Un tuono sul campionato. La vittoria dell’Inter a Napoli, più che dare un segnale alla concorrenza, finisce per spaventarla, proprio come accade all’inizio di un temporale: solo il tempo dirà se sarà vera pioggia o solo un abbaglio, intanto però i nerazzurri tornano in vetta alla classifica e tagliano fuori, a meno di clamorosi colpi di scena, i campioni in carica. La squadra di Mazzarri scivola a meno 11 dalla capolista e le recriminazioni arbitrali (ne parliamo tra poco) non cambiano la sostanza: il vero obiettivo, a questo punto, è mantenere la zona Champions, attualmente condivisa con la Roma di Mourinho, vittoriosa sul Sassuolo e balzata al quarto posto.
Napoli – Inter 0-3, Calhanoglu, Barella e Thuram riportano Inzaghi davanti alla Juve
Vittoria importantissima quella dell’Inter, oltretutto in una serata che sembrava partita all’insegna della sofferenza. Al 17’ Inzaghi, già privo di Pavard e Bastoni, perdeva De Vrij per infortunio muscolare e si trovava costretto ad adattare Carlos Augusto, trasformato “braccetto” di sinistra per mancanza di alternative.
Il Napoli poi mostrava gambe e fame, tanto che la prima occasione arrivava dopo appena 3’ con Elmas, il cui tiro veniva murato da Sommer. Al 12’ Thuram trovava il gol dopo una combinazione con Lautaro, ma Massa annullava per fuorigioco di pochi centimetri: un’avvisaglia bella e buona di quanto sia forte l’intesa tra i due, ad oggi componenti della miglior coppia del campionato. Al 44’, dopo una traversa di Politano (36’) e una grande uscita di Meret su Lautaro (39’), ecco l’episodio che faceva godere l’Inter ed esplodere il Napoli, vale a dire il gol di Calhanoglu. Un tiro stupendo quello del turco, al termine di un’azione viziata però da un fallo di Lautaro su Lobotka: Massa lasciava correre e il Var, per questioni di protocollo, rispettava la decisione senza ulteriori indagini.
Gli azzurri rientravano dagli spogliatoi decisi a rimettersi in pista e al 58’ sfioravano l’1-1 con Kvaratskhelia, il cui tiro chiamava Sommer al miracolo. Prima, però, c’era un contatto molto sospetto in area tra Acerbi e Osimhen e la decisione di Massa di lasciar correre, alla luce di quanto sarebbe accaduto di lì a pochi secondi, si rivelava essere la vera sliding door della partita. Sul ribaltamento di fronte, infatti, l’Inter trovava il raddoppio con Barella e la contesa, di fatto, finiva. Sotto di due gol e fiaccato nello spirito, oltre che nelle gambe, il Napoli mollava e i nerazzurri andavano più volte vicini al 3-0, fino a trovarlo col solito Thuram, chirurgico nel concretizzare l’assist del neo-entrato Cuadrado (85’).
Inzaghi: “Vincere così a Napoli ci rende felici, è stata una prova di forza”
“Ho abbracciato uno a uno i ragazzi, se lo meritano – ha esultato Inzaghi -. Era la quinta trasferta nelle ultime sei gare, vincere così a Napoli ci rende felici, ma sappiamo che c’è ancora tantissimo lavoro da fare. È stata una prova di forza e di squadra, da parte di chi ha iniziato il match e anche di chi è entrato. Avevamo bisogno di una prova così e dopo il 2-0 siamo diventati padroni del campo. Bisognava mettere in conto di soffrire un po’ in questo stadio, il Napoli più lo si tiene lontano dall’area, meglio è: quando abbiamo sofferto di più è perché ci siamo abbassati troppo. L’Inter sta ammazzando il campionato? Ora scriveranno che non abbiamo rivali, ma a Lisbona sul 3-0 del primo tempo stavano già preparando altri titoli. Siamo abituati, i ragazzi sono stati toccati già altre volte…”.
Mazzarri non parla, il ds Meluso: “Giornataccia per Massa e per il Var, non meritiamo mortificazioni”
“Mazzarri ha preferito non venire anche perché preferiamo evitare squalifiche – l’analisi del ds azzurro Mauro Meluso -. Siamo molto scontenti, è una mortificazione che non ci meritiamo. Massa e il Var sono incappati in una giornataccia, può capitare a tutti, anche ai giocatori, ma penso che sia stato così. Il primo gol ci ha dato una mazzata ed era sicuramente viziato da un fallo su Lobotka, che meritava l’intervento immediato. Poi c’è il rigore su Osimhen: io sono stato un calciatore, se ti prendono il tendine d’Achille perdi l’appoggio e vai giù, è un fallo e andava sanzionato. Non vogliamo fare dietrologie e complottismi, ma prendere quel primo gol ci ha condizionato fortemente. Non voglio discutere in maniera insensata, ma secondo me non ce lo meritavamo, ci sentiamo troppo penalizzati”.
Sassuolo – Roma 1-2, Dybala e Kristensen portano Mou in zona Champions
Risultato pesante anche a Reggio Emilia, dove la Roma porta a casa tre punti d’oro in chiave Champions. Vittoria soffertissima quella giallorossa: basti pensare che il match, al minuto 76, vedeva in vantaggio il Sassuolo grazie al gol segnato da Matheus Henrique nel primo tempo. Alla fine però a sorridere è stata la squadra di Mourinho, trascinata da Kristensen, uno degli uomini meno attesi e rivelatosi invece decisivo, prima procurandosi il rigore dell’1-1 (76’, trasformato da Dybala), poi trovando il definitivo 1-2 con un tiro deviato da Ruan Tressoldi (82’). Il ribaltone vale l’aggancio al Napoli in zona Champions, ma non basta a placare la vena battagliera di Mourinho, nonostante il buon arbitraggio della coppia Marcenaro-Di Bello (sereni in ogni decisione-chiave, compresa l’espulsione di Boloca al 63’).
Mourinho fa le interviste in portoghese in segno di polemica, Dionisi gli risponde
“Parlo portoghese perché il mio italiano non è sufficientemente forbito e forte per esprimere certi concetti, quando ho parlato di stabilità emotiva intendevo una qualità che, nella vita e nel calcio, è necessaria per rendere ai massimi livelli – ha spiegato lo Special One, polemicamente, nella sua lingua madre -. Rispetto a ciò che ha destato malumore tra i tifosi e i tesserati del Sassuolo quando non abbiamo restituito un pallone, ho detto alla loro panchina che per ricevere fair-play bisogna darlo, ma un loro giocatore è carente in ciò (ogni riferimento a Berardi non è puramente casuale, ndr). Voglio ringraziare la proprietà e il direttore Pinto che nelle ultime 24 ore mi hanno dato sostegno e fiducia, questa è stata una vittoria importante, sofferta e meritata. Anche sull’1-0 la nostra era la migliore squadra in campo”.
“Fortunatamente sono educato e mi permetto di parlare solo dei miei giocatori e della mia squadra – ha replicato Dionisi -. Se c’è una squadra che ha il fair play siamo noi e non quella che avevamo dall’altra parte, e comunque si fa a prescindere. Voi continuate a elogiare frasi inammissibili, per me non vale la pena neanche parlarne”.