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Inter-Milan, derby ad alta tensione, domenica di fuoco per le romane, Juve e Napoli non si fanno male

Il derby della Madonnina è già uno spartiacque soprattutto per il Milan: se i rossoneri perdono, salata la panchina di Fonseca. Romane in fibrillazione: la Lazio affronta la difficile trasferta di Firenze e la Roma riceve la capolista Udinese in un clima di contestazione per il sorprendente licenziamento di De Rossi. Deludente pareggio tra Juve e Napoli, che scontenta entrambe

Inter-Milan, derby ad alta tensione, domenica di fuoco per le romane, Juve e Napoli non si fanno male

Un punto a testa che lascia tutto invariato. Il big match tra Juventus e Napoli si è concluso con un pareggio che non soddisfa davvero nessuno, ma nemmeno scontenta. A inizio stagione, del resto, mancano ancora gli automatismi giusti e non perdere diventa persino più importante che vincere, specialmente in confronti così delicati come questo tra Thiago Motta e Antonio Conte. Lo 0-0 di Torino sorride soprattutto alle avversarie, a cominciare dalle milanesi: il derby di stasera (ore 20:45) potrebbe permettere il doppio sorpasso all’Inter, oppure rilanciare il Milan, per cui c’è ballo l’intero progetto Fonseca. Domenica di fuoco pure per la Capitale, con la Lazio attesa dall’insidiosa trasferta di Firenze (12:30) e la Roma a riceve la rivelazione Udinese (18:00), il tutto in un Olimpico in subbuglio dopo il clamoroso ribaltone De Rossi-Juric.

Juventus – Napoli 0-0: poche occasioni, Thiago Motta e Conte non si fanno male 

Nel grigiore generale di una sfida meno emozionante del previsto, è certamente Conte ad uscirne meglio: la sua squadra ha superato indenne la prova dello Stadium, mentre Thiago Motta deve fare i conti con il terzo 0-0 di fila, a dimostrazione di un’ottima solidità difensiva, ma anche di grosse difficoltà a fare gol. Detto ciò, il pareggio finale dà la sensazione di due cantieri aperti, con gli allenatori ancora alle prese con esperimenti tattici e di uomini.

Conte ha sorpreso tutti abbandonando il canonico 3-4-2-1 per un inedito 4-2-3-1, con il neo acquisto McTominay alle spalle del tridente Politano-Lukaku-Kvaratskhelia. Mossa interessante che verrà certamente riproposta, come spiegato dallo stesso allenatore in conferenza stampa, ma non completamente redditizia non tanto per lo scozzese, uno dei migliori, quanto per la serata storta dei top player offensivi, Lukaku in primis.

Thiago Motta, dal canto suo, non ha cambiato nulla dal punto di vista tattico, ma ancora una volta ha mostrato di non avere alcun interesse nelle gerarchie. La fascia destra è stata affidata a Savona, con Kalulu a far coppia con Bremer e il “povero” Danilo a guardare, per l’ennesima volta, la gara dalla panchina. La mossa più forte, però, è arrivata nell’intervallo, con l’evanescente Vlahovic sostituto per Weah: non si tratta ovviamente di una bocciatura definitiva, ma è chiaro che il tecnico non può essere soddisfatto del suo bomber, a secco per la quinta partita su sei stagionali (ha segnato solo a Verona). La partita non ha dato particolari spunti, con il Napoli pericoloso con McTominay e Politano (due volte) e la Juve a rispondere con Koopmeiners, senza però mai pungere davvero. Lo 0-0, insomma, è il giusto risultato per quanto visto sul campo, in una gara decisamente meno frizzante delle aspettative.

Thiago Motta: “La strada è giusta, ma bisogna migliorare. Vlahovic? Nessun problema”

“Quando una squadra si chiude così non è facile giocare per nessuno, ma la strada è quella giusta, la prestazione è stata buona – l’analisi di Thiago Motta -. Siamo arrivati fino agli ultimi trenta metri, ma poi non siamo riusciti a cambiare ritmo e a cercare la profondità con qualità. In queste situazioni dobbiamo cercare anche il tiro da fuori, perché abbiamo giocatori con queste caratteristiche. Per vincere dobbiamo e possiamo fare di più, abbiamo incontrato squadre forti e fatto una buona prestazione, ma non possiamo essere contenti del risultato. La strada è quella giusta però. Abbiamo schiacciato il Napoli, ma dobbiamo migliorare negli ultimi metri. Vlahovic fuori all’intervallo? Sta bene, non ha alcun problema, ha fatto un buon primo tempo e aiutato la squadra”.

