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Inter-Sassuolo: Berardi gela San Siro e riapre il campionato. Il Milan risale, Napoli e Lazio tornano a vincere

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Clamoroso a San Siro! La sconfitta dell’Inter col Sassuolo rimette in discussione gli equilibri del campionato, quantomeno in questa prima fase. I nerazzurri, fino a ieri capaci solo di vincere e dominare, sono stati battuti dai “terribili neroverdi” e, di conseguenza, agganciati dal Milan corsaro a Cagliari. Sorride, anche se a denti stretti, pure il Napoli di Garcia tornato in scia grazie al successo sull’Udinese, così come la Lazio di Sarri, capace di battere l’insidioso Torino.

Inter – Sassuolo 1-2, Inzaghi: “Persa lucidità dopo l’1-1, sconfitta che fa male”

La notizia del mercoledì arriva da San Siro dove l’Inter capolista è stata battuta, per giunta in rimonta, dal Sassuolo. Una sconfitta che brucia, sia perché vale l’aggancio del Milan a quota 15 punti che per le modalità con cui è arrivata, visto che i nerazzurri erano andati in vantaggio e sembravano poter gestire la pratica senza troppi problemi. Invece la squadra di Dionisi è stata capace di ribaltare il gol di Dumfries (45+1’) con un uno-due terribile firmato da Bajrami (54’) e Berardi (63’), il primo con la complicità di Sommer, il secondo grazie alla tecnica del capitano neroverde, tornato in grande spolvero dopo le polemiche estive. Inzaghi ha tentato di rinvigorire l’Inter con i cambi, ma gli ingressi di Sanchez, Frattesi e Carlos Augusto non hanno portato a nulla di concreto, lasciando i 3 punti nelle tasche degli emiliani, al secondo scalpo eccellente dopo quello di sabato con la Juve. “Abbiamo fatto un buon primo tempo, anche se per quanto creato dovevamo fare più di un gol – l’analisi di Inzaghi -. Nella ripresa siamo partiti bene, poi c’è stato l’infortunio dell’1-1 e da lì abbiamo perso lucidità, dopodiché è arrivata la prodezza di Berardi. Ci spiace, brucia perché i ragazzi erano abbattuti nel perdere in casa. Fa male, ma dobbiamo essere lucidi a capire dove fare meglio, perché fra 48 ore ci sarà un’altra partita difficilissima (contro la Salernitana, ndr)”. 

Cagliari – Milan 1-3, Pioli: “Vittoria meritata, la società mi ha accontentato sul mercato”

Il successo del Milan a Cagliari diventa così ancor più importante, anche perché ottenuto con un ampio turnover. La missione di Pioli non era facile: ottenere il massimo facendo riposare i titolari più importanti, Leao e Giroud su tutti. È andata esattamente così, nonostante siano stati i rossoblu di Ranieri a passare in vantaggio per primi con Luvumbu al 29’, peraltro dopo tante occasioni sprecate dal Diavolo. Poteva essere il preludio a una serata storia, invece i rossoneri sono riusciti a ribaltare la partita già nel primo tempo grazie a Okafor (40’, tap-in vincente dopo respinta difettosa di Radunovic) e Tomori (45’, tocco sotto porta sugli soli di un corner), indirizzando i 3 punti verso Milano. E quando Loftus-Cheek, agli albori della ripresa (60’), ha pescato il tiro del 3-1 dalla distanza, s’è capito che i giochi erano sostanzialmente fatti, prima che il Sassuolo rendesse la serata davvero piacevole. “Dovevamo passare in vantaggio noi, ma non siamo stati concreti e abbiamo subito gol su un’ingenuità su rimessa laterale – il pensiero di Pioli -. Siamo stati bravi a reagire con lucidità ribaltando il risultato e portando avanti una gara con le nostre idee di gioco. Abbiamo vinto meritatamente, ribaltando una partita che poteva diventare molto complicata”.

Napoli – Udinese 4-1, Garcia: “La squadra ha rimesso l’orologio all’orario giusto”

