Un sabato ad alta quota. A parte la Juventus, impegnata domani a Bologna, scendono in campo tutte le squadre di vertice del nostro campionato a cominciare dall’Inter capolista, la prima a inaugurare la 17° giornata. Il match tra i nerazzurri e l’Udinese infatti darà il via (ore 15), seguito a ruota da Torino-Napoli (18) e da Roma-Cagliari (20.45), per un sabato che non darà sentenze definitive ma indicazioni comunque importanti nella lotta scudetto. Gare non proibitive ma sicuramente interessanti, anche perché le tre big in questione sono reduci da prove un po’ ballerine. L’Inter formato campionato non ha mai deluso, anzi, quella in versione Coppa Italia invece sì, mentre Napoli e Roma sono reduci da due pareggi piuttosto opachi e devono necessariamente tornare a vincere.
Mettiamoci anche che le avversarie odierne attraversano tutte un buonissimo momento di forma e il quadro è fatto: vittorie possibili ma non scontate. “Contro il Pordenone ho sbagliato io, ho cambiato troppo ma ora voglio ripartire dalle nostre certezze – il pensiero di Spalletti. – Abbiamo voglia di confermare il primato in classifica e di tenercelo il più a lungo possibile, di fronte troveremo un’Udinese che ha forza e qualità e che per questo non mi fa dormire la notte ma della mia Inter mi fido molto”. L’imperativo è cancellare le sofferenze (comunque a buon fine) di Coppa e ritrovare la squadra solida e concreta di campionato, dunque il tecnico riproporrà il 4-2-3-1 visto in casa della Juve con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Santon in difesa, Vecino e Borja Valero a centrocampo, Candreva, Brozovic e Perisic alle spalle dell’unica punta Icardi.
“Non facciamoci ingannare da quanto accaduto col Pordenone, questa sarà un’altra storia – ha replicato Oddo. – Difficilmente Spalletti sbaglia due partite di fila, per quanto la legge dei grandi numeri dica che prima o poi, forse, una partita la perderà…”. Il tecnico dell’Udinese spera sia proprio questa, tanto più che la sua squadra, da quando è arrivato lui, abbia infilato tre vittorie su quattro gare, Coppa Italia compresa. A San Siro i friulani scenderanno in campo col 3-5-2 con Bizzarri tra i pali, Nuytinck, Danilo e Larsen nel reparto arretrato, Widmer, Barak, Fofana, Jankto e Adnan in mediana, Perica e Lasagna in attacco. Subito dopo sarà la volta del Napoli, che a seconda di quanto accadrà a Milano potrà lottare per riprendersi il primo posto o per mantenere il secondo. La trasferta di Torino si presenta insidiosa, anche perché arriva nel momento più difficile della stagione azzurra. L’ultimo periodo infatti ha un po’ sporcato il quadro perfetto disegnato nei primi due mesi, in particolare l’ultima settimana che ha visto la squadra di Sarri perdere con la Juve, uscire dalla Champions e pareggiare in casa con la Fiorentina. Il tutto con la miseria di un solo gol segnato, a testimonianza di una situazione inedita per chi, fino a poco tempo fa, viaggiava gonfiando le reti di tutta Italia.
Ritrovare la porta sarà fondamentale già da oggi e Sarri spera che il rientro di Insigne possa aiutare a risolvere il problema: del resto, con Lorenzinho in campo, la musica è sicuramente diversa. A Torino vedremo il 4-3-3 tipo con Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Attenzione però ai granata, che dopo la vittoria sulla Lazio sono tornati a sognare l’Europa e non vogliono assolutamente arrendersi al Napoli senza lottare. Mihajlovic se la giocherà con lo stesso sistema degli azzurri affidandosi a Sirigu tra i pali, De Silvestri, N’Kolou, Burdisso e Molinaro nel reparto arretrato, Rincon, Valdifiori e Baselli in mediana alle spalle del tridente offensivo Iago Falque-Belotti-Ljajic. Il posticipo serale invece vedrà di scena la Roma di Di Francesco, che ospiterà all’Olimpico il Cagliari di Diego Lopez. Partita spinosa e non solo per il valore dei sardi, decisamente rinvigoriti dalla cura del tecnico uruguayano che ha portato 11 punti in 7 giornate. I giallorossi infatti avranno poi la Coppa Italia e, soprattutto, la trasferta prenatalizia in casa della Juve, impegni importanti che potrebbero condizionare testa e gambe.
“Io pretendo di arrivare in fondo a tutte le competizioni, se vogliamo migliorarci dobbiamo essere ambiziosi – ha replicato Di Francesco. – Chi si accontenta cade, bisogna giocare sempre per vincere e pensare partita dopo partita”. Il turnover ci sarà insomma, ma nulla di trascendentale. Il nome grosso che potrebbe restar fuori è quello di Nainggolan, se non altro perché diffidato e dunque a rischio per Torino. Il restante 4-3-3 però sarà quello tipo con Alisson in porta, Florenzi, Manolas, Juan Jesus e Kolarov in difesa, Pellegrini, De Rossi e Strootman a centrocampo, Perotti, Dzeko e Schick in attacco. Classico 3-5-2 invece per Diego Lopez, che proverà il colpaccio con Rafael tra i pali, Pisacane, Andreolli e Romagna nel reparto arretrato, Padoin, Barella, Cigarini, Ionita e Van Der Wiel in mediana alle spalle della coppia offensiva formata da Pavoletti e Joao Pedro.