Conte: “Moderatamente soddisfatto. Il 4-2-3-1 è il sistema più adatto a noi”

“So quanto è difficile fare risultato qui, contro una squadra che ci ha dato 18 punti l’anno scorso – ha puntualizzato Conte -. Abbiamo fatto un’ottima prestazione a livello di attenzione, ma dovevamo fare meglio quando avevamo noi la palla per sfruttare le situazioni offensive. Il cambio di sistema tattico nasce dal fatto che nell’ultimo giorno di mercato ho avuto a disposizione più scelta in mezzo al campo, ora ho un reparto abbastanza forte da sfruttare. Lavoriamo da tempo su questo sistema di gioco alternandolo con il 3-4-2-1 che ci tornerà utile in altre occasioni, ho scelto il 4-2-3-1 perché con la rosa che ho a disposizione è quello un po’ più semplice per noi, anche per avere alternative. Non ho la rosa per il 3-5-2, rovino le caratteristiche di troppi. Sono moderatamente soddisfatto anche se abbiamo fatto bene”.

Inter – Milan (ore 20:45, Dazn)

Da un big match all’altro. L’epicentro della domenica è certamente San Siro, dove Inter e Milan daranno vita al derby della Madonnina numero 240, il 203 in campionato. Inutile ribadire che le squadre ci arrivano in momenti diametralmente opposti, non tanto per la classifica (i nerazzurri hanno solo 3 punti in più dei rossoneri), quanto per prestazioni e ambiente. La squadra di Inzaghi viaggia serena, ancor di più dopo il bel pareggio di Manchester che l’ha definitivamente elevata a “grande d’Europa”, quella di Fonseca invece vive in un clima di delusione e nervosismo, pronto a degenerare in contestazione in caso di ennesima sconfitta.

Già dopo il Liverpool si sono sentiti cori contro i giocatori, ma un KO nel derby (sarebbe il settimo di fila!) farebbe letteralmente saltare il banco, ovvero la panchina del tecnico portoghese, per molti già irrecuperabile. Gli spifferi di Milanello raccontano di un rapporto difficile con Ibrahimovic, a sua volta nel mirino della critica per i toni poco ortodossi (diciamo pure da spaccone) utilizzati nel battibecco con Boban (“il mio ruolo? Sono il boss, comando io e tutti lavorano per me”).

Ufficialmente Fonseca gode ancora della fiducia del club, in realtà si gioca tutto stasera: in caso di sconfitta, infatti, verrebbe esonerato, con Sarri e Tudor in pole per prenderne il posto. Ecco perché tenterà il tutto per tutto, mandando in panchina due “intoccabili” come Pavlovic e Loftus-Cheek per un 4-4-2 ultra-offensivo con Pulisic, Morata, Abraham e Leao in attacco. Inzaghi, come detto in precedenza, non ha di questi problemi e vive il derby come una grande opportunità, anzitutto per tagliare il Milan fuori dai giochi, poi per ritrovare il filo con la vittoria e approfittare del pari tra Juve e Napoli.

Inzaghi: “I derby passati non contano, sarà una partita aperta”

Abbiamo ancora da dimostrare tantissimo, la stagione è appena iniziata, non dobbiamo pensare ai derby passati perché non portano punti e gol – ha sottolineato Inzaghi -. Dovremo fare una gara di grande determinazione, perché i derby vanno oltre i pronostici e ogni dettaglio sarà fondamentale. Sappiamo che partita troveremo e cosa rappresenta il derby per noi, per la società, per i nostri tifosi. Ci vorrà un’Inter speciale, dopo la gara che abbiamo fatto in Europa abbiamo speso tante energie fisiche e mentali, ma a volte nei derby trovi energie che neanche pensavi di avere. Non penso a come troverò il Milan, solo a cosa dovremo fare noi: serviranno corsa, aggressività e determinazione. Quel che è stato è stato, loro sono un’ottima squadra con un ottimo allenatore, dobbiamo farci trovare pronti con l’organizzazione e le qualità che abbiamo”.

