Un pareggio che va bene a tutti ma non fa felice nessuno. Anzi, a guardar bene una grande vincitrice dopo l’1-1 tra Inter e Roma c’è e si tratta della Lazio di Simone Inzaghi: il risultato di San Siro, unito al suo 5-1 sul Chievo, le permette di agganciare in classifica proprio i nerazzurri, con la possibilità, in caso di successo nel recupero di mercoledì contro l’Udinese, di staccarli e prendersi il terzo posto in solitaria.
Tra tre giorni si capiranno molte cose visto che in campo andranno anche i giallorossi, impegnati a Marassi con la Sampdoria: una vittoria porterebbe anche loro a quota 43 assieme all’Inter, col risultato che la corsa Champions diventerebbe ancor più incerta ed entusiasmante.
Tutto ciò è frutto del pari di San Siro, risultato che lascia un po’ di amaro in bocca a tutti: ai nerazzurri, che hanno sì trovato il gol alla fine ma dopo aver sprecato diverse occasioni, ai giallorossi, che pur soffrendo avevano comunque tenuto il vantaggio per quasi tutta la gara. Si può dire che le due squadre si siano sostanzialmente divise il match, con gli uomini di Di Francesco più in palla nel primo tempo e quelli di Spalletti nel secondo.
Non a caso anche la cronologia dei gol ha seguito questo copione: vantaggio della Roma al 31’ con El Shaarawy, bravo e freddo nello sfruttare un errore di Santon e battere Handanovic con un tocco morbido, pareggio dell’Inter all’86’ con Vecino, chirurgico nel capitalizzare al meglio l’assist di Brozovic con un’incornata imparabile. “Noi siamo l’Inter, dobbiamo avere il coraggio di giocarcela alla pari contro avversari di questo livello – l’analisi di Spalletti. – Se andiamo in campo con timore non otteniamo niente, ciò che più conta è prendere coscienza della nostra forza come abbiamo fatto nella ripresa”. Bicchiere mezzo pieno anche per Di Francesco, che comunque porta via da San Siro un punto pesantissimo, oltretutto in una settimana terribile sotto il profilo del mercato. “Se volete parlare di quello dovete farlo con la società – ha glissato il tecnico. – Io so solo che Dzeko è un mio giocatore e lo schiero, poi si vedrà. Per 70’ abbiamo fatto un’ottima gara, purtroppo poi siamo calati: avremmo dovuto sfruttare meglio il predominio del primo tempo”.
Chi sorride al termine di questa giornata è sicuramente il Milan, che ha ripreso il campionato proprio come l’aveva concluso prima della sosta, ovvero vincendo. Certo, il successo sul Cagliari non basta per migliorare una classifica molto al di sotto delle aspettative stagionali, però permette di guardare al futuro con maggior ottimismo. La squadra sta sempre meglio sotto il profilo atletico, inoltre Gattuso sembra aver finalmente trovato un undici tipo a cui affidarsi. La dimostrazione sta nel fatto che, per la prima volta in questa stagione, i rossoneri sono riusciti a rimontare un avversario e a portare a casa una vittoria dopo essere andati sotto. Il gol di Barella all’8’ (errore di Donnarumma) lasciava presagire una serata nera, invece il Milan non s’è perso d’animo e dopo aver costruito alcune potenziali occasioni da gol ha trovato l’episodio che gli ha permesso di ribaltare gli scenari. Il fallo di Ceppitelli su Kalinic ha permesso a Kessie di trovare l’1-1 su rigore (35’), poi gli stessi due giocatori sono stati protagonisti anche sul gol del 2-1, con il croato ad assistere e l’ivoriano a finalizzare (87’).
Nella ripresa il match è proseguito sul filo dell’equlibrio, sino a quando i rossoneri non sono rimasti in 10 per l’espulsione di Rodriguez. Ne è uscito un finale di sofferenza, con il Cagliari (anche lui in inferiorità numerica per il rosso a Barella, seppur solo nel recupero) a sfiorare il pari con un colpo di testa di Pavoletti a match praticamente concluso. Alla fine però ha vinto il Milan e ora la parola crisi può davvero tornare in soffitta. “Sono contento perché stiamo crescendo ed esprimendo un buon calcio – le parole di Gattuso. – Ora dobbiamo solo pensare partita per partita, poi tra qualche tempo vedremo dove saremo riusciti ad arrivare”.