Vittoria con brivido. Il 3-2 con cui l’Inter ha battuto il Monza non è stato affatto semplice, anzi i nerazzurri hanno tremato a lungo, venendone a capo solo a 10 minuti dal termine con un autogol, ma il prodotto non cambia. La vetta della classifica è stata rinsaldata, costringendo le inseguitrici a rispondere con la stessa moneta, pena allontanarsi pericolosamente. Dovrà vincere il Napoli, impegnato al Maradona contro la Fiorentina (ore 15), così come una tra Juventus e Atalanta, attese dal posticipo dello Stadium (20.45). Punti importanti anche in chiave Europa, con la Roma di scena a Empoli (18) nel tentativo di riscavalcare il Milan, tornato a vincere con il 3-2 (anche qui in rimonta) di Lecce.
Inter – Monza 3-2: Birindelli e Keita gelano San Siro, poi è rimonta nerazzurra
Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma che fatica! L’Inter ha sofferto tantissimo per battere il Monza ultimo in classifica, ma alla fine ci è riuscita grazie a una rimonta di tecnica e cuore, a conferma che questo gruppo non vuole mollare proprio niente. Partita tiratissima quella di San Siro, con una prima sliding door già al minuto 24’, quando il Var ha annullato l’1-0 di Lautaro per un tocco con la mano. Dopo questo episodio, il Monza di Nesta ha preso il controllo e al 32’ è passato in vantaggio grazie a un’azione magistrale di Dany Mota. Birindelli ha scambiato con il compagno, che di tacco ha servito il centrocampista, lanciato in porta per il gol dello 0-1. L’Inter ha reagito subito: Bastoni ci ha provato di testa, mentre Dumfries ha fallito il pari con uno scavetto a tu per tu con Turati. Al 44’, però, è arrivato lo splendido gol dell’ex Keita Balde, che ha pescato il sette con un tiro a giro imparabile per Martinez, proprio nel giorno del suo 30° compleanno. Doccia gelata a San Siro, ma a rialzare la temperatura ci ha pensato Arnautovic, in gol proprio un attimo prima dell’intervallo.
Nella ripresa, Inzaghi ha cambiato due difensori, mandando in campo Bisseck e Carlos Augusto al posto di Pavard e De Vrij, con Bastoni che è tornato centrale. I cambi hanno vivacizzato il gioco e l’Inter ha sfiorato il pari con Bisseck e Dumfries. L’appuntamento con il 2-2 è stato solo rimandato al 64’, quando Calhanoglu ha sorpreso Turati con un tiro dalla distanza. San Siro è tornato a spingere, ma ha dovuto attendere il 77’ per esplodere di gioia sul serio, quando Kyriakopoulos ha deviato nella sua porta un colpo di testa di Lautaro, confermato dalla Gol Line Technology. C’è stato ancora spazio per un palo di Thuram e una gran parata di Turati su Calhanoglu, ma il risultato non è più cambiato. L’Inter soffre e fatica, però vince e scappa a + 4 sul Napoli, a + 6 sull’Atalanta e a + 9 sulla Juventus, dando l’ennesimo segnale di forza alla corsa scudetto.
Inzaghi: “La battuta sul Triplete? Dovevo dire quattro, c’è anche il Mondiale per Club”
“Prendiamo più gol in campionato, ma prepariamo le gare tutte alla stessa maniera – l’analisi di Inzaghi -. Non è semplice recuperare energie e fare partite una dopo l’altra, il percorso è pieno di insidie e cerchiamo di migliorarci. Sul primo gol dovevamo difendere più da squadra, ma i ragazzi mi stanno dando tutto e li abbraccio uno ad uno. La nostra gente sa che stiamo dando tutto, ora affronteremo un Feyenoord riposato per non aver giocato in campionato: non è regolarissimo, ma potevano farlo e hanno fatto bene. La battuta sul Triplete? Avrei dovuto fare il segno del quattro, dimenticavo che c’è anche il Mondiale per Club”.
