore che fu e così, dopo la doppietta di Empoli, ecco quella di ieri sera, impreziosita ulteriormente dalla bellezza delle segnature. Il primo è un vero e proprio gioiello, con il povero Tressoldi sballottato per un paio di metri prima di scaraventare il pallone sotto l’incrocio (41’), e pure il quarto, seppur meno scenico, fotografa alla perfezione le sue caratteristiche, vista la rapidità nell’ andare nello spazio e freddare Consigli con il sinistro (89’). In mezzo ci sono l’autorete di Tressoldi sul cross di Bellanova (55’) e il gol di Lautaro (58’, sempre con deviazione dello sciagurato brasiliano), ma anche la reazione del Sassuolo con i colpi di testa di Henrique (63’) e Frattesi (77’), inutile però ai fini del risultato. L’Inter vince così una partita delicata e si prepara alla semifinale di martedì nel migliore dei modi: sulla carta la superiorità sul Milan è evidente, dopodiché sarà il campo a stabilire il da farsi.
Spezia – Milan 2-0, rossoneri a rapporto dagli ultras – Pioli: “Ci hanno spronato a dare il massimo”
Sabato di tenore opposto per il Milan, sconfitto anche dallo Spezia dopo lo 0-2 nel derby. Un Ko che fa male, anzi malissimo, visto che ora i punti dal quarto posto sono addirittura quattro: tantissimi a sole tre giornate dalla fine, con l’unica consolazione del probabile intervento della giustizia sportiva, che il 22 maggio potrebbe retrocedere la Juventus. In quel caso i rossoneri si ritroverebbero ancora in zona Champions, sempre che la Roma di Mourinho non faccia meglio e annulli pure quel “bonus”. Situazione delicatissima dunque per il Diavolo, alle prese con uno dei momenti più difficili della stagione: la sensazione è che la benzina, sia fisica che morale, sia ormai finita e che gli obiettivi restino in bilico solo grazie alla matematica. Il primo, comunque, si deciderà già martedì e qui la preoccupazione è tanta, alla luce di un’Inter che non ha solo due gol di vantaggio, ma anche uno stato di forma enormemente superiore. La freschezza mentale, del resto, sta facendo la differenza e lo si è visto contro uno Spezia in grande difficoltà (non vinceva da otto giornate), ma decisamente più tonico: il 2-0 finale firmato da Wisniewski (75’) ed Esposito (85’) è un’ulteriore mazzata sul morale di tecnico e giocatori, chiamati a rapporto dagli ultras a fine partita in un confronto civile, ma allo stesso tempo significativo.
“Ci hanno spronato e stimolato a dare tutti il massimo – ha spiegato Pioli -. È normale che la Champions ce l’abbiamo in testa ed è altrettanto normale essere delusi dall’andata, ma sapevamo quanto fosse importante con lo Spezia. Questa partita complica il nostro futuro in campionato, quindi vuol dire che martedì dovremo fare una grande partita. Non è che ci rimangono molte possibilità di rendere positiva questa stagione… Dobbiamo credere di avere le possibilità di battere l’Inter”.
Juventus – Cremonese (ore 20.45, DAZN)
Partita da vincere a tutti i costi per la Juventus e non solo per la classifica. Il secondo posto, infatti, va confermato in attesa del 22 maggio, quando la CAF si esprimerà nuovamente sul caso plusvalenze. Quel giorno, quasi certamente, i bianconeri riceveranno una nuova penalizzazione e dunque sarà fondamentale arrivarci con il maggior numero di punti possibile, cercando così di “mitigare” l’effetto della botta. Servono sei punti con Cremonese ed Empoli, missione oggettivamente fattibile, ma disturbata dalla trasferta di Siviglia di giovedì prossimo, diventato ormai il primo obiettivo stagionale. L’Europa della Juve, Uefa permettendo, passa anzitutto da lì, ma ciò non autorizza a “snobbare” il campionato, anche per una questione di immagine.
Allegri allontana Siviglia: “Pensiamo solo alla Cremonese e al secondo posto”
“La Cremonese nel girone di ritorno sarebbe salva, Ballardini sta facendo un ottimo lavoro – ha sottolineato Allegri -. È una squadra che subisce poco e che in contropiede è molto pericolosa, va affrontata con grande rispetto, inoltre non dobbiamo pensare al ritorno di Siviglia in Europa League: giovedì è una partita importante tanto quanto questa. Siamo secondi in classifica e questo a inizio campionato, per come sono andate le cose, era difficile da immaginare. Per il resto non ci siamo mai lamentati, dobbiamo pensare al campo altrimenti perdiamo energie importanti. In questo momento qui bisogna pensare ad arrivare al 4 giugno nelle migliori condizioni, tutte le altre decisioni sono di competenza del club”.
Juventus – Cremonese, le formazioni: Allegri fa turnover, spazio a Perin, Milik e Kean
La trasferta di Siviglia però condiziona le scelte di Allegri, che proseguirà sulla linea del turnover intrapresa da tempo. Rispetto a giovedì riposeranno giocatori chiave come Szczesny, Danilo, Cuadrado, Rabiot, Chiesa, Di Maria e Vlahovic, evidentemente salvaguardati in vista dell’Europa League. Il 3-5-2 odierno sarà davvero diverso da quello classico, con Perin in porta, Gatti, Danilo e Alex Sandro in difesa, Barbieri, Fagioli, Paredes, Miretti e Kostic a centrocampo, Milik e Kean in attacco. Ballardini, rientrato in corsa salvezza dopo la vittoria di settimana scorsa sullo Spezia, tenterà l’impresa con un 4-2-3-1 con Carnesecchi tra i pali, Sernicola, Vasquez, Chiriches e Valeri nel reparto arretrato, Castagnetti e Meité in mediana, Ghiglione, Galdames e Okereke alle spalle dell’unica punta Ciofani.
