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Inter-Roma è il big match della serie A che torna: chi perde è già out. Occhio anche a Milan e Napoli

FIRSTonline

Dove eravamo rimasti? La Serie A riprende il suo corso dopo la sosta per le Nazionali e lo fa subito col botto, ovvero con un sabato che ci regala già un big match come Inter-Roma. Sarà quello di San Siro, evidentemente, il piatto principale della giornata, ma guai a sottovalutare Napoli-Torino e Empoli-Milan, ancor più delicate visto lo scontro diretto tra nerazzurri e giallorossi. Domani poi sarà la volta di Atalanta-Fiorentina, Juventus-Bologna e Lazio-Spezia, ma a queste penseremo solo tra qualche ora: prima c’è un sabato tutto da vivere, pronto a regalarci le emozioni che attendiamo da 15 giorni.

Inter-Roma (ore 18, Dazn)

Cominciamo da San Siro e da una sfida tanto affascinante quanto delicata, tra due squadre reduci da una sconfitta e dunque da maneggiare con cura. La pressione maggiore ce l’ha sicuramente l’Inter, chiamata a riscattarsi dopo il ko di Udine e il conseguente carico di polemiche, annacquato solo dagli avvenimenti successivi, che peraltro non hanno certo dato una mano: il passivo di bilancio di 140 milioni e il complicarsi del caso Skriniar (il contratto scade a giugno ma lui, ammaliato dalle sirene parigine, sembra sempre meno convinto di rinnovare) sono ulteriori problemi sulle spalle di Inzaghi, giunto forse al momento più difficile della sua carriera interista. Oggi la Roma, martedì il Barcellona, sabato il Sassuolo, poi nuovamente il Barça: inutile dire che i prossimi giorni saranno importantissimi, forse addirittura decisivi per la sua panchina.

Inzaghi intanto si difende: “Dove vado io aumentano trofei e ricavi”

“Dove alleno io aumentano i ricavi, diminuiscono le perdite e si vincono i trofei, è stato così alla Lazio ed è così anche all’Inter – ha sottolineato il tecnico nerazzurro -. Abbiamo qualche punto di ritardo, stiamo lavorando e il tempo non è stato tantissimo nella sosta perché avevo solo quattro giocatori di movimento. Se mi sento a rischio? Noi allenatori lo siamo sempre, ogni partita e ogni allenamento. Stiamo cercando di lavorare di più e meglio, poi vedremo cosa dirà il campo, ma io ho la tranquillità giusta”.

Inter-Roma, le formazioni: Dybala c’è, Lukaku no

E allora aspettiamo l’esame definitivo, dunque quello del terreno verde, che vedrà l’Inter senza giocatori fondamentali come Brozovic (non ci sarebbe stato a prescindere dall’infortunio, vista la squalifica rimediata a Udine) e Lukaku, ancora ai box nonostante il lavoro fatto durante la sosta. Inzaghi sperava di recuperare sia lui che Calhanoglu, ma solo il turco è riuscito a recuperare: Big Rom, invece, non è ancora pronto, tanto che salterà quasi sicuramente anche il Barcellona. La formazione odierna sarà così diversa dal solito, anche perché martedì ci sarà lo scontro con i blaugrana di Xavi ed è necessario ruotare un po’ gli uomini.

Il 3-5-2 nerazzurro vedrà così Handanovic in porta, Skriniar, Acerbi e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Asllani, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Lautaro e Dzeko in attacco. Mourinho, squalificato e dunque in tribuna (non a caso ha saltato anche la conferenza stampa), tornerà in quello stadio che non lo ha mai dimenticato, ma questa volta non potrà fare sconti: anche la sua Roma, del resto, è reduce da una sconfitta quantomeno fastidiosa con l’Atalanta. Allora José non aveva potuto contare su Dybala, questa volta invece l’argentino ci sarà, anche se il suo stato di forma andrà verificato sul campo. Il 3-4-2-1 giallorosso sarà composto da Rui Patricio tra i pali, Mancini, Smalling e Ibanez nel reparto arretrato, Celik, Cristante, Pellegrini e Spinazzola in mediana, Dybala e Zaniolo alle spalle dell’unica punta Abraham. 

Empoli-Milan (ore 20:45, Dazn e Sky)

San Siro sotto i riflettori, ma anche il Castellani avrà parecchie attenzioni su di sé. A Empoli infatti arriva il Milan, a sua volta reduce dalla sconfitta con il Napoli, ma soprattutto fiaccato dagli infortuni di Maignan e Theo Hernandez, costretti a saltare diverse partite prima di tornare abili e arruolati (soprattutto il portiere, che potrebbe star fermo almeno un mese). Pioli però non può permettersi altri passi falsi, specialmente con Chelsea (due volte) e Juventus alle porte: i punti cominciano a pesare e gli Scudetti, si sa, passano anzitutto dai campi di provincia.

