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Inter, vittoria scacciacrisi. Milan, Champions in bilico

FIRSTonline

L’Inter respira e “passa” la pressione al Milan. Toccherà ai rossoneri infatti il fardello di scendere in campo con l’obbligo di vincere, pena ritrovarsi al sesto posto o addirittura all’ottavo, in caso di doppio successo di Atalanta e Sampdoria contro Spal e Frosinone. Insomma, battere il Cagliari a San Siro (ore 20.30) è addirittura vitale per le ambizioni Champions del Milan, come ammesso senza mezzi termini da Gattuso. “Ci giochiamo tantissimo – il suo incipit in conferenza stampa. – La squadra è maturata perché si sacrificano tutti ma dobbiamo essere bravi a restare attaccati al treno Champions fino alla fine. Contro il Cagliari sarà difficile, ma si può sempre migliorare. Bisogna essere bravi a entusiasmare i tifosi, non esistono partite facili e dovremo affrontare le sfide con voglia e coraggio”. Mancare l’appuntamento con la vittoria, al di là dei relativi risvolti di classifica (con tante squadre in pochi punti è facile passare dalle stelle alle stalle, come hanno dimostrato le romane), segnerebbe un netto passo indietro rispetto agli ultimi risultati, ed è facile immaginare il polverone che s’alzerebbe. Per far sì che ciò non accada bisognerà migliorare in fase offensiva, altrimenti il probabile muro del Cagliari potrebbe resistere senza particolare fatica. Gattuso infatti ha sì blindato la difesa (solo tre gol subiti nelle ultime otto partite) ma l’attacco ne ha inevitabilmente risentito, eccezion fatta per Piatek e Paquetà, gli unici in grado di accendere il reparto avanzato.

A loro si affida il tecnico rossonero nella speranza di sfruttare al meglio il fattore San Siro, visto che il Milan giocherà lì tre delle prossime quattro gare. Del resto la condizione fisica sembra più che buona è anche l’infermeria regala buona notizie: oggi si rivedrà Biglia, al rientro dopo oltre tre mesi di stop. Gattuso però non cambierà la formazione delle ultime settimane, dunque 4-3-3 con Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodríguez in difesa, Kessie, Bakayoko e Paquetà a centrocampo, Suso, Piatek e Calhanoglu in attacco. Maran, a secco di vittorie dal 26 dicembre (1-0 sul Genoa, da allora un pareggio e ben tre sconfitte), proverà a fermare l’emorragia di punti con il consueto 4-3-1-2, dunque Cragno tra i pali, Srna, Pisacane, Ceppitelli e Pellegrini nel reparto arretrato, Barella, Cigarini e Padoin in mediana, Ionita a supporto della coppia offensiva Joao Pedro-Pavoletti. Vivrà invece una domenica tranquilla l’Inter, che nella peggiore delle ipotesi (vittoria del Milan) manterrà inalterato il +4 in classifica. Tutto merito della vittoria di Parma, fondamentale per ridare un po’ di serenità a un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi: una sola partita non basta a cancellare tutti i problemi, ci mancherebbe, ma se non fossero arrivati questi 3 punti chissà cosa sarebbe successo.

Invece Spalletti, dopo una settimana passata, suo malgrado, su tutti i giornali e una vigilia in cui aveva ammesso, senza mezzi termini, di “giocarsi la carriera”, ha pescato il jolly a un quarto d’ora dalla fine, quando lo 0-0 sembrava ormai il risultato più probabile. Tre minuti sono bastati a Lautaro Martinez per abbattere Sepe e regalare il successo a tecnico e compagni (80’), il tutto su assist di Nainggolan, uno dei due giocatori più criticati da stampa e tifosi. L’altro, ovviamente, è Icardi e qui invece non ci sono buone notizie: il digiuno si allunga a 7 partite (record negativo da quando è in Italia), e la prestazione, più in generale, è stata tutt’altro che confortante. “La sua situazione va chiarita, perché poi quando si lasciano le cose a metà si lasciano aperte alle interpretazioni – il commento di Spalletti. – Qualche discorso di troppo si è fatto, ora è tempo di parlare di queste cose che ci siamo tirati indietro per mesi… Io, del resto, non gli ho creato nessun problema”. L’attacco, neanche troppo velato, alla questione-rinnovo dimostra come le tensioni con la società siano “sopravvissute” alla vittoria di Parma, a dimostrazione che una vittoria, per quanto importante, non basta a sistemare tutto quanto. Per quello servirà ritrovare costanza, a cominciare dalla trasferta di Vienna di giovedì. Intanto però l’Inter può passare una domenica senza elmetto e questo, considerato il periodo, è già qualcosa.  

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