Fonseca: “Siamo frustrati, ma uniti. Sento la fiducia della società”

C’è una grande frustrazione, ma siamo uniti per uscire da questa situazione – il pensiero di Fonseca -. La squadra capisce il momento, lavoriamo insieme per fare meglio, sapendo che l’unica soluzione è lavorare. Giochiamo contro un grande avversario, però abbiamo tanto da guadagnare in questa partita, dobbiamo pensare in modo positivo: può essere importante per noi. So che in Italia non si valorizza il gioco ma il risultato, eppure mi hanno portato qui perché volevano cambiare. Continuo a credere nelle mie idee, con la qualità che abbiamo dobbiamo avere molto di più la palla e creare molto di più. Il mio futuro? Non penso a questo, mi concentro solo su ciò che posso controllare. Sono arrivato qui con fiducia oggi, si dice che i giocatori non siano felici, mi sarebbe piaciuto farvi vedere gli ultimi allenamenti: sono stati fantastici, per questo ho fiducia nel futuro. Non posso dire altro, questa è la verità, ma ho sempre sentito la fiducia della società”.

Inter – Milan, le probabili formazioni

Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro

In panchina: Martinez, Di Gennaro, De Vrij, Bisseck, Darmian, Carlos Augusto, Asllani, Frattesi, Zielinski, Taremi, Arnautovic, Correa

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Buchanan

Squalificati: nessuno

Milan (4-4-2): Maignan; Emerson Royal, Tomori, Gabbia, Theo Hernandez; Pulisic, Fofana, Reijnders, Leao; Morata, Abraham

In panchina: Torriani, Raveyre, Pavlovic, Terracciano, Bartesaghi, Loftus-Cheek, Musah, Zeroli, Chukwueze, Okafor, Jovic

Allenatore: Fonseca

Indisponibili: Sportiello, Thiaw, Florenzi, Bennacer, Calabria

Squalificati: nessuno

Roma – Udinese (ore 18, Dazn e Sky)

Tensione alle stelle anche all’Olimpico, dove andrà in scena la prima di Juric sulla panchina della Roma. La folle settimana giallorossa, iniziata con l’esonero di De Rossi e proseguita con la scelta del tecnico croato, culminerà così in un match complicatissimo contro l’Udinese di Runjaic, sin qui la sorpresa più bella dell’intero campionato. Inutile dire che i giallorossi, fermi a quota tre punti dopo quattro giornate, sono obbligati a vincere, così come che il clima sarà tutt’altro che compiacente.

La Curva Sud ha preso malissimo l’esonero di DDR e ha già annunciato la contestazione per la prima mezzora di partita, nella quale lascerà vuoto il settore più caldo del tifo, seguita anche dai Roma Club sparsi per lo stadio. Poi, una volta entrati, non è chiaro quale sarà l’atteggiamento, ma molto dipenderà dalla risposta della squadra, chiamata a partire forte per non esasperare ulteriormente gli animi.

Non è chiaro se Ryan e Dan Friedkin saranno sugli spalti, mentre non ci sono dubbi sulla presenza della CEO Lina Souloukou e del ds Ghisolfi: facile immaginare l’accoglienza del pubblico, molto arrabbiato pure con i cosiddetti “senatori” Pellegrini e Cristante, rei (a loro dire) di aver remato contro all’ormai ex Capitan Futuro. Juric, in tutto questo, deve isolarsi e preparare al meglio la gara, consapevole che una partenza positiva, mai come questa volta, è necessaria, ma anche maledettamente complicata.

Juric si presenta: “La società mi ha chiesto di andare in Champions”

“La proprietà è stata chiara, sta impostando un cambiamento e ha preso tanti giocatori giovani da crescere – le prime parole di Juric in giallorosso -. C’è una buonissima base esperta, mi hanno chiesto risultati e sviluppo dei giocatori, oltre che portare la Roma in Champions e tenerla lì. Sono quattordici anni che faccio questo lavoro fra Primavera, Serie B e vice-allenatore, da otto sono in Serie A e Roma è la piazza più grande che abbia mai allenato, questa è una grandissima occasione e di certo non sono andato a pensare al contratto, ma soltanto se fossi in grado di allenarla e penso si possa far bene. De Rossi ha fatto un grandissimo lavoro e lo si vede anche dal comportamento dei giocatori. La squadra ha raggiunto un buonissimo livello, anche se punto a introdurre cose già viste in passato e che si possono applicare”.