Bologna – Roma (ore 18, DAZN)
Scenario simile anche in casa Roma, dove l’Europa League ha ormai assunto un ruolo primario rispetto al resto. I giallorossi hanno provato a tenere aperto il doppio fronte, ma i soli due punti raccolti nelle ultime tre partite con Milan, Monza e Inter hanno complicato la corsa Champions, più facilmente raggiungibile attraverso la semifinale di Leverkusen. Va detto che nulla è perduto, anzi la sconfitta del Diavolo rimette tutto in discussione, ma è chiaro che la missione resta comunque complicata. Il calendario poi non aiuta affatto, perché la trasferta di Bologna non è per nulla semplice e richiederebbe un bello sforzo a prescindere, figuriamoci in mezzo a un doppio confronto europeo. Mourinho, il cui futuro è tutt’altro che definito (la sensazione è che lui vorrebbe andare via, ma solo per una big tipo Psg o Real Madrid), sa che la stagione può ancora prendere una piega trionfale oppure naufragare miseramente, ragion per cui cercherà di restare aggrappato a ogni competizione, nella speranza di raccogliere il prezioso pass Champions.
Bologna – Roma, le formazioni: titolari a riposo per Leverkusen, davanti tocca a Solbakken
L’imminente ritorno di Leverkusen è troppo importante per non fare turnover, specialmente in un momento di grande emergenza come quello attuale. Anche oggi Mourinho, oltre ai soliti Smalling, Llorente, Kumbulla, Karsdorp ed El Shaarawy, deve rinunciare a Dybala e Wijnaldum, a cui potrebbe essere dato spazio a gara in corso per mettere minuti in vista di giovedì. Il 3-4-2-1 giallorosso vedrà così Svilar in porta, Celik, Cristante e Ibanez in difesa, Missori, Bove, Tahirovic e Zalewski a centrocampo, Pellegrini e Solbakken sulla trequarti, Abraham in attacco. Thiago Motta, uno degli allievi più brillanti dello Special One, risponderà con un 4-2-3-1 con Skorupski tra i pali, De Silvestri, Bonifazi, Sosa e Cambiaso nel reparto arretrato, Dominguez e Schouten in mediana, Orsolini, Ferguson e Aebischer alle spalle dell’unica punta Barrow.
Monza – Napoli (ore 15, DAZN)
Giornata di pura festa al Brianteo, dove la rivelazione Monza riceverà il Napoli campione d’Italia. Gli azzurri, per evidenti motivi, non si giocano nulla, mentre i brianzoli possono ancora sognare un ottavo posto che, in caso di penalizzazione della Juve, varrebbe il clamoroso ingresso in Conference League. Insomma, gli elementi per una bella partita ci sono tutti, anche perché Palladino e Spalletti, con le dovute differenze, hanno offerto un ottimo livello di calcio, mostrando idee e coraggio per tutto il campionato. Non a caso entrambi non hanno ancora ufficializzato la permanenza sulle rispettive panchine anche per la prossima stagione: le sirene di mercato esistono e condizionano sia Raffaele che Luciano, seppur in modo differente. Guai comunque a pensare che il Napoli voglia regalare punti, come ha già capito la Fiorentina domenica scorsa. Gli azzurri sognano di chiudere alla grande il campionato, arrivando a toccare quota 95 punti: sarebbe il record storico del club e questo passa da un finale all’altezza.
Spalletti fa il misterioso: “Il mio futuro è chiaro, ma ne parlerà la società”
I riflettori sono tutti puntati su Spalletti e Giuntoli, il cui futuro è ancora un rebus. Se sul ds però ci sono sempre meno dubbi (nel senso che andrà alla Juventus), lo stesso non si può dire del tecnico, avvistato venerdì sera a cena con De Laurentiis: un incontro che avrà portato a qualcosa, anche se al momento regna il mistero. “Fare riunione nei ristoranti di Napoli non è facile, si è sempre con la bocca piena di cose bellissime – ha scherzato Spalletti – ma quello che è venuto fuori è tutto molto chiaro. I dettagli è giusto li esponga la società quando riterrà opportuno, non posso passare davanti al club, tutte le domande su questa cosa avranno la stessa risposta. Ne parlerà la società, quando vorrà, è corretto così, io posso solo continuare a lavorare e a finire la stagione nel migliore dei modi. La società ha fatto un grandissimo lavoro: quando parlo di due passi corretti mi riferisco a vincere e valorizzare la rosa, ci sarà un futuro importante e si potrà aprire un ciclo”.
Monza – Napoli, le formazioni: Osimhen non si tocca, per il resto spazio alle seconde linee
La voglia di chiudere alla grande non impedirà però a Spalletti di allargare le rotazioni, dando spazio anche a chi ha passato più tempo in panchina che in campo. L’unico intoccabile è Osimhen, la cui corsa al titolo di capocannoniere (+ 4 su Lautaro) è ancora aperta, per il resto però vedremo diversi volti nuovi rispetto al classico 4-3-3, dunque Meret in porta, Bereszynski, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera in difesa, Anguissa, Lobotka e Gaetano a centrocampo, Elmas, Osimhen e Zerbin in attacco. Formazione tipo invece per il Monza, che risponderà con un 3-4-2-1 con Di Gregorio tra i pali, Izzo, Pablo Marì e Caldirola nel reparto arretrato, Ciurria, Rovella, Pessina e Carlos Augusto in mediana, Sensi e Caprari alle spalle dell’unica punta Petagna.