Lecce – Milan 2-3: Krstovic illude Giampaolo, Pulisic salva Conceiçao
Lecce-Milan al Via del Mare si conferma una partita speciale, capace di regalare emozioni forti, gol spettacolari e incredibili rimonte. Il Milan, reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, si è trovato sotto di due gol dopo un’ora di gioco grazie alla doppietta di Krstovic, ma è riuscito a rialzarsi e a ribaltare completamente lo scenario, portandosi a casa 3 punti importanti anzitutto per il morale. La miccia che ha riacceso i rossoneri è stato l’autogol di Gallo, dopodiché la squadra ha avuto la forza di rimontare un Lecce sin lì perfetto e conquistare una vittoria molto pesante. I problemi e le fragilità del Milan restano evidenti, ma il successo salentino dà morale e conferma che il gruppo non gioca contro l’allenatore, anzi, risponde positivamente alle difficoltà. Il Lecce ha messo in campo tutto ciò che sa fare: per un’ora ha sofferto il palleggio del Milan, ma ha dimostrato grande efficacia nelle ripartenze. I gol di Krstovic sono frutto di contropiedi perfetti, con tocchi veloci e inserimenti precisi che hanno messo in luce le difficoltà difensive dei rossoneri. Nella ripresa il Diavolo ha continuato a creare occasioni, per poi subire la doccia gelata del 2-0 ancora con Krstovic. Sembrava il preludio a un altro disastro, ma questa volta dalla panchina sono arrivate le mosse giuste: l’ingresso di Joao Felix, Abraham e Sottil ha portato brio e sfrontatezza, ma i protagonisti, a conti fatti, sono stati Leao e Pulisic, il primo propiziando (assieme a Joao Felix) l’autogol di Gallo e servendo l’assist del 3-2, il secondo con la doppietta che completato la rimonta.
Conceiçao: “Soddisfatto per l’atteggiamento, ora diventi l’abitudine”
“Abbiamo avuto più tempo in settimana per preparare la partita e sapevamo i punti forti e deboli del Lecce – il pensiero di Conceiçao -. Come qualità di gioco e intensità abbiamo creato tanto, abbiamo fatto due gol che sono stati annullati e dopo un tempo eravamo sotto. Nella ripresa non siamo rientrati bene e abbiamo subìto il secondo gol, però dopo è venuto fuori il carattere dei giocatori. Per l’atteggiamento devo fare i complimenti alla squadra, mi è piaciuto molto. A me piace molto lavorare sul campo, ma non abbiamo mai avuto il tempo in questi mesi. Qui abbiamo pressato in maniera più organizzata, questo perché abbiamo avuto modo di lavorare di più. I ragazzi questo carattere ce l’hanno, ma serve che sia una abitudine e poi in partita si vedrà. Pulisic? Si trova molto bene nel corridoio centrale, anche partendo dalla fascia. Io voglio lui e Musah tra le linee per sfruttare lo spazio. Cristian è molto intelligente e ha grandi qualità tecniche, può giocare in più ruoli, ma secondo me dà il meglio venendo al centro del campo partendo dall’esterno”.
Juventus – Atalanta (ore 20.45, Dazn)
Il big match che non ti aspetti. Non tanto per l’Atalanta, in corsa per il titolo da almeno tre mesi, quanto per la Juventus, tornata in orbita dopo un periodo decisamente più nero che bianco. Fino a qualche tempo fa Thiago Motta era sulla graticola, ma le cinque vittorie consecutive in campionato l’hanno portato a soli tre punti dal terzo posto, occupato proprio dalla Dea di Gasperini. Il popolo bianconero, ancora scottato dalle eliminazioni in Champions League e Coppa Italia, per ora fatica a lasciarsi andare a sogni di gloria, ma le cose cambierebbero in caso di successo odierno, con la Signora che aggancerebbe gli orobici, restando in scia a Inter e Napoli. Il tecnico italo-brasiliano è consapevole della delicatezza del match, ecco perché non vuole lasciare nulla al caso, scelte di formazione comprese. La prima novità sarà in difesa, con la coppia centrale inedita Kelly-Kalulu, alla luce delle condizioni non ottimali di Gatti. Il grande dubbio riguarda la trequarti, dove Motta dovrà decidere se schierare McKennie dal primo minuto o dare una maglia da titolare a Koopmeiners, tornato al gol lunedì scorso contro il Verona. Per il resto, ci saranno ancora Yildiz a destra e Nico Gonzalez a sinistra, alle spalle dell’unica punta Kolo Muani.
In casa Atalanta i problemi sono soprattutto in difesa, visto che Gasperini dovrà fare a meno di Posch (lesione del bicipite femorale sinistro, si ipotizzano almeno 3-4 settimane di stop). Il tecnico ritrova però Hien, che completerà il reparto assieme a Djimsiti e Kolasinac. In mezzo al campo spazio a Pasalic ed Ederson, con Bellanova e Zappacosta sulle corsie esterne, mentre in attacco la scelta cadrà sul “tridente pesante” composto da De Ketelaere, Retegui e Lookman.