Roma – Udinese, le probabili formazioni

Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hermoso, Ndicka; Celik, Kone, Pisilli, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk

In panchina: Ryan, Marin, Hummels, Dahl, Abdulhamid, Sangaré, Cristante, Paredes, Baldanzi, El Shaarawy, Soulé, Shomurodov

Allenatore: Juric

Indisponibili: Saelemaekers, Le Fée

Squalificati: nessuno

Udinese (3-4-2-1): Okoye; Kristensen, Bijol, Giannetti; Ehizibue, Karlstrom, Lovric, Kamara; Thauvin, Brenner; Lucca

In panchina: Padelli, Sava, Ebosse, Touré, Kabasele, Abankwah, Zemura, Rui Modesto, Zarraga, Payero, Atta, Ekkelenkamp, Davis, Bravo, Pizarro

Allenatore: Runjaic

Indisponibili: Sanchez

Squalificati: nessuno

Fiorentina – Lazio (ore 12:30, Dazn)

Ad aprire la domenica saranno Fiorentina e Lazio, impegnate in un lunch match piuttosto frizzante. Questo primo scorcio di campionato ha mostrato due squadre frizzanti e votate all’attacco, ma con risultati piuttosto diversi: quella di Baroni, tolto il passo falso di Udine, ha raccolto due vittorie e un pareggio e mostrato spunti di gioco interessanti, quella di Palladino, invece, s’è limitata a tre pari e a una sconfitta, a cui bisogna aggiungere gli stenti in Conference League (il passaggio del turno contro la modestissima Puskas Academy è avvenuto solo ai rigori).

La Viola, insomma, ha bisogno di cambiare marcia, mentre la Lazio cerca continuità che darebbe morale e autostima, oltre che l’autorizzazione a sognare in grande. La partita, diciamolo subito, promette spettacolo: entrambe le squadre hanno concesso molto a prescindere dagli avversari incontrati, ma allo stesso tempo hanno mostrato spunti offensivi di buonissimo livello. Baroni, in questo senso, dovrà però rinunciare a Castellanos e reinventare l’attacco, mentre Palladino potrà finalmente calare la carta Gudmundsson, finora frenato da problemi fisici ed extra campo (processo per “cattiva condotta sessuale” in Islanda). Vedremo se le premesse saranno rispettate, di certo Fiorentina e Lazio hanno bisogno di punti per inseguire gli obiettivi europei annunciati in estate.

Baroni: “Voglio vedere la stessa Lazio dell’Olimpico anche in trasferta”

“Sarà una partita complicata come tutte, del resto, sappiamo le difficoltà ma anche come ci arriviamo – ha spiegato Baroni -. La squadra sta bene, ha svolto una settimana di lavoro buona, anche se corta. La Fiorentina ha fatto buone gare, ha un organico importante e cercherà la prima vittoria nel suo stadio. Andiamo lì ed è il primo nuovo test in trasferta, dobbiamo centrare la prestazione con gli stessi presupposti delle ultime due in casa. Si affrontano le due squadre che hanno tirato più in porta, loro giocano e attaccano come noi, sarà una gara spettacolare. Il turnover? La vedo nel modo opposto di Sarri, non possiamo prescindere dall’utilizzo di tutti, porto avanti questo pensiero con la squadra e devo essere coerente. Dobbiamo far crescere tutti, vanno tenuti a un livello alto prestativo, quindi bisogna utilizzare i giocatori a disposizione. E poi non mi piace chiamarlo turnover, io penso a 20 titolari che possono passarsi il testimone durante la gara e nelle competizioni importanti”.

Fiorentina – Lazio, le probabili formazioni

Fiorentina (3-4-2-1): De Gea; Martinez Quarta, Ranieri, Biraghi; Dodo, Cataldi, Bove, Gosens; Colpani, Gudmundsson; Kean

In panchina: Terracciano, Martinelli, Comuzzo, Moreno, Kayode, Ranieri, Parisi, Adli, Richardson, Mandragora, Sottil, Kouamé, Beltran, Ikoné

Allenatore: Palladino

Indisponibili: Pongracic

Squalificati: nessuno

Lazio (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Tchaouna, Dia, Zaccagni; Noslin

In panchina: Mandas, Furlanetto, Gigot, Patric, Pellegrini, Marusic, Vecino, Dele-Bashiru, Castrovilli, Isaksen, Pedro

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Castellanos

Squalificati: nessuno

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