Pioli: “Partita troppo importante, dobbiamo vincere”

“È una partita troppo importante, perché dobbiamo cominciare al meglio questo troncone di campionato – ha confermato il tecnico rossonero -. Vincere in trasferta è sempre il nostro obiettivo, sicuramente non esserci riusciti molto nelle prime sette è un fatto, ma l’unica prestazione al di sotto delle nostre possibilità è stata quella di Sassuolo. In altre occasioni sarebbe bastato qualcosina in più per raccogliere punti, ad ogni modo veniamo da una sconfitta e vogliamo rialzarci subito, dunque tornare a fare 3 punti”.

Empoli-Milan, le formazioni: Pioli senza Maigan e Theo Hernandez

Le assenze più pesanti, come detto in precedenza, sono quelle di Maignan e Theo Hernandez, veri e propri perni della squadra: non a caso, infatti, sono i due più impiegati della rosa. Sostituirli non sarà semplice, ma Pioli ha già dimostrato in passato di sapersela cavare indipendentemente dagli infortuni, tanto più di fronte a un avversario molto meno strutturato del suo Milan. Il 4-2-3-1 vedrà così Tatarusanu in porta, Kalulu (Calabria ha recuperato, ma dovrebbe partire dalla panchina), Kjaer, Tomori e Ballo-Touré in difesa, Tonali e Pobega a centrocampo, Saelemaekers, De Ketelaere e Leao alle spalle del solito Giroud.

Classico 4-3-1-2 invece per Zanetti, che risponderà con Vicario tra i pali, Stojanovic, De Winter, Luperto e Parisi nel reparto arretrato, Haas, Marin e Bandinelli in mediana, Pjaca sulla trequarti, Satriano e Lammers in attacco.

Napoli-Torino (ore 15, Dazn)

Last but not least, come direbbero gli americani, il match tra Napoli e Torino, che anzi sarà proprio l’apertura dell’ottava giornata. L’entusiasmo, dalle parti di Castel Volturno, è alle stelle dopo la vittoria di Milano, che ha certificato la competitività di una squadra partita in sordina, ma capace di smentire tutti con una partenza quasi perfetta, sia in campionato che in Champions. Ora però Spalletti è chiamato a un mese e mezzo di fuoco, nel quale dovrà vedersela principalmente con squadre di fascia medio-bassa, da sempre le più difficili per il suo Napoli. Il popolo azzurro, infatti, non ha dimenticato i punti persi dell’anno scorso, forse decisivi ai fini dello Scudetto, così come il pareggio contro il Lecce di qualche settimana fa. Urge sterzare fin da subito, dunque già da oggi contro il Toro di Juric, a sua volta costretto a fare punti dopo il ko interno con il Sassuolo.

Spalletti non si nasconde: “Siamo pronti a lottare per lo scudetto”

“Siamo una squadra giovane ma ambiziosa, i più giovani vogliono diventare dei campioni e la società è stata molto brava sul mercato – ha spiegato Spalletti in conferenza stampa -. Vogliamo essere in lotta fino in fondo per il campionato, c’è un’alta classifica affollata con squadre forti che stanno producendo un buon calcio. Noi ci siamo adattati bene, stiamo portando avanti il nostro discorso e c’è da continuare con questo atteggiamento. Il Torino è un brutto cliente, sappiamo il valore della squadra, della società e di un allenatore che lavora tanto, sarà una partita difficile, ma noi siamo pronti”.

Napoli-Torino, le formazioni: Simeone favorito su Raspadori

Il tecnico azzurro recupera Politano a tempo record, mentre deve ancora attendere qualche giorno per Osimhen, il cui rientro dovrebbe avvenire domenica prossima a Cremona, o al più tardi nella gara di ritorno contro l’Ajax. Per il resto però tutti a disposizione, per un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano (favorito su Lozano), Simeone e Kvaratskhelia in attacco. 3-4-2-1 d’ordinanza per Juric, che risponderà con Milinkovic-Savic tra i pali, Djidji, Buongiorno e Rodriguez nel reparto arretrato, Singo, Lukic, Linetty e Lazaro in mediana, Vlasic e Miranchuk (al rientro dopo l’infortunio rimediato alla prima giornata a Monza) alle spalle dell’unica punta Sanabria.

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