Thiago Motta: “Non pensiamo alla classifica, ma solo a battere un avversario forte”
“Siamo concentrati come sempre alla prossima partita, perché conosciamo il livello del nostro avversario – ha puntualizzato Thiago Motta -. Non dobbiamo perdere energia su altro, ma mettere in pratica tutto quello che abbiamo dentro per arrivare alla vittoria. Loro sono una squadra molto particolare anche per caratteristiche dei giocatori e indicazioni del loro allenatore, inoltre hanno anche la capacità di cambiare le marcature durante la partita. Sono una squadra che giocano molto bene a calcio. Mi aspetto una squadra equilibrata ma sciolta, questo è calcio, un gioco, e noi in questo gioco dobbiamo superare l’avversario fisicamente e mentalmente. Poi i tifosi sono liberi di esprimere sensazioni ed emozioni, noi li rispetteremo sempre perché giochiamo anche per loro. Ho avuto anche io la sensazione che la squadra soffra un po’ lo Stadium e non mi sorprende, li vedo tutti i giorni, ma dobbiamo lavorarci perché giocare a calcio non deve diventare un peso. Bisogna avere entusiasmo, voglia di creare, prendersi dei rischi e responsabilità di creare delle giocate”.
Juventus – Atalanta, le probabili formazioni
Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Weah, Kalulu, Kelly, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Nico Gonzalez, Koopmeiners, Yildiz; Kolo Muani
In panchina: Perin, Pinsoglio, Costa, Gatti, Veiga, McKennie, Mbangula, Vlahovic
Allenatore: Thiago Motta
Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Rouhi, Savona, Douglas Luiz, Conceiçao
Squalificati: Nessuno
Atalanta (3-4-3): Carnesecchi; Toloi, Djimsiti, Kolasinac; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Retegui, Lookman
In panchina: Rui Patricio, Rossi, Hien, Sulemana, Cuadrado, Pasalic, Ruggeri, Samardzic, Palestra, Brescianini, Maldini
Allenatore: Gasperini
Indisponibili: Kossonou, Scalvini, Scamacca, Posch
Squalificati: Nessuno
Napoli – Fiorentina (ore 15, Dazn)
L’imperativo è vincere. Il Napoli si appresta alla sfida contro la Fiorentina, fondamentale per rilanciarsi nella corsa scudetto, con l’assoluta necessità di ritrovare i 3 punti. L’ultima vittoria degli azzurri, infatti, risale addirittura al 25 gennaio contro la Juventus: da allora 4 pareggi (l’ultimo sabato scorso con l’Inter) e una sconfitta. A certificare il momento di difficoltà anche il dato sui gol fatti e subiti (sei in entrambi i casi), tanto che per ritrovare un successo con la porta inviolata bisogna tornare al 2-0 sul Verona del 12 gennaio. Ma l’1-1 con la capolista ha avuto un sapore diverso rispetto agli altri: agguantare Inzaghi, per giunta in rimonta, dopo averlo messo all’angolo per tutto il secondo tempo, ha dato una sensazione di forza che non si vedeva da tempo e che Conte vuole cavalcare già oggi. Tre punti contro la Fiorentina rappresenterebbero una boccata d’aria fresca, un segnale positivo per tutto l’ambiente, bisognoso di ottimismo per affrontare al meglio la volata finale. Un elemento cruciale per il rilancio è Lukaku, a secco da cinque partite (precisamente dal rigore contro la Juventus) e chiamato a prendersi sulle spalle la squadra. Finora ha collezionato 9 gol e 7 assist, ma il tecnico si aspetta di più dal suo bomber, voluto a tutti i costi la scorsa estate. In attesa del rientro di Neres (potrebbe avvenire domenica prossima a Venezia), il Napoli ripartirà ancora dal 3-5-2, riproponendo l’undici che ha fermato l’Inter. Anche se la Fiorentina sta attraversando un periodo difficile (quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, compresa quella di Atene giovedì scorso), tanto da rimettere nuovamente in discussione Palladino, gli azzurri dovranno fare attenzione, perché staccarsi dalla capolista Inter, a sole dieci giornate dalla fine, potrebbe rivelarsi fatale.