Serata di festa anche per il Napoli, nonostante i tanti avvenimenti degli ultimi tre giorni. Il caso Osimhen, deflagrato con tutta la sua potenza tra domenica e mercoledì, rischiava di lasciare parecchi strascichi, invece la squadra, almeno sul campo, ha mostrato di essere unita e compatta, ma soprattutto famelica di cancellare gli ultimi risultati e prendersi i 3 punti. E così la povera Udinese di Sottil (a proposito: panchina a rischio?) è stata letteralmente assaltata dall’inizio alla fine, tanto che il 4-1 finale è persino stretto. I gol di Zielinski (19’, rigore), Osimhen (39’), Kvaratskhelia (74’) e Simeone (82’) sono pochi rispetto all’enorme mole di occasioni create, così come la rete di Samardzic (81’) è più frutto di una splendida azione personale che di una vera e propria reazione dell’Udinese. “La squadra ha rimesso l’orologio all’ora giusta – la metafora scelta da Garcia -. La squadra ha giocato bene, gestendo la gara e costruendo tante occasioni, poi abbiamo spinto anche per superare la sfortuna, come per i due pali di Kvara. Mentalmente la squadra è stata forte, non ci voleva solo il gol preso. Osimhen? Dopo Bologna eravamo tutti frustrati per non aver vinto, lui lo era di più per il rigore sbagliato ma è tutto rientrato. Poi ci sono stati degli episodi maldestri, ma nessuno sui social voleva fare del male. Sono solo reazioni istintive, ma posso assicurare che lui ama la maglia del Napoli e farà di tutto sul campo. Non so se rimetterà sui suoi social le foto con il Napoli, ma ama la maglia e darà tutto per il Napoli. Non vi preoccupate per me, ho esperienza e spalle larghe per gestire tante cose”. 

Lazio – Torino 2-0, Sarri: “Noi tornati? Non eravamo mai andati via…”

Sorrisi anche in casa Lazio, dove si può festeggiare la seconda vittoria stagionale dopo i flop delle ultime settimane. I biancocelesti hanno avuto la meglio sul Torino grazie a un 2-0 firmato da Vecino (56’) e Zaccagni (75’), dopo un primo tempo con molte difficolta, sia per quanto concerne il gioco che le occasioni. Sarri, sotto pressione per i risultati (3 sconfitte, 1 pareggio e 1 vittoria, fino a ieri) non si è certo snaturato, ottenendo il successo con le proprie idee, anche se il gioco continua a essere lontano parente di quello della scorsa stagione. Lotito può tirare un sospiro di sollievo, almeno per qualche ora: la risposta definitiva sullo stato di salute della sua Lazio arriverà solo sabato, quando la squadra andrà a San Siro per fare visita al Milan. “La verità è che non eravamo mai andati via – le parole di Sarri -. Nelle ultime quattro partite abbiamo fatto 7 punti, ma stiamo pagando le prime 2 e per rimettere a posto la situazione ci vorrà tanto tempo. Abbiamo cercato di sistemare alcune cose, non dobbiamo andare in ansia di risultati ma preoccuparci solo delle prestazioni”.

Genoa – Roma (ore 20.45, Dazn)

Il cerchio della sesta giornata si chiuderà oggi con Genoa-Roma, che completerà il quadro assieme a Frosinone-Fiorentina e Monza-Bologna (ore 18.30). I giallorossi, attualmente al 14esimo posto, possono solo vincere altrimenti la zona Champions, obiettivo dichiarato della società, si allontanerebbe in modo preoccupante. Mancare l’appuntamento con i 3 punti, inoltre, stabilirebbe un record negativo per Mourinho, mai a secco di successi per più di 6 trasferte in carriera: cifra eguagliata domenica scorsa a Torino (3 pareggi e altrettante sconfitte), ragion per cui è arrivato il momento di sfatare il tabù. Di fronte però ci sarà un Genoa agguerrito e deciso a cancellare la sconfitta di Lecce, ovviamente facendo valere l’effetto Marassi, già decisivo nel 2-2 contro il Napoli.  

Genoa – Roma, le formazioni: Pellegrini torna titolare, confermata la coppia Dybala-Lukaku

Mou sa di trovarsi di fronte al primo bivio della stagione, ecco perché non ha nessuna intenzione di sciogliere la coppia Dybala-Lukaku, nonostante il calendario fitto di impegni tra campionato ed Europa League. Ma lo Special One ha troppo bisogno di punti per rinunciare alla Dy-Lu, dunque la confermerà per la terza gara di fila nella speranza che basti per ritrovare la vittoria. La grande novità odierna riguarda Lorenzo Pellegrini, pronto a tornare in campo dopo lo stop rimediato durante la sosta: da allora il capitano non ha più giocato nemmeno un minuto, ora però è pronto e si riprenderà maglia e fascia. Il 3-4-2-1 giallorosso vedrà così Rui Patricio in porta, Mancini, Llorente e Ndicka in difesa, Kristensen, Cristante, Paredes e Spinazzola a centrocampo, Pellegrini e Dybala sulla trequarti, Lukaku in attacco. Gilardino risponderà con un 3-4-1-2 con Martinez tra i pali, Bani, Dragusin e Vasquez nel reparto arretrato, De Winter, Strootman, Badelj e Frendrup in mediana, Malinovskyi alle spalle della coppia offensiva formata da Gudmundsson e Retegui. 

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