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Inter, nel toto-allenatore spunta Zola. Milan, test a Palermo

L’uomo giusto ancora non c’è. Sembra incredibile ma l’Inter non ha ancora individuato con certezza il sostituto di De Boer. Tra casting, colloqui telefonici e chiacchiere più o meno private, si evince che per la panchina più calda d’Italia è ormai corsa a tre: Marcelino, Pioli e Zola, il nuovo tecnico nerazzurro sarà uno di questi. Lo spagnolo, ad oggi, è il grande favorito, se non altro perché il suo nome scalda Kia Joorabchian e dunque anche Suning, legata a doppio filo (prima o poi ci spiegheranno il perché?) al potentissimo procuratore iraniano. La corrente milanese invece (Ausilio, Gardini e Zanetti) continua a spingere per una soluzione italiana, ragion per cui Pioli resta in corsa e con lui anche Zola, gradito ai cinesi per questioni di nome e ricevuto ieri nell’ennesimo colloquio. Oggi, probabilmente, sapremo come finirà questa storia, intanto però a San Siro c’è una partita col Crotone da vincere a tutti i costi (ore 18). “Tutte queste voci non ci distraggono, pensiamo solo al campo – ha assicurato Stefano Vecchi, coach ad interim destinato a tornare in Primavera. – So bene che dopo questa gara non ci sarò più, ecco perché ci tengo a fare bella figura. E i ragazzi non vengono coinvolti in queste cose, sono a mia completa disposizione per questa partita”. Che non si può proprio sbagliare e non solo per la pochezza tecnica dell’avversario, ultimo in classifica con soli 5 punti (ma reduce dalla vittoria sul Chievo che ha riacceso le speranze salvezza): l’Inter deve riprendere al più presto a fare risultati, altrimenti la crisi potrebbe davvero diventare senza fine. Vecchi ha capito subito la delicatezza del momento, ecco perché, nonostante l’avversario, riproporrà il 4-4-1-1 compatto già visto in coppa, nella speranza però che il risultato sia diverso. Davanti ad Handanovic giocheranno Santon, Miranda, Murillo e Nagatomo, con Candreva, Joao Mario, Gnoukouri e Perisic a centrocampo, Banega sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. Nicola, rinfrancato dal successo sul Chievo, replicherà con un 4-3-3 con Cordaz tra i pali, Rosi, Ceccherini, Ferrari e Mesbah nel reparto arretrato, Rohden, Capezzi e Barberis in mediana, Trotta, Falcinelli e Palladino nel tridente offensivo.

Clima decisamente più sereno in casa Milan, dove si pensa solo ed esclusivamente alla partita di Palermo. La trasferta del Barbera (ore 15) potrebbe mandare in orbita la squadra di Montella, pronta a staccare le inseguitrici per il terzo posto, e tutto questo nonostante una situazione societaria in bilico (il closing con i cinesi non ha ancora una data ufficiale) da diversi mesi. “Sono stato molto chiaro con i miei sin dall’inizio, dobbiamo pensare solo al campo – ha ribadito il tecnico rossonero. – Affronteremo un avversario con delle idee, guai a sottovalutarlo basandoci sulla classifica. Contro il Palermo devi giocare con aggressività altrimenti si rischiano brutte figure, loro ci metteranno tanto furore agonistico e noi non dovremo essere da meno”. Parole pensate ad arte, probabilmente per evitare l’effetto “pancia piena” già visto una decina di giorni fa contro il Genoa. Rispetto ad allora però il Milan ha avuto una settimana intera per preparare la partita, ecco perché le aspettative sono molto superiori. Montella dovrà fare a meno di Niang (non convocato dopo una settimana di febbre) ma per la prima volta potrà contare su Mati Fernandez: il cileno, fortemente voluto proprio da lui, è di nuovo a disposizione anche se partirà solo dalla panchina. Il 4-3-3 rossonero vedrà dunque Donnarumma in porta, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Kucka, Locatelli e Pasalic (favorito su Sosa) a centrocampo, Suso, Bacca e Bonaventura in attacco. De Zerbi, chiamato a fare risultato per non rischiare l’esonero, risponderà con un 4-1-4-1 quadrato e aggressivo: Posavec tra i pali, Morganella, Vitiello, Rajkovic e Aleesami nel reparto arretrato, Gazzi “diga” alle spalle della mediana composta da Diamanti, Hiljemark, Chochev e Quaison, Nestorovski là davanti.

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