Conte: “Vince chi è regolare e centrato, non dobbiamo avere ansie e preoccupazioni”
“Il fatto di aver fatto un’ottima partita con l’Inter, che è la squadra di riferimento e da battere, ci ha fatto piacere – ha sottolineato Conte -. Se confrontiamo le due partite di andata e ritorno sono state, nonostante i due pareggi, totalmente diverse. Sicuramente ci deve dar forza, ma se guardiamo la settimana prima ci indeboliamo, perché abbiamo perso col Como. Non è che puoi alzare o abbassare l’entusiasmo in base alle partite, devi essere sempre molto costante, i campionati li vince chi è regolare, centrato in tutte le cose, senza alti e bassi in paradiso o all’inferno. L’obiettivo, l’ho sempre detto, è rendere orgogliosi i nostri tifosi, nell’ultimo mese abbiamo fatto quattro pari e una sconfitta, ma fa parte del percorso di un campionato e dobbiamo lavorare, recuperare tutti, cercare di fare anche scelte sotto tutti i punti di vista. In alcuni momenti dobbiamo essere bravi, come stiamo facendo, a stringere i denti. Zero preoccupazioni, zero ansie e zero problemi”.
Napoli – Fiorentina, le probabili formazioni
Napoli (3-5-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Politano, Gilmour, Lobotka, McTominay, Spinazzola; Lukaku, Raspadori
In panchina: Scuffet, Contini, Juan Jesus, Marin, Olivera, Billing, Hasa, Okafor, Simeone, Ngonge
Allenatore: Conte
Indisponibili: Neres, Mazzocchi, Anguissa
Squalificati: Nessuno
Fiorentina (3-5-2): De Gea; Comuzzo, Pablo Marì, Ranieri; Dodo, Fagioli, Cataldi, Ndour, Gosens; Beltran, Kean
In panchina: Terracciano, Martinelli, Moreno, Pongracic, Richardson, Adli, Gudmundsson, Caprini
Allenatore: Palladino
Indisponibili: Bove, Colpani, Folorunsho
Squalificati: Mandragora, Zaniolo
Empoli – Roma (ore 18, Dazn e Sky)
Vietato fermarsi. A Empoli, la Roma cerca un’altra vittoria per proseguire la sua corsa in campionato, nel tentativo di continuare la scalata in classifica. Ranieri sta vivendo un momento d’oro, certificato dalla vittoria sull’Athletic Bilbao, la decima del 2025: solo l’Inter di Inzaghi è riuscita a fare meglio (con quella di ieri sono 11), ma la Roma potrebbe eguagliarla oggi. Il tecnico ha conquistato ben 30 punti in 15 partite di campionato (con 11 risultati utili consecutivi), superato solo da Inter (33) e Napoli (31).
Un cammino che la porterebbe a lottare per il titolo, davanti a club come Juventus e Lazio, se non fosse per quei primi tre mesi di stagione, ovviamente sotto gestione altrui. La Roma è solo nona, ma la rimonta resta incredibile considerando che il 14 novembre, giorno dell’arrivo di Sir Claudio, la squadra era a soli 2 punti dal terzultimo posto e in piena crisi d’identità. I protagonisti di questo riscatto giallorosso sono numerosi: da Shomurodov, eroe della partita contro l’Athletic, a Baldanzi, ma ci sono anche giocatori più esperti che stanno assumendo ruoli decisivi. Oltre a Dybala, la risalita della Roma racconta anche il 2025 d’oro dei due esterni Saelemaekers e Angelino, sempre fondamentali con gol e assist. Due giocatori che si sono presi la scena in questa fase cruciale, sotto la guida del carismatico Ranieri, vero maestro di rimonte impossibili.
Vincere a Empoli sarebbe molto importante per tutta una serie di motivi, tuttavia le fatiche di coppa potrebbero influire sulle scelte del tecnico, che recupera Paredes ma dovrà fare a meno dello squalificato Mancini e concederà un turno di riposo a Dybala e Celik. Al posto della Joya, dovrebbe giocare Soulé, mentre in difesa Hummels è in vantaggio su Nelsson.
Empoli – Roma, le probabili formazioni
Empoli (3-4-2-1): Silvestri; Goglichidze, Marianucci, De Sciglio; Gyasi, Henderson, Grassi, Pezzella; Esposito, Cacace; Colombo
In panchina: Vasquez, Seghetti, Sambia, Gravelo, Tosto, Bacci, Bembnista, Kovalenko, Konaté, Kouamé
Allenatore: D’Aversa
Indisponibili: Maleh, Ismajli, Viti, Fazzini, Zurkowski, Anjorin, Solbakken, Ebuehi, Sazonov, Haas, Pellegri
Squalificati: Nessuno
Roma (3-4-2-1): Svilar; Rensch, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Salah-Eddine; Soulé, Pellegrini; Shomurodov
In panchina: Gollini, De Marzi, Nelsson, Abdulhamid, Angelino, Sangaré, Pisilli, Gourna-Douath, Cristante, Baldanzi, El Shaarawy, Dovbyk
Allenatore: Ranieri
Indisponibili: Marin, Celik, Dybala
Squalificati: Nessuno