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Inter, spareggio a Praga. Napoli, rilancio a Liverpool?

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Alta tensione. Inter e Napoli si preparano alla notte di Champions con la consapevolezza di non poter sbagliare, seppur per motivi differenti. Le ragioni di classifica, infatti, riguardano principalmente i nerazzurri, costretti a vincere a Praga per non dire addio all’Europa che conta, anche gli azzurri però, alla luce del difficile momento che stanno attraversando, avrebbero un gran bisogno di uscire indenni da Liverpool. È quella di Anfield, indubbiamente, la missione più proibitiva ma i punti più pesanti, come detto in precedenza, si trovano in Repubblica Ceca, dove andrà in scena un vero e proprio dentro o fuori, una sorta di semifinale per andarsi poi a giocare il tutto per tutto a San Siro contro il Barcellona.

Serata al cardiopalma insomma, anche perché lo Slavia, peraltro ancora in corsa, ha già dimostrato all’andata di essere una squadra tosta, molto lontana dallo stereotipo di vittima sacrificale. “Rispetto ad allora siamo cresciuti molto – ha replicato Conte. – Sappiamo che non abbiamo alternative alla vittoria, sono rimaste due gare e pensiamo alla prima. Abbiamo bisogno di vincere, è una partita difficile ma stimolante, ci deve dare grande entusiasmo”.

Ma il problema dell’Inter non è solo l’avversario: al lungo elenco di infortuni, infatti, s’è aggiunto anche Barella, costringendo i nerazzurri ad affrontare l’ultima parte dell’anno con la rosa più corta che mai. Il tecnico ha più volte chiesto rinforzi, in alcuni casi anche esasperando i toni, ma il mercato, si sa, aprirà solo a gennaio e dipenderà molto dall’eventuale qualificazione agli ottavi.

“Parlare oggi di mercato non mi sembra giusto – ha glissato Conte. – Noi dobbiamo parlare dei presenti e io, peraltro, li devo ringraziare. Stanno facendo qualcosa di importante e ora abbiamo una partita delicatissima: vogliamo giocarci le nostre chance”. Che, a livello di formazione, passano da un 3-5-2 abbastanza obbligato con Handanovic in porta, Godin, De Vrij e Skriniar in difesa, Candreva, Vecino, Brozovic, Borja Valero e Biraghi a centrocampo, Lautaro Martinez e Lukaku in attacco.

In casa Slavia invece tutti abili e arruolati, con Trpisovsky che sceglierà un 4-2-3-1 con Kolar tra i pali, Boril, Frydrych, Coufal e Kudela nel reparto arretrato, Soucek e Traoré in mediana, Sevcik, Stanciu e Olayinka alle spalle dell’unica punta Masopust.

Notte di gala anche a Liverpool, dove il Napoli, più che la qualificazione, si gioca la propria credibilità. Il pass per gli ottavi infatti resterebbe disponibile anche in caso di sconfitta, e se è vero che rimandare tutto all’ultima giornata presenta dei rischi, lo è anche che il Genk è ben altra cosa rispetto ai campioni d’Europa. Ma gli azzurri hanno tremendamente bisogno di scuotersi dalla negatività delle ultime settimane, che hanno trasformato una stagione promettente in una, almeno sin qui, ad alto rischio fallimento.

“C’è la consapevolezza che non stiamo facendo bene e siamo qui per preparare una gara importante, che richiede massima attenzione per passare il turno in Champions e raggiungere il primo obiettivo stagionale – ha spiegato Ancelotti. – Fortunatamente ci siamo conquistati la doppia possibilità di passare. La squadra sa che deve fare meglio, come la società e l’allenatore: bisogna trovare una soluzione”.

La conferenza di Anfield, occasione rara in questi tempi di silenzio stampa (concetto vietato in Europa), è stata poi l’occasione per fare il punto sulla situazione interna, dal mancato ritiro alle multe decise da De Laurentiis, passando, ovviamente, per il futuro del tecnico azzurro.

“Il silenzio stampa è stato una maniera per concentrarci sulle vicende di campo. Tante bocche hanno parlato a sproposito. Non ci sono giocatori e società contro, l’ambiente è molto più sereno di quanto si dica, siamo concentrati solo su come uscire da questo momento. Non ho mai pensato alle dimissioni perché ho la fiducia della società e quella dei giocatori”.

Vedremo se questa sera, magari stimolato dal palcoscenico, il Napoli saprà ritrovarsi: quel che è certo è che dovrà farlo senza Insigne, rimasto a casa dopo il problema muscolare rimediato a Milano. Ancelotti opterà per un 4-4-2 con Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Hysaj in difesa, Callejon, Allan, Elmas e Zielinski a centrocampo, Lozano e Mertens in attacco.

Il Liverpool, a caccia di una vittoria che gli darebbe il primo posto nel girone, risponderà con il canonico 4-3-3 con Alisson tra i pali, Alexander-Arnold, Lovren, Van Dijk e Robertson nel reparto arretrato, Fabinho, Henderson e Wijnaldum in mediana, Salah, Firmino e Mané nel tridente offensivo.

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