Vittorie, gol e tanti sorrisi. Domenica di festa per Napoli, Inter e Milan, che chiudono così il turno pre-sosta con punti pesanti, anzi pesantissimi, in chiave Champions. Già, perché al momento l’obiettivo di tutte e tre è questo, seppur con i dovuti distinguo. La squadra di Ancelotti infatti potrebbe anche ambire a qualcosa in più se non fosse che la Juve, questa Juve, non sembra conoscere limiti, ad ogni modo ciò che conta di più è restare attaccati al treno ed è per questo che battere il Sassuolo era pressoché fondamentale.
Il 2-0 del San Paolo permette al Napoli di restare a meno 6 dalla capolista e questo, in attesa (o meglio, nella speranza) di una frenata, lo mantiene comunque in corsa, oltre che al secondo posto in solitaria. Protagonista, ancora una volta, Insigne, capace di incidere anche senza giocare dall’inizio. Il turnover di Ancelotti infatti non ha risparmiato nemmeno lui e il risultato è stato addirittura stupefacente: il suo sostituto Ounas ha trovato subito il gol spaccapartita (3’) e lui, entrato nella ripresa, ha trovato il 2-0 con destro a giro “alla Del Piero” (72’).
“Hanno giocato tutti perché lo meritano, non sono matto a ruotarne così tanti – il commento di Ancelotti – Lo faccio perché vedo giocatori professionali che mi danno garanzie. Scudetto? Non facciamo la corsa su nessuno, proviamo a restare aggrappati, ma pensiamo a migliorare le nostre prestazioni per essere competitivi fino alla fine”.
Esattamente quello che vuole l’Inter di Spalletti, ormai lanciatissima verso le posizioni più nobili della classifica. La vittoria di Ferrara è la sesta consecutiva tra campionato e Champions, un ruolino di marcia importantissimo che vale il terzo posto a soli due punti dal Napoli, mica male per chi, appena tre settimane fa, annaspava nel mare della crisi.
Poi però si sono svegliati i giocatori chiave, su tutti Icardi: anche ieri, contro un’ottima Spal, è stato lui a spezzare l’equilibrio e a indirizzare la sfida. Prima una spizzata di testa con fortunata e decisiva deviazione di Djorou (14’), poi una zampata su assist di Perisic nel finale di gara (78’), proprio quando il gol di Paloschi (72’) sembrava averla fissata sul risultato di 1-1. Tanto rammarico per una Spal bella e sprecona (Antenucci ha sbagliato un rigore al 18’) e conseguente gioia per l’Inter, ormai diventata squadra cinica e matura.
“Quando la gara è tornata in parità la reazione per i tre punti c’è stata – le parole entusiaste di Spalletti – Questa è una caratteristica che hanno in pochi e la mia squadra non aveva, ora però sì. Ed è importantissima”.
Piano piano anche il Milan di Gattuso sta trovando continuità e, di conseguenza, una classifica sempre migliore. Certo, a guardarla oggi la zona Champions è lontana ma la partita da recuperare contro il Genoa permetterebbe di agguantarla, chiudendo così definitivamente critiche e polemiche. Quel 31 ottobre è ancora lontano e prima ci saranno battaglie piuttosto delicate (derby su tutte), intanto però Gattuso, battendo il Chievo, ha raggiunto la terza vittoria in una settimana e dato così un bella rinsaldata alla sua panchina.
Appena 10 giorni fa si parlava addirittura di esonero, oggi invece ci si gode il 3-1 di San Siro, il secondo di fila dopo quello di giovedì contro l’Olimpiacos. Allora fu decisivo Cutrone, ieri invece la scena se l’è presa tutta Higuain: la sua doppietta (27’ e 34’, assist di Suso) ha indirizzato i 3 punti verso Via Aldo Rossi e regalato al popolo rossonero un secondo tempo tranquillo, “scosso” solo dai bei gol di Bonaventura (56’) e Pellissier (63’).
“Questa squadra ha sempre espresso un buon calcio, vuole sempre giocare – l’analisi di Gattuso – Prima non eravamo in crisi ma non riuscivamo a chiuderle. Higuain? È un campione che riesce a finalizzare, è un ragazzo che si è messo a disposizione del gruppo, è esigente ma si fa voler bene”.
Ora un weekend di pausa, dopodiché si ripartirà col botto: il derby di Milano, infatti, catalizzerà l’attenzione di tutto il campionato. E il puzzle relativo alla zona Champions aggiungerà tasselli decisamente importanti.