Missione scaccia-crisi. Inter e Milan, dopo essersi ritrovate faccia a faccia nel derby di Coppa Italia, riprendono i rispettivi percorsi in campionato con la consapevolezza di non poter più sbagliare. Discorso che vale per entrambe: i nerazzurri infatti sono reduci da 3 sconfitte consecutive che stanno mettendo a repentaglio tutto il buono fatto sinora e i rossoneri, per quanto rinfrancati dal successo di mercoledì, sono ancora in piena emergenza di classifica.
Contro Lazio e Fiorentina, insomma, non si può proprio sbagliare, pena sprofondare in una crisi da cui sarebbe davvero difficile uscire. Il match più delicato e interessante è senza dubbio quello dell’Inter a San Siro, dove Spalletti riceverà la squadra di Inzaghi in un vero e proprio scontro diretto per la Champions. Partita che dunque assume significati importantissimi, tanto più dopo le sconfitte con Udinese, Sassuolo e Milan, che hanno inficiato un cammino che sembrava perfetto.
“Abbiamo fatto tutto noi e solo noi possiamo trovare la soluzione per uscirne – il commento del tecnico dell’Inter – Nessuno può aiutarci da fuori, prima avevamo fatto cose eccezionali ed è per questo che ora tutti ci giudicano negativamente. Non vogliamo essere in difficoltà, siamo abbastanza forti per superare tutto questo”.
Parole cariche di fiducia che non nascondono però una certa tensione: la Lazio non è certo l’avversario migliore per chi, nelle ultime 5 partite (Coppa Italia compresa), ha segnato solo un gol. Di questo momentaccio proverà a giovarsene la squadra di Inzaghi, decisa a venire a San Siro per prendersi tutto il bottino.
“Loro saranno feriti nell’orgoglio ma dovranno passare sulla mia squadra, pronta a vendere cara la pelle – ha spiegato il tecnico biancoceleste – Voglio una prova da Lazio, dovremo giocare al 120% per fare risultato”.
Capitolo formazioni: Spalletti deve rinunciare a Miranda e D’Ambrosio, ragion per cui il suo 4-2-3-1 subirà delle variazioni e vedrà Handanovic in porta, Cancelo, Skriniar, Ranocchia e Nagatomo in difesa, Vecino e Gagliardini a centrocampo, Candreva, Borja Valero e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi.
Squadra quasi al completo invece per Inzaghi, che a parte Caicedo può contare su tutti i propri giocatori: il tecnico schiererà un 3-5-2 con Strakosha tra i pali, Wallace, De Vrij e Radu nel reparto arretrato, Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic e Lulic in mediana, Luis Alberto e Immobile in attacco.
Ad inaugurare la giornata calcistica sarà però il Milan di Gattuso, atteso dall’insidiosa trasferta di Firenze (ore 12.30). Il derby vinto ha dato una bella boccata d’ossigeno, su questo non c’è dubbio, è chiaro però che non basta per cancellare tutti i problemi emersi sino a pochi giorni fa. La classifica dei rossoneri resta difficilissima e un’eventuale nuova sconfitta al Franchi la renderebbe addirittura disastrosa: evenienza che Gattuso vuole evitare a tutti i costi.
“La vittoria di mercoledì ci ha dato tanta forza ma fisicamente siamo alla canna del gas – ha spiegato il tecnico – Spero di non vedere sul campo la stanchezza che ho visto nell’ultimo allenamento, servirà una prestazione da squadra altrimenti saranno 95 minuti molto difficili”.
I supplementari del derby, con annesso l’enorme carico di tensione emotiva, potrebbero dunque farsi sentire in negativo ma c’è anche la possibilità che diano al Milan una fiducia diversa, figlia di chi ha saputo rialzarsi proprio nel momento più difficile.
Di fronte poi ci sarà una Fiorentina che va a corrente alternata (2 vittorie e 3 sconfitte nelle ultime 5) e reduce dall’eliminazione di Coppa Italia di martedì: 24 ore prima, d’accordo, ma pur sempre una partita nelle gambe… I punti servono a entrambe e nessuno potrà fare sconti.
Gattuso schiererà un 4-3-3 con Gigio Donnarumma (recuperato, il fratello Antonio torna in panchina) in porta, Calabria, Bonucci, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Kessié, Montolivo e Bonaventura a centrocampo, Suso, Cutrone (Kalinic non è nemmeno convocato) e Borini in attacco.
Stesso sistema di gioco anche per Pioli, che risponderà con Sportiello tra i pali, Laurini, Astori, Pezzella e Biraghi nel reparto arretrato, Benassi, Badelj e Veretout in mediana, Chiesa, Simeone e Thereau nel tridente offensivo.