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Inter, Roma e Milan: sarà il giorno della riscossa?

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Conta solo vincere. Per l’Inter, che non vuole perdere ulteriore terreno dalla capolista Juve, per la Roma, decisa ad avvicinare la zona Champions, per il Milan, chiamato a cominciare l’era Pioli nel migliore dei modi. Domenica con l’obbligo dei tre punti dunque per nerazzurri, giallorossi e rossoneri, peccato però che di fronte si troveranno avversari insidiosi e tutt’altro che arrendevoli come Sassuolo, Sampdoria e Lecce. Sarà la squadra di Conte la prima a scendere in campo nel lunch-match di Reggio Emilia (ore 12.30), contro quei neroverdi che sono diventati un vero e proprio tabù. E dire che la prima volta, nell’ormai lontano 2013, si era conclusa con un roboante 7-0 per l’Inter, risultato quasi bissato l’anno successivo (7-1): da allora però il Sassuolo ha decisamente preso le misure, tanto che gli ultimi cinque incontri lo hanno premiato con quattro successi e un pareggio. 

Urge invertire la rotta, anche perché l’Inter, in caso di vittoria, totalizzerebbe un poker consecutivo in trasferta riuscitole solo altre quattro volte nella sua storia: sarebbe un bel modo, non c’è che dire, per archiviare il Derby d’Italia e rimettersi a caccia della Juve. Il problema però è che la sosta non ha certo aiutato a ricaricare le batterie, anzi i nerazzurri hanno perso uomini importanti come Sanchez, D’Ambrosio e Sensi, ritrovandosi così con una coperta piuttosto corta. “C’è molto dispiacere soprattutto per Alexis, stava lavorando duro per tornare il giocatore che conosciamo – il commento di Conte. – Ora però dobbiamo pensare a chi c’è, ho grande fiducia in ogni singolo di questa rosa. La squadra poi ha lavorato benissimo e quando ti alleni così non puoi che essere soddisfatto”. 

Il tecnico vuole riprendere il filo con la vittoria interrotto da Barcellona e Juventus, dunque senza pensare minimamente allo “spareggio” Champions di mercoledì contro il Borussia Dortmund. Al Mapei Stadium vedremo la miglior Inter possibile, al netto ovviamente degli infortuni, dunque 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Candreva, Gagliardini, Brozovic, Barella e Asamoah a centrocampo, Lautaro Martinez e Lukaku in attacco. 4-3-3 d’ordinanza anche per De Zerbi, che tenterà di proseguire la tradizione positiva dei suoi affidandosi a Consigli tra i pali, Muldur, Marlon, Peluso e Toljan nel reparto arretrato, Traoré, Obiang e Duncan in mediana, Berardi, Caputo e Defrel nel tridente offensivo.

Archiviato l’anticipo di pranzo, sarà tempo di concentrarsi su Sampdoria-Roma, meteo permettendo (ore 15). Il comune di Genova infatti ha decretato l’allerta arancione per via delle piogge previste tra oggi e domani: al momento in cui scriviamo la partita si giocherà, ma è giusto non darlo del tutto per scontato. Ad ogni modo la Roma ha il dovere di prepararsi al meglio e non solo perché di fronte si troverà la Samp di Claudio Ranieri, chiamato a risollevarla dall’ultimo posto in classifica. Il pari tra Lazio e Atalanta consente a Fonseca di avvicinarsi prepotentemente alla zona Champions, obiettivo dichiarato in estate dalla società, a patto però di conquistare l’intera posta in palio.

“Loro hanno cambiato allenatore, inoltre c’è l’incertezza del meteo, tutte cose che rendono questa partita difficile – l’analisi del tecnico portoghese -. Noi però ci siamo preparati bene, lavorando soprattutto sulle soluzioni offensive: dobbiamo migliorare molto in zona gol”. Effettivamente la mole di occasioni create non corrisponde alle finalizzazioni, anche perché gli infortuni non hanno certo aiutato: oggi, per esempio, la Roma dovrà rinunciare, almeno in partenza, a Dzeko, operatosi allo zigomo e dunque lontano dalla forma migliore. Fonseca schiererà dunque un 4-2-3-1 con Pau Lopez in porta, Spinazzola, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa, Cristante e Veretout a centrocampo, Florenzi, Zaniolo e Kluivert alle spalle dell’unica punta Kalinic.

Ranieri, alla sua prima sulla panchina blucerchiata, cercherà punti preziosissimi con il suo classico 4-4-2, dunque Audero tra i pali, Bereszynski, Colley, Ferrari e Murru nel reparto arretrato, Rigoni, Ekdal, Vieira e Jankto in mediana, Gabbiadini e Quagliarella in attacco. In serata invece i riflettori saranno tutti su San Siro, dove il Milan di Pioli se la vedrà contro il Lecce di Liverani (ore 20.45). Un debutto non certo impossibile per l’ex tecnico della Fiorentina, ma proprio per questo da vincere a tutti i costi: un passo falso, infatti, scatenerebbe nuovamente la rabbia di critici e tifosi, tutt’altro che convinti dalla scelta di via Aldo Rossi. Pioli sa bene di essere un osservato speciale, e soprattuto di non avere il tempo dalla sua.

Quello, infatti, se l’è già giocato Giampaolo, col risultato che la classifica è un mezzo disastro e solo una decisa inversione di marcia può rimetterla in piedi. “I giorni che siamo stati insieme non sono tantissimi, mi aspettavo di trovare attenzione e disponibilità e ho avuto queste risposte – ha spiegato Pioli. – La cosa più importante sarà la prestazione di contro il Lecce, dimostrare di avere le idee chiare. Per il resto vedremo cosa succederà da qui alla prossima sosta, queste 5 partite ci daranno qualche riferimento in più, ma la mentalità giusta è concentrarsi sempre e solo sulla prossima gara”. E allora sotto col Lecce, avversario che, numeri alla mano, va molto più forte in trasferta che in casa.

Il tecnico rossonero, nel giorno del suo 54esimo compleanno, ha scelto un 4-3-3 con Donnarumma in porta, Conti, Musacchio, Romagnoli ed Hernandez in difesa, Kessié, Biglia e Paquetà a centrocampo, Suso, Piatek e Rebic (favorito su Leao) in attacco. Liverani, a caccia del terzo successo fuori casa della stagione, risponderà con un 4-3-1-2 che vedrà Gabriel tra i pali, Rispoli, Rossettini, Lucioni e Calderoni nel reparto arretrato, Majer, Tachtsidis e Tabanelli in mediana, Mancosu alle spalle della coppia offensiva composta da Falco e Babacar. 

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